Adam

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<< posso parlarti?>> dice mia mamma entrando nel mio ufficio
<< no mamma sto lavorando>> dico.
Non voglio sentirla, non voglio sentire nessuno.
<< ascoltami, tu stai rovinando la tua vita. Ami Margot e non capisco perché non lo dici>> dice mia madre arrabbiata.
<< mamma per favore>> dico esausto.
<< no Adam, ora mi ascolti. Lei è incinta di tuo figlio, lei ti ama e lo sai. Vorrebbe te al suo fianco>> dice.
<< è stata proprio lei a dire che avrebbe preferito fare un figlio con Lucas invece che con me>> dico.
<< era arrabbiata, cerca di capire>> dice.
<< quel bambino non lo voglio mamma>> dico.
<< tu la ami, e ami quel bambino lo so>> dice mia mamma mettendo la sua mano sulla mia spalla.
<<  mamma, per favore>> dico.
<< te ne pentirai>> dice andando via.
Vedo Margot toccarsi il piccolo pancino, e vorrei tanto toccarlo anche io.
<< ciao amico>> dice Carl
<< Hey. Come sta Mara??>> domando
<< sta bene. È una femminuccia e tra pochi mesi nascerà>> dice sorridendo.
<< si vede che sei contento>> dico.
<< tu invece hai finito di fare il coglione? Ti sei innamorato di lei, hai fatto di tutto per allontanarla e poi? Ti sei innamorato. Ti conosco da ormai 20 anni, e tu non sei mai stato così per una donna, in più ora è incinta>> dice.
Queste sue parole mi fanno ricordare tutti i bei momento che ho passato con Margot. Ma la cosa che nessuno sa è che io sto attento ad ogni minimo dettaglio, so che ancora non ha fatto la sua prima visita ginecologica perché non ha chiesto il giorno di permesso, so che quando si siede deve avere una sedia morbida perchè le fa male la schiena e so che in una mezza giornata va in bagno almeno 6 volte.
<< non parlo con lei da tre mesi Carl, non posso andare da lei e domandarmi come se niente fosse>> dico.
<< sei stato un coglione e questo lo sanno tutti, ma lei ti ama e tu ami lei>> dice.
<< aiuto>> sento urlare dal corridoio.
Vedo margot che si accascia per terra.
Corro e vado da lei.
<< che succede?>> dico preoccupato
<< il bambino>> dice toccandosi la pancia.
<< il bambino cosa?>> dico io non capendo fino a quando non vedo del sangue.
<< mi devi portare in ospedale>> dice lei piangendo.
La prendo in macchina e saliamo in macchina.
<< stai tranquilla ok? Andrà tutto bene>> dico io mettendo istintivamente una mano sopra la sua pancia.
<< non ce la faccio più>> dice lei lamentandosi del dolore.
<< amore stai tranquilla>> dico
Lei mi guarda stranita ma continua a lamentarsi.
Che cazzo mi salta in mente? L'ho chiamata amore.
Una volta arrivati in ospedale la mettono sul lettino e la fanno entrare dentro la sala operatoria.
Sono preoccupato, non sono mai stato così ed è una sensazione strana.
<< come sta?>> domando al medico una volta uscito.
<< ha avuto una minaccia di aborto ma per fortuna sia il bambino che la mamma stanno bene>> dice.
Mi sento più sollevato, così entro nella stanza e vedo Margot sul lettino.
<< tutto ok?>> dico io.
<< si>> dice lei in modo freddo.
<< la signorina Williams deve stare a riposo, non deve fare scale, solo massimo riposo e tante coccole>> dice l'infermiera andando via.
<< vieni a stare da me>> dico senza pensarci due volte.
<< no, ho una casa>> dice lei
<< si ma vivi al 5 piano>> dico io
<< tu al 43 esimo piano, sei su un grattacielo>> dice
<< da te non ci sono ascensori, da me si. Hai tutte le comodità di questo mondo>> dico quasi pregandola.
<< no Adam>> dice lei
<< ti prego, non voglio che stai male ancora>> dico.
<< va bene. Ma sappi che lo faccio solo per mio figlio>> dice lei.
<< mio? Nostro figlio>> dico.
<< no. È mio>> dice lei.
Sento una rabbia dentro che nessuno può fermare ma cerco di trattenerla per non stressare ulteriormente Margot.

Una volta arrivati a casa Margot viene accolta da Sophie e da mia madre.
<< Margot>> dice Sophie abbracciandola.
<< piccola mia>> dice lei.
<< come stai?>> le chiede mia madre
<< bene, grazie Gabri>> dice Margot abbracciando mia madre.
<< io e Sophie vi lasciamo soli, stavamo andando a Central park>> dice mia mamma andando via.
<< bene. Hai fame?>> dico io sorridendole
<< no grazie>> dice lei.
<< dove dormo?>> dice
<< vieni>> dico io accompagnandola nella camera degli ospiti.
<< bene. Starò non per molto qui, il tempo di riprendermi>> dice
Io vorrei averla sempre qui con me, notte e giorno.
<< non hai cambiato profumo>> dico avvicinandomi a lei e annusandole il collo.
Per un attimo anche lei sta zitta e ha il corpo pieno di brividi.
Inizio a baciarle il collo ma lei mi ferma.
<< Adam, basta. Stammi lontano>> dice lei.
Mi tratta come un estraneo, io so di aver sbagliato ma questo trattamento non credo di meritarlo.

Scherzi del destinoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora