9. Sukuna

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Quell'idiota di suo fratello lo faceva impazzire, se non fosse stato suo fratello gemello gli avrebbe già messo le mani intorno al collo e lo avrebbe già strozzato. Yuji non si poteva sopportare e doveva ringraziare solo il fatto che, un paio di volte a settimana, andasse dal suo ragazzo o, come quel giorno, andasse il suo ragazzo lì.
Megumi Fushiguro; il suo sogno proibito. Un ragazzo dannatamente sexy e misterioso che stuzzicava le fantasie di Sukuna.
Solo che anche lui, come suo fratello, aveva una relazione. Una di quelle relazioni abbastanza tossiche e soffocanti. Il suo ragazzo, Uraume, non lo lasciava nemmeno un minuto in pace.
Era sempre lì a chiamarlo, a rompergli le scatole.
Infatti, quella calda mattina di inizio ottobre, Sukuna si trovava in camera sua,  che condivideva per l'appunto con Yuji, stava pulendo la parte della sua stanza in cui suo fratello aveva gettato la sua robaccia, mentre con una mano aveva il telefono premuto contro l'orecchio. Era la seconda volta che, durante l'arco di quella mattina schifosa in cui aveva aperto gli occhi, Uraume lo aveva chiamato per dirgli l'ennesima stronzata: sua madre aveva comprato i croccantini sbagliati per il gatto e si stava lamentando perché l'animale stava cagando sul tappeto.

"Non mi interessa."
Sbuffò il ragazzo dai capelli rosa, si tolse le scarpe e si lasciò cadere di schiena sul letto. Chiunque fosse entrato in quella stanza avrebbe potuto vedere un Sukuna a petto nudo; dei tatuaggi gli andavano a coprire quasi tutto il corpo.
Infatti, su entrambi i polsi aveva due cerchi neri che li attorniavano, poi a salire altri due cerchi che andavano a girare intorno a entrambe le braccia, sulle spalle, ai lati, invece aveva dei cerchi con grosso punto nero all'interno.
I suoi tatuaggi, però, non si fermavano li: li aveva anche sulla parte superiore del petto, dei tribali che proseguivano anche lungo la sua schiena e infine, sull'addome duro e scolpito, aveva inciso due linee parallele.
Chiunque gli avesse chiesto il significato di quei disegni non avrebbe saputo di certo rispondere, perché non sapeva come rispondere. Gli piaceva e basta così. Non doveva dare delle spiegazioni a nessuno e doveva ringraziare solo suo fratello, Choso, che gli aveva garantito di farsi un tatuaggio anche se minorenne. Ma lui di certo non era un pappamolle come il suo gemello, lui non avrebbe ringraziato nessuno e tantomeno non si sarebbe scusato con nessuno per un eventuale torto.
Aveva poi un paio di jeans a vita bassa, capelli chiari tirati all'indietro com'era solito portarli e la nuca era premuta contro il cuscino.
Uraume continuava a parlare, di cose di cui lui stesso perse il filo del discorso, siccome sulla soglia della porta apparve proprie Megumi Fushiguro.
Un ragazzo alto, capelli corvini a punta e gli occhi stanchi, sempre abbassati. Il suo sogno proibito era proprio di fronte a lui.
"Devo staccare."
Disse, e senza perdere nemmeno un minuto chiuse la chiamata e gettò il cellulare sul letto, mentre si tirò su.
"Dove sono Choso e Yuji?"
Chiese l'altro, mentre Sukuna con veloci Falcade raggiunse il corvino, tenendo le mani infilare nelle tasche dei jeans.
"Choso è a lavoro, Yuji l'ho mandato a fare delle commissioni."

Megumi lo stava guardando da sotto quelle sopracciglia scure e folte; il respiro gli si era fermato della gola quando percepì l'altro fin troppo vicino da sentire il suo petto nudo sfiorare il suo.
"Quindi..."
"Quindi abbiamo del tempo per noi due."
Sibilò l'altro, afferrando la maniglia della porta e chiudendola alle spalle del corvino.
Megumi si sentiva sempre così con lui, sempre così stordito in sua presenza.
Anche per lui Sukuna era forse l'essere più sexy che avesse mai visto, gli provocava certe cose che non riusciva a descrivere a parole.
Le dita dell'altro scivolarono sul suo fianco e lo attirarono a se subito, facendolo sussultare.
"Sukuna...no, Yuji potrebbe arrivare da un momento all'altro."
Il fiato era già corto, gli occhi chiusi, quando l'altro iniziò a tempestare il suo collo di profondi baci.

"Abbiamo del tempo."
La mano libera di Sukuna invece si andò a infilare tra le gambe del corvino, subito nei suoi pantaloni e nei suoi boxer, afferrò il suo membro e lo strinse.
Il gemito che gli uscì dalle labbra quando iniziò a stuzzicarlo con le dita che andavano su e giù lungo l'asta, fu musica per le sue orecchie e ciò incentivò lui a infilzare la carne del suo collo con i denti.
Il petto di Megumi si alzava e si abbassava ritmicamente, prendendosi contro il suo e provocandogli una serie di brividi piacevoli.
Ma dovettero staccarsi.
Nonostante la porta fosse chiusa, Sukuna sentì la voce di Yuji dall'ingresso.
Gli occhi del ragazzo dai capelli rosa si inchiodarono in quelli di Megumi, eccitati. Lo erano entrambi.
"Dovresti darti una sciacquata."
Indicò la porta del bagno che avevano nella stanza e aprì la porta, ritornando steso sul letto con un sospiro.

"Megumi è qui ? "
Sentì la voce del gemello nella stanza, Sukuna alzò il viso verso di lui.

"È corso in bagno."

Love is one twisted cursed (JJK)Where stories live. Discover now