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Mi ci volle qualche istante per comprendere a pieno ciò che avevo appena sentito. Avevo creduto che Kuina volesse aiutarmi, che capisse la situazione in cui mi trovavo, ma mi resi conto che molto probabilmente mi ero sbagliata, sottovalutando non solo lei, ma soprattutto la sua amicizia con Chishiya.

Era colpa mia, dopotutto; lei mi aveva avvertita che non avrebbe mai tradito la sua fiducia, quindi dovevo aspettarmi che gli avrebbe raccontato della nostra conversazione. In seguito a queste considerazioni, improvvisamente mi vergognai, mi sentii esposta; avevo detto cose poco carine e mosso vere e proprie insinuazioni sul conto del ragazzo che avevo di fronte, e nonostante in parte ci credessi, sapevo di aver esagerato per estorcere a Kuina la verità, facendo leva sulla sua compassione.

Ma ora lui sapeva tutto, e io non potevo fare finta di non pensare male di lui, quindi colsi la palla al balzo e decisi di affrontare quella conversazione.

-Immaginavo che te ne avrebbe parlato, e mi dispiace davvero se ciò che ho detto ti sembra esagerato. Forse è per questo che mi stai evitando?-

Non mi guardava, ma era attento, vigile, captava ogni mio gesto.

-Non ti evito, non avrei alcun motivo di farlo, e non sono così infantile. Ma, tralasciando i dettagli, ciò che hai detto a Kuina non è esagerato-

Lo guardai perplessa; avevo detto molte cose.

-A cosa ti riferisci esattamente?-

-A questo, a noi due. La situazione che si sta creando non fa bene a nessuno, ci distrae da ciò che è davvero importante-

Stava chiudendo con me? Era possibile che stesse stroncando qualcosa che non era ancora nato?

Rimasi in silenzio, invitandolo a proseguire.

-Non credevo che fossi tanto coinvolta, tanto da indagare sulle ragioni del mio comportamento. Credo che sia mio dovere porre fine a qualunque cosa ci sia al momento tra noi, prima che ti innamori di me-, il suo tono era risoluto, fermo e freddo, come se si fosse improvvisamente trasformato in una persona diversa da quella con cui avevo avuto a che fare fino a quella notte.

Non sapevo come sentirmi o reagire, dopo quelle parole. Il fatto che mi considerasse una stupida ragazzina ossessionata e sul punto di innamorarsi di lui, non solo ferì il mio orgoglio, ma mi fece anche capire che le mie paure erano fondate; a lui non importava davvero di me.

-Non osare trattarmi come se fossi una tua fan, non te lo permetto. Non sono troppo coinvolta, semplicemente i tuoi comportamenti sono insoliti, e si distaccano dall'opinione che la gente ha di te. Pensavi che non mi sarei fatta qualche domanda in proposito?-

-Ti fai troppe domande, fa parte di te. Sei fondamentalmente insicura, e riversi le tue paure sugli altri-

Mi misi esattamente di fronte a lui, in modo che fosse costretto se non altro a guardarmi.

-Non fingere di possedere un quadro completo di come funziona la mia mente, tu non sai nemmeno un decimo di ciò che ne fa parte-

-Ti sbagli, la tua è tutta apparenza. Ti fingi sicura, indipendente, una specie di lupa solitaria che sta bene con sé stessa. Eppure, guarda dove sei finita, a litigare con un ragazzo che nemmeno conosci perché ti stai innamorando di lui. Credi che quell'identità forte che stai cercando di crearti cadrebbe ai piedi del primo ragazzo che le da delle attenzioni e che la fa sentire speciale, diversa dalle altre?-

Ormai ero certa che il ragazzo che avevo baciato la notte precedente aveva ceduto il posto a qualcun altro, qualcuno di freddo, meschino. A colui che corrispondeva alla descrizione di tutta quella gente.

Era come se nulla tra noi fosse successo, come se fossi una stupida che si era fatta abbindolare da un idiota qualsiasi.

-Mi stai dicendo che quando sei stato carino con me, tutte le volte in cui hai dimostrato interesse nei miei confronti, in realtà era tutta solo una farsa?-, sentivo la rabbia crescermi dentro, lentamente.

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