Capitolo 2

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"Imparerai a tue spese
che nel lungo tragitto della vita
incontrerai tante maschere
e pochi volti"
-Luigi Pirandello

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San Diego, California

Claire

Le bugie erano ciò che la gente tendeva a odiare maggiormente.

Per me, invece, le bugie garantivano un lavoro.

Mi avevano soprannominato "la bugiarda" per una ragione. Durante il mio lavoro era come se mi dissociassi da me stessa e lasciassi che il mio personaggio si impossessasse del mio corpo.

La voce dell'hostess annunciò l'atterraggio e la temperatura locale.

Io avevo vissuto la maggior parte della mia vita nella East Coast, tra il caldo texano, i tornadi e i temporali violenti.

In quel momento, invece, mi trovavo nella West Coast dove vi era un clima incredibilmente torrido e le piogge erano molto scarse.

Misi i fascicoli nella borsa di pelle che avevo e mi alzai scendendo dall'aereo.

I lunghi capelli lisci castani mi accarezzavano la schiena nuda a causa dello striminzito top rosso che indossavo.

La sera precedente, dopo che Mary mi aveva gentilmente accompagnato alla mia dimora, mi ero immediatamente tinta i capelli ritornando al mio colore originale mentre continuavo a leggere i fascicoli sul caso.

Dopo averli tinti, decisi di lisciarli e uccidere i miei amati ricci. Avevo fatto la valigia e preparato un borsone con vestiti che il mio personaggio avrebbe dovuto indossare.

Tutto ciò mentre continuavo a leggere concentrata e racchiusa nella mia bolla. Quella notte non avevo chiuso occhio.

Dopo aver fatto timbrare il mio passaporto falso e aver preso la mia valigia, mi diressi verso il terminal, luogo nel quale avrei dovuto incontrare il mio collega.

Gli occhiali da sole che indossavo mi permettevano di far scorrere i miei occhi alla ricerca di possibili criminali sospetti senza essere beccata.

E, dopo averne adocchiati un paio, mi concentrai a cercare l'agente Torres.

I miei occhi allungati caddero su una persona che attirava l'attenzione su di sé come una calamita.

Era decisamente molto alto con una struttura corporea imponente. I capelli castani leggermente lunghi e mossi gli ricadevano sulla fronte in maniera disordinata.

Appena i suoi occhi chiari si posizionarono su di me, feci uscire Claire dal mio corpo e diedi il posto a Elizabeth.

Un ampio sorriso si fece largo sul mio volto e affrettai i passi raggiungendolo velocemente.

Lasciai la valigia e feci cadere il borsone a terra per poter cingere con le mie braccia il collo dell'agente che avevo riconosciuto grazie al fascicolo che avevo letto la notte precedente.

Dovevo ammettere che ero rimasta decisamente colpita quando l'avevo riconosciuto in quel luogo. La sua foto nei fascicoli lo presentava con il viso scavato e i capelli rasati.

Era decisamente cambiato da allora.

Percepii i suoi muscoli contrarsi sotto al mio inaspettato tocco per poi sentire le sue possenti braccia cingermi la vita scoperta.

«Mi sei mancato, amore. È da tanto che non ci vediamo» affermai staccandomi da lui per poi notare il sorriso sul suo viso. Afferrò successivamente il mio borsone da terra e lasciando a me la valigia che era più semplice da trasportare.

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