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Dopo un primo giorno trascorso alla spiaggia, cominciai a capire perché in molti si fossero fatti facilmente convincere dai lussi che quel posto offriva loro. La vita alla Spiaggia sembrava quella di un film americano sugli studenti del college, scandita da feste in piscina, buon cibo, ottima musica e tante persone. Se non avessi avuto costantemente paura per le sorti dei miei amici, sarei quasi stata contenta di trovarmi lì.

Ovviamente, tutti dovevamo partecipare ai game e vincere, consegnare le carte, ma solo prima che il nostro visto scadesse. Nessuno mi stava facendo pressioni, e tutti si comportavano in modo estremamente amichevole con me, come se facessi parte della loro grande, allegra famiglia. Inoltre, quelle persone si affiancavano l'un l'altra durante i giochi, dandosi manforte; sembravano tutti così uniti e determinati.

La seconda sera, scesi per prendere parte alla festa in piscina. Non avevo problemi a socializzare, al contrario di ciò che sosteneva Chishiya. A proposito di lui, lo stavo decisamente evitando dopo la nostra "ravvicinata" conversazione, per evitare che mi facesse sentire debole un'altra volta. Perdevo un po' il controllo, con lui, e non volevo che accadesse più dello stretto necessario; era già abbastanza umiliante. Lo intravedevo di sfuggita, quasi sempre affiancato da una bella ragazza con delle lunghe treccine e una sigaretta spenta tra le labbra, e prendevo a camminare in fretta nella direzione opposta.

Ma quella sera, tutti stavano prendendo parte a quella festa, e la prima persona che venne a parlarmi fu proprio quella ragazza. Ero seduta su una sdraio, ad osservare attentamente la scena di due coppie di ragazzi che giocavano alla lotta in piscina, quando lei prese posto accanto a me, con molta naturalezza.

-E così, tu saresti la famosa y/n-, affermò, seria.
-Famosa, non direi. Nuova, sicuramente-, sorrisi, fingendo di non avere idea di chi fosse.

Lei si tolse la sigaretta dalla bocca e mi porse una mano.

-Piacere di conoscerti, mi chiamo Kuina-
-Il piacere è mio, anche se a quanto pare conosci già il mio nome. Le voci corrono, eh?-

-La voce di Chishiya corre più veloce di tutte le altre-, rise, ed io distolsi lo sguardo, tornando a seguire la lotta in piscina. Dovevo cambiare argomento, in fretta.

-I miei amici adorerebbero questo posto. Certo, sarebbe ancora meglio senza i game, ma Karube sicuramente festeggerebbe più a lungo e intensamente di tutti gli altri-, sorrisi, malinconica.

La ragazza mi fissò per un po', senza sapere esattamente cosa dire.

-Come mai non sono qui con te?-, domandò alla fine. Provai a trattenermi, ma le parole mi uscirono da sole.

-Chiedilo al tuo amico-

Ben fatto, y/n. Tu sì che sai come si cambia argomento.

Lei si stupì, guardandomi con le sopracciglia alzate.

-Chishiya è un tipo selettivo, non te la prendere, è così con tutti-

Quelle parole mi ferirono un po', anche se non capivo esattamente il motivo. Finsi di non avere alcuna reazione, giocando col laccio del mio costume, e annuii.

-Ho notato il modo in cui seleziona le persone-

-Però almeno ha scelto te. Io al posto tuo mi sentirei onorata-

Sbuffai. Perché mi stava parlando in questo modo? Lui che cosa le aveva raccontato? Sapeva del modo imbarazzante che avevo avuto di reagire, il giorno prima? L'effetto che mi faceva? Magari era la sua ragazza, e io mi stavo mettendo in una pessima posizione, se stava cercando di studiare le mie reazioni.

-Onorata non è esattamente il termine che userei, ma ormai non hai più importanza. Sono qui, adesso-, proseguii con nonchalance.

Kuina sorrise, sporgendosi verso di me.

the border between us - Chishiya Where stories live. Discover now