Capitolo 15 "Rivelazioni"

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Nicolas rimase immobile. I suoi grandi occhi posati sulla schiena perlata di lei. Tirò un sospiro lento, poi tornò da Aly, infondo era meglio così.

Nina corse nel bagno dello Shine, necessitava prendere aria. Si guardò allo specchio e nel riflesso nitido vide l'imbarazzo incendiarle il volto. Il cuore era in tumulto nel petto. Nicolas aveva chiaramente provato a baciarla, e lei, per quanto avesse anelato quelle labbra, orgogliosa era andata via. Con l'acqua fredda del rubinetto si bagnò delicatamente i polsi, poi facendo posto alle altre ragazze in fila, si affrettò a lasciare quello squallido antro. La testa le girava vertiginosamente, nella sua mente solo gli occhi zaffiro di lui. Si chiese se la scelta di allontanarsi da quel bacio fosse stata la più saggia, e  quando, una volta tornata in sala, lo vide avvinghiato ad Aly, fu immensamente compiaciuta di quella decisione.

La sua bocca baciava il collo di lei e le sue mani toccavano il corpo scultoreo dell'amica. Ancora una volta, in quel locale maledetto provò solo disgusto. 

Prese coraggio, e con passo veloce attraversò l'intera pista da ballo. Si recò al guardaroba, chiese cordialmente il suo cappotto, lo indossò e uscì. Quella sera non era stata come l'aveva immaginata. 

Fuori allo Shine l'aria era pungente. Le gambe nude erano fredde e intorpidite, sentiva il bisogno di tornare a casa, nel suo posto sicuro. Si avvicinò al ciglio della strada per chiamare un taxi. Poi incrociò i suoi occhi. 

Helia, appoggiato al muro dell'edificio, reggeva tra le dita la sua sigaretta. Aspirava profonde boccate e il fumo che fuoriusciva dalle sue narici si mischiava alle nuvolette di fiato date dall'aria gelida. Quando la vide, dai suoi occhi fuoriuscirono scintille. 

«torni a casa?» le chiese con voce roca. 

«si, chiamo un taxi» il cuore di Nina era un tamburo. Si era autoconvinta che non lo avrebbe incontrato.

«non ti accompagna il bel ragazzo biondo?» le chiese con fare nervoso e accusatorio.

«non sono affari che ti riguardano» capì che l'avesse notata già da prima.

«avete litigato? Peccato sembravate affiatati» aspirò una nuova boccata di fumo. 

«Helia smettila.» lo guardò torva in volto, lui non distoglieva i suoi occhi. 

Erano, ora, di un verde scuro, quasi marroncini, degli smeraldi splendenti rimaneva poco, quasi nulla. Le sembrava avere di fronte uno sconosciuto. Ci furono istanti di silenzio. Helia era puro fuoco pronto a divampare. 

«chi è?» aveva la necessità di ricevere risposte, pretendeva spiegazioni come se in realtà gli fossero dovute. E inoltre, i lineamenti di quel volto angelico non erano nuovi alla sua mente. 

«si chiama Nicolas» lo rispose aggressiva. Helia sgranò gli occhi. 

«Nicolas» scandì le lettere lentamente, «e ti piace?» il suo atteggiamento era rigido. 

«si, mi piace molto» la sfida non lasciava lo sguardo di lei, «credo sia un ragazzo pieno di valori» proseguì calma, «è generoso, gentile, e onesto...» pronunciò l'ultimo aggettivo come se volesse sputarlo sul corpo e sulla coscienza di Helia. Lui mantenne alta la testa, «e il cuore ti batte forte?» la domanda la destabilizzò, l'aveva lacerata nel profondo. Non rispose. 

Passarono pochi istanti, si udì una voce armonica fare il nome di Helia. Carol lo stava cercando apprensiva.

«la tua ragazza ti reclama» fece notare Nina con tono acido. 

Lui gettò il mozzicone della sigaretta sull'asfalto, la guardò fisso in volto, poi si voltò e raggiunse Carol. 

Nina rimase al freddo, sola e con la rabbia in corpo. Fece cenno al conducente del primo taxi che vide passare nel parcheggio dello Shine e finalmente tornò a casa.

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