CAPITOLO 15

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Per essere felici bisogna eliminare due cose:
il timore di un male futuro
e il ricordo di un male passato.
-Seneca

Oggi ho saltato scuola

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Oggi ho saltato scuola.

O meglio, io e Aron abbiamo saltato scuola.

Abbiamo deciso di prenderci un giorno tutto per noi e di andare in spiaggia.

Lui dice che il mare è ciò che rende sempre felice le persone e ha deciso di portarmi con sé.

Anche se, per rendermi felice, mi basta solo lui.

Da quando stiamo insieme, rido sempre.

Rido tanto, così tanto che mi fa male persino la pancia per quanto forte rido.

Rido come non ho mai riso in vita mia.

Persino mia madre e mia sorella sono felici di vedermi con un sorriso stampato in faccia quando rientro a casa dopo esser stata da Aron.

Inoltre, a scuola non stiamo tanto insieme per il semplice fatto che non vogliamo che la gente parli, dato che in quella scuola a tutti piace ficcare il naso nelle cose altrui.

Dopo essere scesi dall'autobus, respiro già l'aria marina che proviene da lontano.

Non stando più nella pelle, afferro Aron per la mano e corro finché raggiungiamo la spiaggia e sprofondiamo i nostri piedi nella sabbia tiepida.

Scegliamo un posto per piantare l'ombrellone.

Lo aiuto e lui ride di me e della mia imbranatezza.

Non tutti sono bravi a piantare un ombrellone nella sabbia e che cavolo.

Mentre guardo il mare mi viene voglia di fare un bagno, nonostante io sappia che l'acqua sia gelida in questo periodo.

Aron si è già tolto la maglietta e lo guardo, incantata dal suo corpo ben scolpito, le sue braccia e il suo petto ricoperto dai tatuaggi.

Ancora non ho avuto l'occasione di chiedergli perché ne ha così tanti oppure se hanno un significato preciso.

«Non vuoi venire a fare il bagno?» domanda e mi tolgo la t-shirt e gli shorts.

Poco dopo, mi prende per mano e lo seguo per poi buttarci assieme in acqua.

Riemergo in superficie il più veloce possibile e lui fa lo stesso.

Cazzo, l'acqua è veramente fredda.

Si avvicina a me e mi afferra per la vita stringendomi a sé.

Tremo sotto al suo corpo e avvinghio il suo collo con le mie braccia, facendo in modo da averlo più vicino a me.

Lo guardo per un po' e poi faccio incontrare le mie labbra con le sue, creando un miscuglio salato.

«Sai nuotare?» mi domanda, sciogliendo il bacio.

𝑭𝑶𝑹𝑬𝑽𝑬𝑹 𝑮𝑶𝑵𝑬Where stories live. Discover now