Capitolo 1 "Serenità"

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Dopo quella sera Nina pensò a lungo agli occhi verdi di Helia. Alla sua indifferenza nel vederla molestata da Roy e alla sua voce. La sua voce la perseguitava. Le poche parole dette da lui le risuonarono mille  e mille volte nei timpani. Cercò di trovare delle distrazioni svolgendo i lavori domestici o provando a studiare per l'inizio delle lezioni del suo ultimo anno. Eppure ogni giorno un pensiero fugace andava a quel ragazzo dal cappello di paglia.

Passarono pochi giorni e un pomeriggio di fine estate, mente Nina era intenta a leggere uno dei suoi romanzi preferiti, il telefono iniziò a squillarle. Era Aly.

«Nina stasera preparati per le otto, Andrew ed un suo amico ci hanno invitate ad uscire» la sua voce era eccitatissima, da quando era fidanzata non aveva mai avuto il piacere di fare un' uscita che non fosse in auto e in luoghi isolati nelle campagne. 

«Aly non credo di poter venire, stasera ho promesso a mio padre che gli avrei dato una mano con la cucina» Nina sapeva bene che quella scusa avrebbe retto ben poco di fronte all'ostinazione dell'amica. 

« ti prego, Andrew mi ha chiesto di convincerti e inoltre non siamo mai usciti insieme ad altre persone.» Nina sapeva che la richiesta fatta da Andrew ad Aly era in realtà un' imposizione e che se non fosse stata rispettata dall'amica le sarebbe costato caro. «E poi c'è il suo amico che alla festa è rimasto incantato dalla tua bellezza» Aly rimarcò ridendo le ultime parole. Si stava sicuramente riferendo a Roy, e Nina non aveva alcuna voglia di incontrarlo nuovamente.  

«Aly io domani devo alzarmi presto»

«siamo amiche Nenè?» che colpo basso, l'aveva chiamata Nenè, il dolce nomignolo le era stato dato dalla nonna materna, ora non aveva più alcuna speranza di tirarsi indietro. 

«va bene, ma a mezzanotte io voglio stare a casa, e non voglio assolutamente che noi due ci dividiamo!»

Così con riluttanza Nina iniziò a prepararsi, doveva scegliere cosa indossare e optò per  una gonna corta e alta sulla vita e una camicina morbida che le accompagnava il seno. Non era ansiosa, aveva avvisato suo padre che sarebbe uscita con certa gente poco raccomandabile per fare una cortesia all'amica e dal momento che Aly era ormai di casa il padre non potè far altro che rassicurare la figlia dicendole che qualora avesse avuto bisogno lui sarebbe corso al primo squillo di telefono e che l'avrebbe aspettata sveglio sul divano. 

Alle otto in punto nel vialetto di casa Nina sentì il suono di un' auto, qualcuno al volante iniziò a suonare incessantemente il clacson, e lei uscì correndo, a piedi scalzi sull'erba portando le scarpe in mano. Era un rito. Le piaceva sentire il tocco morbido dell'erba sotto la pianta dei suoi piedi.

Entrò in auto, ad aspettarla sul sedile posteriore c'era la sua amica. Al volante lo spavaldo Andrew, ancora più attraente dell'ultima volta che lo aveva incontrato. Accanto, con occhiali da sole e braccio tatuato c'era lui, Roy. 

Nina aveva in fondo al suo cuore sperato che a volerla rivedere non fosse lui ma Helia. Lo aveva desiderato. Invano. E ora si sentiva infinitamente stupida.

Sopportare la serata fortunatamente fu più facile del previsto, L' idea di uscita romantica a quattro, che Aly si era prospettata, in realtà fu mandata in frantumi a causa dei programmi dei ragazzi, che decisero dittatorialmente di andare ai campetti da calcio, per vedere il torneo di fine stagione organizzato dai giovani della città. Aly e Andrew passarono tutta la serata a baciarsi e a litigare. . . e poi di nuovo a baciarsi.  Roy parlava poco e quando lo faceva era per improvvisare battute sconce a cui Nina a stento rispondeva. Lei però ebbe piacere nel constatare che senza tutto quell'alcol in circolo Roy rimaneva solo un ragazzo estremamente stupido perdendo per fortuna quella vena da molestatore che le aveva mostrato alla festa. 

indelebileWhere stories live. Discover now