IL SEGRETO DI LILLI

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Peter sarebbe arrivato a momenti e Lilli lo sapeva. Non riusciva a mantenere il contatto visivo con me e continuava a guardarsi compulsivamente intorno. Quasi mi dispiaceva vederla così nervosa e irrequieta, ma avevo bisogno di sapere. 

"Allora" cominciò, scostandosi i capelli dietro le orecchie. "Devi sapere che io e Peter ci conosciamo da tanto tempo."
I suoi occhi stavano diventando particolarmente lucidi mentre pronunciava quelle parole.
Si schiarì la gola e continuò. "All'inizio eravamo davvero molto amici. Un'amicizia indistruttibile,. Io per lo meno lo trovavo fantastico. C'era sempre per me, mi faceva sentire viva." Lilli si tirò via una lacrima che aveva iniziato a rigarle la guancia. "Passavamo tutto il tempo insieme girando l'isola e" fece un risatina sfumata di tristezza "stuzzicavamo i pirati". 

Tirò su con il naso, facendo attenzione a non fare troppo rumore. Ormai le lacrime avevano preso il sopravvento, nonostante lei cercasse in tutti i modi di darsi un contegno. 

"Comunque" si schiarì la gola "dopo un po' è successo, ho iniziato a sentire qualcosa, e vedere in lui più di un amico. Quando lo guardavo mi si stringeva lo stomaco, ma ero anche felice, non puoi immaginare come mi sentivo."

Mi avvicinai per posarle una mano sulla spalla, gesto che lei ricambiò con un timido sorriso. 

" E poi?" la esortai.

"Poi mi confidai con una fata maggiore, e lei mi disse che non ero innamorata." Lilli alzò gli occhi al cielo, quindi sospirando disse "ero ipnotizzata."

"Ipnotizzata?"

"Sì. Mi spiegarono che le fate non sono predisposte ad amare" rispose, tenendo gli occhi bassi. "Dovevo dimenticarmi di lui. Così mi dicevano tutte le fate del mio clan." Questa volta Lilli si girò verso di me. " Non volevo abbandonare il mio migliore amico."

"Ma lui ti stava solo manipolando" la incalzai io. 

"Non mi importava, io a lui ci tenevo come non avevo mai tenuto a nessuno prima. Quindi mandai tutti al diavolo e tornai da lui."

Vidi gli angoli della sua bocca inarcarsi verso il basso, mentre il labbro inferiore iniziò a tremare. Era sul punto di scoppiare di nuovo a piangere. 

"Gli dissi tutto Kate" disse, iniziando a singhiozzare. "Sono stata una vera stupida." Lilli si prese la faccia tra le mani, cercando di nascondere il suo crollo. 

"No, non dire così, per favore" dissi dolcemente, mentre mi avvicinavo per prenderla tra le braccia. Ne aveva bisogno, e io ero lì. 

"Persi tutto" continuò lei senza smettere di sobbalzare per i singhiozzi. "Peter si è preso tutta la mia magia." A quel punto Lilli ricambiò attivamente il mio abbraccio. "Ora io dipendo da lui."

La strinsi ancora più forte. "Ma com'è possibile? Come ha fatto a privarti di tutti i tuoi poteri?" Ricevetti in risposta solo qualche sobbalzo e tante lacrime. Non era il momento adatto per approfondire. Iniziai ad accarezzarle la testa nella speranza di migliorare la situazione. "Calmati ti prego" sussurrai, come si farebbe quando si ha in braccio un bambino che si è appena sbucciato il ginocchio. Solo che qui il problema era ben più grave. 

Peter le aveva preso tutto, aveva giocato con la sua fiducia, e l'aveva resa un oggetto da manipolare a suo piacimento. 

"Sono una stupida" ribadì mestamente. 

Mi guardò. Il trucco che prima se ne stava intorno agli occhi ora era sceso occupando la superficie delle guance. "Non è vero" la ammonii dolcemente. 

Ci fu un rumore dietro di noi.
Mi girai. Era Peter.

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