17. Memories

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Riprodurre "Memories" di Conan Gray

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Riprodurre "Memories" di Conan Gray

Katsuki

Non seguo a seguire un singolo discorso di quelli che stanno facendo stasera. Mando giù un altro sorso della mia birra fissando il vuoto mentre Izuku fa una battuta a cui tutti ridono tranne io. Il viso della Rossa continua ad inondare la mia mente e per quanto lotti per farla uscire, non ne vuole sapere.
È passato quasi un mese dall'ultima volta che l'ho vista eppure il suo profumo di fragola è ancora chiaro e fresco come il suono della sua risata.
Finisco la birra, prendendone un'altra mentre Denki si gira a guardarmi.
"Ehi Kat, vacci piano." Dice lui e io non lo calcolo neanche aprendo un'altra bottiglia.

"Fatti gli affari tuoi." Dico a denti stretti alzando lo sguardo carico di fastidio verso di loro.
"Kacchan, ti abbiamo portato fuori apposta per farti svagare." Inizia a dire Izuku e io alzo gli occhi al cielo. "E io vi ho già ripetuto che non volevo neanche uscire! Idioti..." pronuncio l'ultima parola sottovoce continuando a bere e non ricordo neanche quanto ho bevuto stasera ma poco importa.
Speravo che questo mi aiutasse a rilassarmi e farmi dimenticare quell'angelo che tormenta la mia mente ma non fa altro che peggiorare la situazione.

Mi alzo in piedi afferrando la mia giacca.
"Dove vai?" Chiede Shoto alzando lo sguardo su di me e io tiro fuori i soldi per pagare la mia parte lasciandoglieli sul tavolo.
"Affari miei." Mi limito a dire prima di mettere via il portafoglio e dirigermi verso l'uscita.
Inizio a camminare senza une meta precisa mentre m'infilo le mani in tasca perso nei miei pensieri.
Come starà?
Perché non ha detto a nessuno che fosse malata?
Mi penserà?
Le mancherò?

Perché m'importa di tutte queste cose e perché lei non riesce ad uscire dalla mia mente?
Continuo a camminare per un tempo interminabile, mi lascio portare dalle mie gambe senza guardare dove stia andando finché non mi trovo in una zona che conosco.
Alzo lo sguardo e il mio corpo sembra essersi mosso da solo portandomi qui.
Fisso la casa di Yuki non essendomi neanche reso conto di come ci sia arrivato, eppure eccomi qui, fermo sul vialetto di casa sua mentre mi continuo a muovere senza controllare il mio corpo.
Mi rigiro alla sua porta e suono il campanello, non so neanche perché mi trovi qui o cosa dirle eppure sento il bisogno di vederla.

Devo vederla o impazzirò. Lo sento dentro di me, queste settimane senza vedere i suoi occhi verdi o il suo sorriso sono state una lunga agonia e sono ancora più irritabile del solito.
"Arrivo!" Sento urlare da dentro casa e riconosco subito la sua voce dolce che mi fa subito battere il cuore. La sensazione mi coglie di sorpresa, erano settimane che non provavo queste emozioni e mi scombussolano ancora di più di quanto già fossi.
La porta si apre e finalmente la vedo.

Indossa un paio di shorts neri e una felpa rosa che le arriva alla vita. Ha i capelli sciolti ed è bellissima.
È struccata e al naturale eppure la trovo da togliere il fiato.
Il mio cuore prendere a battere più forte e mi sembra un sogno vederla. Lei sta bene, è di fronte a me ed io non so cosa dirle. Perché sono venuto qui?
Cosa le dico ora? Che il mio corpo mi ha portato qui senza che potessi controllarlo o fermarlo?
No, io non dovrei neanche trovarmi qui ora.
Dovrei lasciarla stare, lasciarla vivere in pace il tempo che le resta.

Una Seconda Occasione - Bakugo x OC Where stories live. Discover now