Extra Kathrine

242 16 37
                                    

"E tu, adesso che mi hai

visto come sono veramente,

riesci ancora a guardarmi?"

George Orwell

1984

⋅⊰∘☽༓☾∘⊱⋅

Sei anni prima

Pasadena, California

Kathrine

Quella sarebbe stata la partita decisiva.

Sugli spalti della palestra della Caltech c'era fomento e io ero più che carica.

Legai i miei lunghi capelli biondi in una coda alta per poi intrecciarli. Alzai le ginocchiere, allacciai per bene le scarpe e sistemai i manicotti che servivano per ammorbidire il contatto con il pallone.

Ero più che pronta se non fosse per un leggero fastidio che provavo alla caviglia destra.

Ma non potevo dire niente a nessuno. Quella sarebbe stata una partita decisiva. I miei genitori erano lì, se avessimo vinto saremmo state campionesse nazionali e c'erano anche molti scout.

«Dai ragazze, fuori! White, mi raccomando, devi alzare in maniera decisa. Appena vedi che hanno iniziato a capire il meccanismo, fai un pallonetto. King, tu invece ti voglio pronta a non far toccare alcuna palla a terra. Mayer, schiaccia sul numero ventinove, è scarsa nel prendere le pallonate forti. Mi raccomando sulle battute. Se la palla dovesse passare sotto la rete mi vedrete più furiosa che mai! Dai, su, coraggio. Fuori, fuori, fuori!» urlò la nostra allenatrice prima di dirigersi verso il campo. Sei di noi, tra cui io, ci sistemammo vicino alla rete per il consueto saluto, mentre le altre sedettero in panchina vicino all'allenatrice.

Le avversarie erano molto agguerrite, soprattutto la mora davanti a me dall'altro lato della rete.

«Ho sentito che la University of Florida Women's Volleyball ti ha offerto un contratto per una stagione...» disse d'un tratto l'avversaria.

Jordan Nolan, migliore schiacciatrice di questa stagione e colei che ha segnato la maggioranza dei punti.

Tutti i giornalisti che sedevano sulle prime gradinate avevano le telecamere puntate verso noi due.

Eravamo le migliori.

La miglior palleggiatrice e la miglior schiacciatrice.

Insieme saremmo state invincibili, ma l'astio che c'era tra di noi era sempre stato palpabile a tutti.

«Hai sentito bene. Tu hai firmato il contratto con la University of Texas at Austin Women's Volleyball» affermai nel mentre dall'altoparlante uscivano fuori i nostri nomi e numeri della divisa.

«Oh, non ancora, tesoro. Prima voglio distruggervi, poi, magari, chi lo sa, mi potrebbe arrivare una proposta migliore. Come, ad esempio, la University of Nebraska-Lincoln Women's Volleyball» continuò lei con un sogghigno e un'aria da sfida.

La University of Nebraska-Lincoln Women's Volleyball era una delle migliori squadre di pallavolo sul suolo nazionale. Quel giorno, tra gli spalti, era seduto anche lo scout che con una proposta avrebbe potuto cambiarmi la vita.

Dovevamo vincere e lo avremmo fatto.

Ci stringemmo le mani sotto la rete e, in quell'esatto istante, migliaia di flash si accesero per immortalare quel momento.

UndercoverDonde viven las historias. Descúbrelo ahora