Capitolo 2 "La rabbia negli occhi"

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«Aly cosa è successo?» Nina scese velocemente dal furgone e corse allarmata incontro all'amica. Aly era sconvolta. Le lacrime continuavano a rigarle il bel viso e i singhiozzi le affollavano la gola impedendole di parlare.

«calmati, cerca di spiegarmi cosa è accaduto.» Nina l'abbracciò forte nella speranza che Aly si calmasse «cos'è questo sangue?» iniziò a tastarle il capo e notò che dai folti capelli biondi fuoriuscivano fiotti di sangue denso e ferruginoso.

«Andrew» Aly tremò «ci siamo visti stasera e abbiamo litigato» la sua voce era incerta piena di sussulti a causa dei singhiozzi continui.

«hai avvisato tuo padre?» Nina cercò di evitare la severità nelle sue espressioni. Ma nel vedere la sua amica ridotta in quello stato provò tanta rabbia. Non solo per Andrew, ma anche e soprattutto nei confronti della stessa Aly, perché si faceva trattare in quel modo?

«No Nina, ti prego non dirgli nulla. Per lui sono sempre io a sbagliare con Andrew, non capirebbe.»

La vita di Aly era circondata da uomini terribili. Se Andrew era violento il padre di Aly sapeva esserlo il doppio. Al signor Steve in realtà Andrew piaceva parecchio. Era di buona famiglia, lo vedeva girare spesso con macchine molto più costose della sua e sapeva che Aly con lui avrebbe potuto godere di un futuro agiato. A poco importavano la violenza e l'aggressività di lui. Lei doveva essere brava ad evitargli malumori.

«Ora andiamo in ospedale» intervenne Helia. Era ormai sceso dal furgone ed aveva raggiunto le ragazze accovacciate sul ciglio della strada. Aiutò Aly ad alzarsi evitando di guardarla negli occhi. Nina sospettava che si sentisse in colpa per il comportamento dell'amico.

Salirono non con poche difficoltà sull'autovettura e imboccarono la strada per il pronto soccorso. Nessuno dei tre proferì parola. Erano tutti assorti nei propri pensieri. Nina teneva stretta la mano di Aly e dolcemente le accarezzava i capelli ormai rossicci. Helia guidava spedito, superando tutti i limiti di velocità. Arrivati all'ospedale un'infermiera sulla quarantina li accolse. A Nina non sfuggì la sua espressione preoccupata.

«Come ti chiami?»

«Aly Handerson» ad Aly iniziava a girare vertiginosamente la testa.

«cosa è successo?»

«sono caduta dalle scale» ancora la scusa delle scale, Nina non poteva sostenere questo atteggiamento omertoso dell'amica.

«Non è vero, è stata aggredita» Nina intervenne con voce calma e severa. L'infermiera si girò di scatto ad osservarla. Sul suo volto si dipinse un'espressione di pena e tristezza che indirizzò alla paziente sanguinante.

«Nina, ho detto che sono caduta dalle scale. Tu non c'eri.» Aly si impose in maniera autoritaria e a Nina non restò altro che fare un passo indietro.

«Va bene, sei caduta dalle scale. Io sono Polly la tua infermiera, ora vieni con me ci andiamo a fare dei controlli e andiamo a mettere i punti su questa brutta ferita.» La voce dell'infermiera era dolce e rassicurante. Nina si fidò e lasciò l'amica alle sue cure.

«Difendi ancora il tuo amico?»

«Non sappiamo cosa sia successo effettivamente tra loro due.» Helia rispose con tono flebile.

«Beh per capirlo mi sembra sufficiente guardare la testa di Aly spaccata in due.» Dagli occhi di Nina usciva il fuoco.

«forse stavano litigando e lei è davvero caduta accidentalmente dalle scale» lui non la affrontava. Rispondeva con il capo rivolto verso il basso. Nina sapeva che in quel momento provava vergogna per le affermazioni che gli fuoriuscivano dalla bocca.

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