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Mi ritrovavo a piangere un po' troppo per i miei gusti, da quando conoscevo Chishiya. Normalmente potrebbe sembrare una brutta cosa, certo, ma io sapevo che quel ragazzo aveva sbloccato in me qualcosa, delle emozioni che non sapevo nemmeno esistessero e che spesso finivano per sopraffarmi, e quindi per farmi piangere.

Pensai a come comportarmi mentre percorrevo il corridoio, diretta all'uscita del palazzo; fuori era buio, e la luce proveniente dalle fiamme del fuoco del giudizio illuminava i volti tristi di chiunque si fosse radunato lì attorno per onorare i propri defunti.

Ciò che era accaduto mi faceva venire la pelle d'oca al solo pensiero, ma fu vedere le facce distrutte dei sopravvissuti a farmi desiderare effettivamente di andare via dalla Spiaggia e non guardarmi indietro. Chishiya su quello aveva ragione, rimanere in quel posto non era possibile, non dopo che era stato teatro di tante violenze e uccisioni brutali.

Raggiunsi Arisu, che fissava il fuoco con uno sguardo vuoto, perso.

-Come ti senti?-, gli domandai facendo soprattutto riferimento alle sue condizioni fisiche.

-Bene, suppongo-

-Negli ultimi giorni sei stato usato come esca, tradito, scoperto, colpito più volte e rinchiuso chissà dove e in chissà quali condizioni. Direi che la tua risposta suona un po' falsa-

Mi guardò e sorrise, malinconico.

-Voglio scoprire la verità, y/n, devo farlo. Devo sapere cos'è tutto questo, chi sta al comando, se è davvero possibile tornare alla vita di prima; non starò bene, fino a quando non avrò delle risposte-

-Lo so, lo capisco e sai che sono con te. Mi chiedevo solo che cosa pensassi di fare, a questo punto, quali fossero i tuoi piani d'ora in avanti-

Arisu esitò, come se non sapesse se fosse opportuno dirmi ciò che teneva sulla punta della lingua.

-Sul cellulare che Asashi mi ha lasciato prima di morire, ci sono dei video-, spiegò a bassa voce, come se temesse che altri potessero sentirci.

-Sono filmati che lei stessa ha fatto, assieme a Momoka, quando sono arrivate in questo mondo. Loro hanno...-, esitò.

-...hanno spiegato delle cose sulla questione dei dealer che ci confondeva tanto, e quello che ne è uscito è assurdo-

-Li hai già visti tutti, quindi?-

Lui annuì.

-Io e Usagi, insieme. A quanto pare, ogni game al quale abbiamo preso parte è stato progettato dai cosiddetti dealer. Mi pare di aver capito che sono, di fatto, giocatori come noi che sono finiti qui senza avere idea del motivo, ma invece di essere costretti a prendere parte ai giochi, sono costretti a progettarli, spesso persino a partecipare per un po' anche solo per riuscire a raggirare i veri giocatori. Non vogliono, ma devono farlo per sopravvivere-

Ero sorpresa e confusa da quella marea di informazioni improvvise, ma dal modo in cui Arisu me ne stava parlando capii che aveva bisogno di condividerle con me, di alleviare il peso dei suoi pensieri condividendoli con me.

-Hai scoperto tutte queste cose solo da quei video?-

-Asashi è stata piuttosto dettagliata, a quanto pare si sentiva in colpa per ciò che lei e Momoka erano costrette a fare ai giocatori, e sperava che quei video un giorno sarebbero stati d'aiuto a qualcuno, come in effetti alla fine è accaduto. Ci hanno dato una pista da seguire-

Aggrottai le sopracciglia.

-Una pista? Di cosa parli?-

-I dealer programmavano i giochi in una specie di covo segreto, e nei video viene mostrato come arrivarci. Io e Usagi abbiamo deciso che partiremo e andremo ad indagare meglio, non appena il sole sarà sorto-

the border between us - Chishiya Where stories live. Discover now