Love is one twisted cursed (JJK)

8.

Quello spettacolo...era stato davvero uno spettacolo con i fiocchi: c'erano stati ballerini in body aderenti e brillanti che andavano a riflettere le stesse luci sul palcoscenico, c'erano stati degli ospiti come i tatuatori più famosi del mondo e Suguro ne aveva conosciuto un paio perché li aveva visti in vari show per televisione, c'erano anche stati anche prestigiatori e giocolieri.
La cosa strana però era che tutti, nessuno escluso, avevano addosso delle maschere che andavano a coprire i visi così come l'aveva il presentatore della serata.
Quello spettacolo insomma se lo sarebbe ricordato per tutta la vita e non avrebbe nemmeno dimenticato quel presentatore. Nonostante il suo viso fosse coperto, i suoi occhi blu gli erano rimasti impressi nell'anima.
Anche Satoru era stato colpito da quello spettacolo, ne aveva parlato per tutto il tragitto verso l'auto, tra le varie risate forse complice era stato anche l'alcol che aveva bevuto.
I due giunsero subito in auto ed entrarono all'interno.
Gojo ingranò la marcia e partì, prima di tutto uscendo da quel vincolo e poi entrando in strada. Il tempo era buono, nonostante facesse abbastanza freddo; che tra l'altro lo aveva risvegliato anche da quella quasi sonnolenza a cui lo stavano portando i bicchieri di champagne nel suo stomaco. E poi, Gojo che stava parlando al suo fianco, non gli dava nemmeno tregua. Insomma, non riusciva a chiudere gli occhi nonostante lui sentisse pesanti.

"Oh, Utahime di è persa davvero una bellissima serata."
Lo sentì ridacchiare al suo fianco. Suguru venne colto da un brivido lungo la schiena ma non ci fece tanto caso e si limitò a scrollare le spalle. Girò un po' il viso verso la sua direzione e lo guardò arcuando un sopracciglio: stava guardando Gojo di lato, il suo profilo era illuminato solo per metà da quelle luci della strada che si facevano spazio anche nell'abitacolo. Fece un sospiro rumoroso e si premette le dita sulle tempie. Aveva un grandissimo mal di testa; si spostò una ciocca dalla fronte, facendo un altro sospiro appesantito e poggiando la testa testa sul schienale del sedile.

"Da quanto state insieme tu e la tua ragazza ?"
Gli chiese Geto, gettando uno sguardo sulla strada erano quasi arrivati e ciò voleva dire per lui che quella conversazione imbarazzante sarebbe finita a breve. Avrebbe potuto anche buttare la scusa sulla sua sbornia del momento, anche se era più lucido che altro.
L'effetto di quel poco champagne che aveva bevuto era subito scomparso.

"Stiamo insieme da un paio di anni. All'inizio pensavo che fosse solamente come tante altre ma alla fine mi ha incastrato per bene."
Sorrise leggermente, Gojo e gettò uno sguardo sul ragazzo, poi si fermò quando notarono entrambi che erano arrivati.
Il corvino non aggiunse nulla, in quel momento avrebbe solamente voluto entrare nel suo appartamento e seppellirsi sotto una matassa di coperte per dormire fino al mattino seguente.

"Beh...ti ringrazio per la serata. È stata ..." Avrebbe voluto dire la verità. Non gli era piaciuta, se non per lo spettacolo che lo aveva fatto davvero state bene in un certo senso.
"...piacevole."
Mentì, girandosi verso di lui e notando che Satoru lo stava osservando; aveva la testa inclinata e i occhi azzurri, incorniciati da quelle folte sopracciglia chiare, lo stavano scrutando per cogliere qualcosa in più che andasse oltre le sue parole. Inclinò appena la testa di lato e allungò il busto verso lui; gli occhi sempre incollati verso i suoi.
A quella vicinanza, il cuore del corvino fece un sussulto e il fiato gli si mozzò nella gola; Gojo era fin troppo vicino.
Lo scrutava con quegli occhi magnetici che si incastrarono prima nei suoi e poi percossero tutta la sua figura.
Si sentì ancora più in soggezione.

"È stato un piacere anche per me."
Sussurrò, sorrise e ritornò al suo posto.
Geto sgusciò velocemente fuori, dopo avergli accennato un assoluto e si portò una mano sul petto: il suo cuore stava pompando così forte all'interno di esso che sarebbe potuto esplodere da un momento all'altro.