Margot

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<< chi c'è?>> dico bussando alla porta del bagno.
<< un attimo>> dice una voce da bambina.
Ma chi è?
<< aiutoo>> dice lei mettendosi quasi a piangere.
<< che succede? Vuoi che entri?>> dico preoccupata.
<< sii>> dice lei.
Apro la porta e vedo la figlia di Adam.
<< che succede?>> dico sorridendole.
<< non riesco a pulirmi>> dice lei.
Prendo un pezzo di carta igienica e la pulisco.
<< Grazie>> dice lei sorridendomi.
È tutta suo padre, stessi occhi, sorriso, labbra, orecchie, tutto.
<< ma tu sei arrabbiata con me?>> domanda lei.
Mi abbasso al suo livello e le metto i capelli dietro le orecchie.
<< perchè questa domanda? Non è vero>> dico.
<< perché allora prima quando ero nell'ufficio di papà non mi hai salutata?>> dice lei.
<< stavo lavorando tesoro>> dico sorridendole.
Povera amore, è così intelligente e molto dolce.
<< come ti chiami?>> dice lei
<< Margot. Tu invece Sophie giusto?>> dico.
<< si>> dice abbracciandomi.
Rimango un attimo immobile, non mi aspettavo questo abbraccio.
<< lava le manine e vai da papà>> le dico.
<< posso dirti una cosa? Domani è il mio compleanno, faccio sei anni, vuoi venire alla mia festa di compleanno?>> dice.
<< piccola non lo so. Ho già tanti impegni domani>> le dico mentendo. In realtà è perché sono arrabbiata con Adam.
<< ti prego>> dice lei con quei suoi occhioni blu.
<< devo parlare con papà prima>> dico.
<< spero che tu venga domani>> dice lei sorridendo.
Una volta tornata nella mia postazione vedo Sophie abbracciare il padre.
Lui è così premuroso con lei, ma la madre? Che fine ha fatto? Non volevo chiederlo alla bambina.

Finito di lavorare mi fermo in ufficio di Adam. Ormai sophie è andata via e ne approfitto per parlare con lui da soli.
<< volevo dirti. Prima ho parlato con tua figlia, mi ha invitata al suo compleanno, mi farebbe piacere venire se non è un problema>> dico.
<< certo. Nessun problema>> dice lui in modo freddo.
<< ti manderò la posizione di casa mia, la festa inizia alle 3:30 del pomeriggio>> dice.
Devo essere io quella arrabbiata, non lui.
<< ok vado>> dico per poi aprire la porta del suo ufficio.
<< vieni qui>> dice lui tirandomi dal braccio e baciandomi.
Io non faccio resistenza anzi, mi butto tra le sue labbra, mi lascio andare perché io lo amo.
Lui oscura i vetri anche se in azienda non è rimasto nessuno, mi prende in braccio e mi fa sedere sulla sua scrivania.
<< no non possiamo>> dico io ripensando a quando ha detto che per lui sono stata solo una scopata.
<< ma che cazzo dici?>> dice
<< non voglio essere la tua puttana Adam>> dico arrabbiata.
<< tu non sei la mia puttana>> dice lui
<< e cosa sono?>> dico io nella speranza che dalla tua bocca escano delle parole carine.
<< una scopa amica>> dice lui.
<< ma vaffanculo stronzo>> dico andando via.
Come può dire una cosa del genere dopo avergli confessato il mio amore? Non ha 18 anni ma bensì 31. Dovrebbe capire molte cose, dovrebbe farsi una famiglia invece di scopare ogni sera donne su donne.
Prima di andare a casa mi fermo a prendere il regalo per Sophie.
Lei è così bella, chissà cosa le posso prendere.
Entro in un negozio e vedo tante belle cose per bambine, mi faccio un'idea e alla fine decido di prenderle la polaroid.
Sono le 23:45 di sera, ho appena finito di parlare al telefono con Mara, l'uscita con Carl è andata alla grande e si sono pure baciati.
Lei è la mia migliore amica e la sua felicità è la mia.
Sono fiera di lei e della donna che è diventata e merita davvero uno che la ami.

Il giorno dopo
Sono al compleanno di sophie e sono dentro l'attico di Adam, immenso è a dir poco.
<< Margot>> dice Sophie correndo tra le mie braccia.
<< piccola. Tanti auguri>> dico dandole un bacio.
<< questo è il tuo regalo>> dico porgendole la busta.
<< sei bellissima principessa>> dico
<< anche tu>> dice lei dandomi un bacino.
<< vieni>> dice tirandomi dalla mano.
<< dove mi porti amore?>> dico confusa.
<< ciao Margot>> dice Adam
<< ciao>> dico io.
<< amore hai conosciuto Margot vero?>> dice Adam prendendo in braccio Sophie.
<< si è bellissima>> dice lei
<< vai amore>> dico dando una pacca sul sedere a Sophie per mandarla a soffiare le candeline.
Dopo aver cantato la canzone del buon compleanno soffia le candeline sorridendo.
<< ho espresso un bellissimo desiderio>> dice lei
<< allora speriamo si avveri>> dico.
<< ciao Margot, ti ricordi di me? Sono Gabriella, la mamma di Adam>> dice
<< si ricordo>> dico io.
<<come ti tratta mio figlio?>> domanda lei
<< lasciamo stare che è meglio. Lui usa tutte le donne?>> dico io.
<< si e non lo difendo. Ma Adam ha davvero un gran cuore>> dice lei.
<< perché non c'è la madre di Sophie?>> chiedo io senza vergogna.
<< ha lasciato entrambi quando la bambina è nata. Non voleva prendersi cura di lei. Adam l'ha cresciuta da solo, ogni tanto con il mio aiuto. Lui ha voluto fare sempre tutto da solo, e ha fatto un lavoro meraviglioso. Ho una nipote speciale>> dice lei sorridendo mentre guarda sophie giocare con altri bambini.

Scherzi del destinoWhere stories live. Discover now