Capitolo 7 "La paura di perdersi"

76 11 29
                                    

Il volto di Helia era interamente ricoperto da sangue. Gli occhi erano lividi e sul capo erano ben evidenti diverse ferite. 

«chiamo mio padre, ti portiamo in ospedale.» Nina era terrorizzata. 

«no Nina...» riuscì a dire in un sussurro lui, «ti prego niente ospedale, resta tu con me.» le portò la mano sul suo petto.

Nina non aveva mai visto tanto sangue sul viso di un unico uomo. Dolcemente si staccò dalla presa di Helia. Si recò in bagno e prese delle asciugamani pulite. Le umidificò e con molta cura iniziò a pulirgli il volto. 

Helia provava dolore ad ogni tocco ma era immensamente grato alla gentilezza di quelle mani. A poco a poco, riuscì ad eliminare la maggior parte del rossore.

Scese in cucina e, rovistando tra i cassetti, Nina riuscì a trovare delle garze pulite che sistemò sulla fronte ferita di Helia. Prese dei cubetti di ghiaccio e li avvolse in un soffice panno per poggiarli delicatamente sui suoi occhi. Erano particolarmente chiusi, aveva difficoltà ad aprirli.

Dopo aver appurato la superficialità delle ferite sul capo, cautamente spogliò il suo corpo martoriato. Gli tolse la maglietta stando ben attenta a non colpire il volto, poi, lentamente, si calò e sbottonò la fibbia della sua cintura. Abbassò i pantaloni e lo condusse nel bagno. Aveva riempito la vasca con dell'acqua tiepida. Con molta difficoltà riuscì a farlo sedere e, con le sue mani morbide, iniziò ad insaponarlo. Lui non parlava, non ne aveva le forze. Si accasciò contro il marmo freddo e si lasciò coccolare dalla dolcezza di quei gesti.

Gli occhi di Nina scrutarono attentamente il corpo perfetto di Helia. Notò tatuaggi mai visti prima, una piccola voglia sulla gamba destra e, con suo orrore, numerosi segni di frusta sulla schiena. Le cicatrici erano ormai vecchie. Sotto le sue dita, la pelle diventava ruvida. Nina diede un bacio su ognuno di quei crudeli segni. Il cuore le si strinse in una morsa al pensiero del dolore provato a causa di quei colpi...

«non guardarle, sono spaventose.» con gli occhi chiusi, pronunciò quelle poche parole, senza nascondere un velo di vergogna. 

«sono parte di te..» Nina gli accarezzò il volto, «e sono perfette».

Lo asciugò e gli prestò dei vestiti puliti. Una vecchia tuta ormai inutilizzata del padre.

Lui riuscì a vestirsi da solo utilizzando le poche forze rimaste. Nina lo condusse nel suo letto e si stesero insieme sotto il caldo e confortevole piumone. Le loro mani si cercavano e si stringevano. 

«grazie» le era davvero riconoscente per essersi presa cura di lui, «non volevo metterti nei casini, ma sapevo che mi avresti aiutato.»

Nina delicatamente gli mise la sua mano sulla bocca «non devi ringraziarmi».

Si addormentarono. La testa di Nina sul cuore di Helia. Si sognarono. Immaginarono entrambi quei baci ancora non dati e quelle parole ancora non pronunciate,  dormirono sereni. 

Alle prime luci dell'alba Nina fu la prima a svegliarsi, il padre non avrebbe in alcun modo dovuto sapere della presenza di Helia, così a malincuore alzò il capo e dolcemente baciò la sua guancia. «svegliati, devi andare, mio padre non deve trovarti.» 

«buongiorno» riuscì ad aprire leggermente l'occhio destro. Rimase abbagliato dalla bellezza di Nina appena sveglia. Le accarezzò il volto. Poi, con infinita delicatezza, l'avvicinò al suo viso e le diede un bacio sulla punta del naso, «sei bella».

Sulle gote di lei divampò l'imbarazzo, il suo cuore batteva sempre più veloce. 

Si alzarono entrambi dal letto e lui si apprestò a prepararsi. 

indelebileWhere stories live. Discover now