epilogo

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Arisu sosteneva che avremmo trovato le nostre risposte, ma non ero certa che lo pensasse davvero.

In fondo, nonostante percepissi in lui una forte speranza, la convinzione che quella fosse una nuova possibilità da sfruttare a nostro vantaggio, temevo che stesse illudendo noi e persino sé stesso.

Uscimmo dai passaggi sotterranei della metropolitana, tutti insieme, avvolti da un silenzio giustificato dalle troppe domande assurde che ci accomunavano, dopo ciò a cui avevamo assistito.

I game non erano finiti, nessuna delle speranze alle quali ci eravamo aggrappati fino a quel momento pensando di trovare una soluzione,si era in realtà rivelata utile e reale.

Ci eravamo illusi per tanto tempo.
Alcuni di noi, molto più di altri.

Fuori era buio, ma alzando gli occhi al cielo mi meravigliai della quantità di stelle presenti, della luna piena sopra alle nostre teste. Per un momento mi parve quasi di essere tornata indietro nel tempo, a quando tutto era ancora normale, a quando tutto era possibile.

Nessuno di noi aveva il coraggio di parlare.

Le domande erano troppe, ancora più di prima, ed eravamo spaventati.
Beh, tutti tranne Chishiya, probabilmente, che se ne stava lì con quella sua espressione serena, imperturbabile, in attesa di chissà che cosa.

Sembrava davvero che per lui fosse semplicemente tutto una sorpresa; se non avessi assistito in prima persona ai suoi piani, se non avessi visto con i miei stessi occhi quante cose anche immorali aveva fatto per tornare a casa, avrei quasi pensato che gli piacesse quel nuovo mondo.

-Vorrei tanto prendere tutto con tranquillità, come te-, mi affiancai a lui, sedendomi a terra al suo fianco, in disparte rispetto agli altri.

Non sapevo di preciso cosa mi desse il coraggio di parlargli di nuovo, ma ero piuttosto sicura di essere talmente furiosa per il suo atteggiamento indifferente da volerlo sfidare.

Lui non mi rispose e non si voltò a guardarmi; se ne stava lì, steso a terra sorreggendosi sui gomiti, ad osservare le stelle.

-Ero davvero convinta che non ti avrei più visto, dopo l'ultima volta-

-Sì, beh, non è stata una mia scelta. Solo un caso.-

A chi voleva raccontarla?

-Quindi vorresti dirmi che non immaginavi proprio che avrei seguito Arisu in questo posto?-

Chishiya voltò lentamente la testa nella mia direzione, guardandomi come se non avesse idea di cosa mai potessi volere da lui.

-Direi di no. Non passo le mie giornate ad interrogarmi su quale possa essere la tua prossima mossa-

-Questa sembra una frecciatina-, sbuffai, guardando il cielo.

Non mi rispose, ma non smise nemmeno di guardarmi e potevo benissimo percepirlo.

Sentivo il suo sguardo che mi studiava, che lo rendeva esitante in qualche modo, e provai il forte desiderio di tornare a quando potevo semplicemente chiedergli cosa avesse da guardare.

Mi mancava già, quello strano rapporto che in qualche modo avevamo coltivato nel tempo, un po' litigando e un po' coprendoci le spalle a vicenda.

Averlo accanto a me, sentire i suoi occhi puntati addosso, era una sensazione meravigliosa che avrei voluto non dover lasciar andare, non dovermi sforzare di dimenticare.

Ma dovevo farlo, per me stessa.

-Il tuo amico non sembra contento di vederti ancora con me. Devi avergli detto cose terribili sul mio conto-, la sua voce era sarcastica, mi stava punzecchiando di nuovo.

Guardai Arisu, poco più avanti, e notai che effettivamente ci stava guardando come se fosse pronto ad agire non appena io avessi dato un minimo segnale di disagio, così gli sorrisi per rassicurarlo, per fargli capire che non si doveva preoccupare.

-Hai già mollato, Chishiya?-, sorrisi all'improvviso, per prendermi gioco di lui.

-Mollato che cosa?-

-Credevo sarebbe durato di più, il tuo proposito di ignorarmi. Mi è bastato venire qui, punzecchiarti un po', ed ecco che torni esattamente come prima. Non hai davvero amor proprio-

Pronunciando quelle parole, finalmente fiera di me stessa, mi alzai da terra, guardando la sua faccia sorpresa dall'alto.

-Sei stata tu, a venire qui da me-

-Solamente per dimostrarti che per quanto tu possa fingere bene, io posso sempre fingere meglio. Semplicemente, non mi è mai interessato farlo, prima d'ora-

Dopo la mia frase ad effetto, sorrisi soddisfatta di essermi finalmente dimostrata diversa dalla ragazza stupida e innamorata che aveva conosciuto alla Spiaggia.

Quando non ricevetti risposta, il mio sorriso si allargò.

Cominciai a camminare verso gli altri, ma mi bloccai a metà strada, voltando leggermente la testa per vederlo con la coda dell'occhio.

-Ah, e tanto per la cronaca, ad Arisu già non piacevi. Hai fatto tutto da solo-








Ciò che avevo detto era vero, stavo fingendo.

Fingevo di non avere alcun interesse, alcun desiderio di far funzionare le cose tra noi, anche se i sentimenti che provavo per lui mi stavano logorando.

Ma ormai avevo un punto debole, e potevo solo ignorare la cosa sperando che un giorno, in qualche modo, me ne sarei dimenticata.

Mille altre difficoltà ci attendevano, non potevamo nemmeno immaginare ciò che avremmo dovuto passare al fine di sopravvivere, perciò non volevo permettermi di essere frivola concentrandomi sulle cose sbagliate.

Ma una parte di me, in fondo, temeva l'amore che provavo per quel ragazzo ancora più di quanto non temesse i game successivi.

the border between us - Chishiya Where stories live. Discover now