CAPITOLO 2

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Only the troubled know how
difficult it is to survive the storm
and not be able to live without.
Wuthering Heights- Emily Brontë

Appena arrivata a scuola, Emma è riuscita a trovarmi e ha iniziato a raccontarmi un po' delle sue vacanze nonostante mi avesse già detto tutto per tipo cento volte

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Appena arrivata a scuola, Emma è riuscita a trovarmi e ha iniziato a raccontarmi un po' delle sue vacanze nonostante mi avesse già detto tutto per tipo cento volte.

E lei continua a parlare mentre cerco il mio armadietto.

Davvero non capisco perché quest'anno hanno voluto cambiarci gli armadietti.

Emma dice che ci saranno dei nuovi studenti e che forse è per questo.

Ma io odio cambiare armadietto.

Quando lo trovo, applico la password (tra l'altro nuova anche quella) e lo apro riempiendolo di quaderni e libri a caso e alcune penne che tanto so già che non mi serviranno visto che le perdo sempre.

«Eccola, la mia migliore amica preferita.» Sento dire alle mie spalle ed Emma viene interrotta.

Chase viene verso di me, con i suoi soliti pantaloni larghi e la felpa più grande di lui e mi abbraccia.

«Migliore amica preferita? Perché ne hai un'altra?» domando sorridendo.

Diciamo che Chase è il mio migliore amico sì, ma a volte è diventato anche scopa amico.

Ma solo quando fumavamo e bevevamo talmente tanto da non renderci conto di quello che facevamo.

Ma non ho mai provato qualcosa per lui.

Lo dice anche lui che un po' di svago ci sta ogni tanto.

Ma è successo molto tempo fa e per fortuna non succede più, anzi non penso succederà di nuovo.

«Non scaldarti, piccola. Sei tu la migliore da sempre. La sola e unica.» Dice e scuoto la testa chiudendo l'armadietto.

Emma lo guarda senza fiatare tenendo stretto al petto un quaderno.

«Ciao Emma. Com'è andata l'estate?» domanda Chase e lei sorride abbassando lo sguardo.

«Bene, grazie. Tu?» domanda lei con le guance abbastanza arrossite.

«Come al solito. Ma questa volta è stato un po' piú movimentato.» Dice guardando me e alzo gli occhi al cielo.

Gliel'ho detto che non possiamo comportarci in questo modo.

Okay, ci siamo fatti trasportare un po' troppo negli ultimi tempi ma è chiaro che non voglio rovinare la nostra amicizia.

Ho deciso di metterci una pietra sopra e penso anche Chase.

La campanella suona e Chase ci saluta.

Emma si volta e mi guarda.

«Che intendeva dire per "movimentato" ? Ti ha guardata...» dice e alzo gli occhi al cielo sbuffando.

«Siamo andati a qualche festa così...abbiamo fumato e ci siamo ubriacati e basta...io che ne so.» dico e lei mi fulmina con lo sguardo.

Emma è sempre stata così possessiva nei confronti di Chase da quando gliel'ho fatto conoscere.

So benissimo che le piace ma non vuole ammetterlo.

Emma è una ragazza così rose e fiori invece Chase è un idiota che passa le sue serate a fare baldoria nelle feste, ubriacarsi e passare droga agli altri.

Chase non fa per lei. Lui la ferirebbe ed Emma è troppo sensibile.

«Tate, avete scopato di nuovo?» domanda.

«No. Ora devo andare. La campanella è suonata da un pezzo.» Dico e la pianto in asso.

Odio mentirle, ma ci sarebbe rimasta male se le avessi detto di sì.

So che molti di voi mi odieranno in questo momento e lo capisco.

Se potessi essere una persona diversa, credetemi lo sarei.

Entro in classe e ci sono un sacco di gruppi raggruppati che parlano tra di loro.

Tra le chiacchiere e la confusione cerco un posto all'ultimo banco e noto che c'è n'è uno libero.

Accanto al banco libero, c'è un ragazzo incappucciato che tiene la testa appoggiata sul banco.

Mentre mi avvicino lo guardo bene e solo dopo mi accorgo che è lo stesso ragazzo della fermata.

Mi siedo e lo guardo. Ha gli occhi chiusi, sembra stia dormendo.

Emana un odore di erba.

Forse sono io...non lo so.

«Ai vostri posti, su.» Dice la Rowan, la professoressa di letteratura.

Tutti prendono posto facendo un botto di casino con le sedie e io continuo a guardare il ragazzo accanto a me, che nonostante tutto il baccano delle persone, dorme ancora.

Dovrei svegliarlo? Che dovrei fare?

«Allora, ragazzi quest'anno...» inizia la Rowan.

Il ragazzo alza la testa sospirando e si volta nella mia direzione per poi tornare a guardare dritto.

Ha gli occhi rossi e assonnati e non sembra molto in sé.

Le cose sono due.

1. Non ha dormito la notte e ha fatto serata

2. Ha fumato erba e preso qualche pasticca.

Io direi la 2. Ricorda me l'anno scorso, dopo che avevo litigato pesantemente con mia madre per via di mia sorella, mi ero chiusa in camera per poi prendere due pasticche e sono collassata per poi andare a scuola il giorno dopo praticamente come uno zombie.

Come faccio a nasconderlo a mia madre?

Facile: occhiali da sole, mentine e tanto profumo. Lei non ha mai sospettato di nulla fino ad ora.

«Abbiamo un nuovo compagno con noi. Desideri presentarti?» domanda la Rowan.

Tutti si girano a guardarlo, me compresa.

Lui scuote la testa tornando a tenere la testa china sul libro con la mano appoggiata alla tempia.

«D'acordo, come preferisci tu. Iniziamo a parlare del programma allora.» Dice la Rowan ma io non presto attenzione. Continuo a guardare il ragazzo. Delle ragazze bisbigliano tra di loro mettendosi a ridere e le fulmino con lo sguardo.

«Perché non ti sei presentato?» gli sussurro e lui non risponde.

Alla fermata "aveva detto" che era di poche parole, forse è per quello.

«Io sono Tate...» dico ma lui continua a tenere lo sguardo fisso sul libro.

Così torno ad osservare la Rowan che cammina di qua e di lá parlando come una macchinetta.

«Aron...» sento sussurrare e sposto di nuovo lo sguardo sul ragazzo accanto a me.

«Mi chiamo Aron...» sussurra e sorrido.

Allora non è muto come pensavo.

Solo...di poche parole, ma non muto.
















🖤

Eccoci qui con il secondo capitolo!
Finalmente Aron ha aperto bocca 🤣.
Quindi, questo ragazzo incappucciato e misterioso non è più così misterioso.
Più avanti ne saprete di più, ovviamente 😉.
Allora, cosa ne pensate?
Vi sta piacendo oppure no? 🤔
Fatemi sapere!
E noi ci vediamo al prossimo capitolo 🫶🏻.
Ciao ciao 🩷.

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