I "BIMBI" SPERDUTI

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<<Avanti.>>

La porta si aprì e una figura nuova entrò nella stanza. Un altro ragazzo, anche questo doveva avere più o meno la mia età, ed era praticamente l'opposto di Peter.

Di lui mi saltarono immediatamente all'occhio due cose: le iridi azzurre e molto chiare, e una vistosa cicatrice sulla guancia destra.

Sperai non gliel'avesse fatta Peter.

Non sembrava minaccioso, anzi, la prima cosa che fece una volta entrato fu sorridermi come fossimo amici da sempre. Non posso dire di aver ricambiato con uguale entusiasmo.

<<Sei tu l'amica di Peter?>> Chiese timidamente, come se avesse paura di sbagliare.

<<In teoria si, e tu? Anche tu sei stato rapito? Conosci il modo per andare via?>>

Mi fermò mettendomi rapidamente una mano sulla bocca. Io sussultai, sorpresa da quel gesto improvviso e, a mio parere, poco igenico.

<<Aveva ragione quando ha detto che tu parli troppo.>> Il ragazzo fece una risatina leggera, poi tolse la mano e si mise di fronte a me.

<<Comunque io sono Jeremy, vivo qui insieme a Peter e ho ricevuto l'ordine di controllare come stavi. Evidentemente devi essere importante." MI scrutò, questa volta sospettoso, come alla ricerca del motivo della mia importanza.

Mi sembrò brutto dirgli che secondo me si trattava tutto di un grande equivoco.

<<Aveva ragione anche sul fatto che tu vuoi scappare...>>

Il ragazzo, Jeremy, si avvicinò al mio viso incuriosito.

La vicinanza mi mise a disagio e mi scostai.

<<Ti spiace mantenere le distanze?!>> Sbottai aggrottando la fronte.

Lui indietreggio rapidamente e la sua espressione divenne sinceramente dispiaciuta.

<<Scusa, volevo solo vedere i tuoi occhi.>>

Non riuscii a trattenere una risata. <<Che fai? Cerchi di fare il romantico? Guarda che con me queste cose non funzionano>> ironizzai, sperando di riuscire a sdrammatizzare quella situazione Imbarazzante.

Evidentemente, l'ironia in quella stanza la capivo solo io, perché Jeremy si mostrò quasi offeso dalla mia affermazione.

<<Io leggo quello che pensano le persone attraverso gli occhi>> e poi aggiunse, puntando il dito verso di me "<< e ora so che ti stai chiedendo come ho fatto a procurarmi la mia ferita sulla guancia.>>

Impressionante. Lo stavo pensando, però poteva essere stato un caso.

<<Impressionante davvero, che altro sai?>>

La domanda mi venne quasi spontanea, ma non potei fare a meno di sentire anche un senso di disagio nell'averla fatta.

Se fosse stato vero, e tutti noi sappiamo che leggere negli occhi delle persone è possibile solo nei film, allora voleva dire che mi trovavo in una stanza con un perfetto sconosciuto che poteva tranquillamente scoprire tutto di me guardandomi negli occhi.

Cercai di non pensare a nulla, anche se mi risultò davvero difficile.

Alla fine mi stancai di stare al gioco e ripresi a interrogare quel giovane povero malcapitato.

<<Ci sono altri come te qui? Intendo, come te e Peter.>>

Lui rispose prontamente:<<C'è Tom, il guardiano dell'albero, un tipo abbastanza particolare. Poi c'è Lilli, che imparerai a conoscere, e infine le ombre.>> Mi sorrise, evidentemente soddisfatto di avermi risposto.

SECRETS 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora