Adam

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<< dimmi mamma>> dico rispondendo al telefono.
<< Sophie resta a dormire qui. Mi raccomando, parla con Margot>> mi dice
<< mamma, oggi ha avuto la visita, lei sa il sesso ma non me l'ha voluto dire>> dico.
<< dalle tempo vedrai che tutto andrà bene>> dice.
La positività di mia madre mi uccide.
<< no mamma, ha sentito che scopavo con una qui a casa>> dico.
<< tu allora sei coglione, tuo padre non era così stupido nemmeno io lo sono, forse avrai preso da tuo zio>> dice ridendo.
<< mamma ti prego>> dico.
<< comunque questo fine settimana vedrò che fare con lei. Io la amo>> dico
<< diglielo, cosa aspetti?>> dice.
<< ormai è tardi mamma>> dico
<< non è tardi, ancora sei in tempo>> dice.
<< lei pensa che non ti importi nulla di lei e del bambino>> dice.
<< sai che non è così. Darei la mia vita per lei>> dico
<< per lei? Per il bambino no?>> dice.
<< mamma, questo bambino può metterla in pericolo>> dico.
<< la minaccia di aborto può succedere>> dice lei.
<< mamma, non posso perdere Margot, lei esiste e sono innamorato>> dico
<< esiste? Anche quel bambino esiste e dev'essere amato>> dice lei.
<< è già amato da Margot>> dico.
So che queste parole possono ferire, e so che mia mamma si arrabbia sentendo queste parole.
<< Adam mi hai delusa. Non ti ho cresciuto così>> dice.
<< mamma lo so, ma cerca di capirmi>> dico
<< no Adam, quella povera ragazza sta portando una gravidanza da sola, nonostante le tue continue scopate con altre donne lei resiste a tutto questo solo perché ti ama e amo il vostro bambino ciò che dovresti fare pure tu>> dice.
<< va bene mamma. Ora vado>> dico.
Sono stanco delle sue continue critiche.
Busso nella camera da letto di Margot ma non risponde.
<< tutto ok?>> domando preoccupato.
<< Adam sto bene, va via, voglio ascoltare il battito del bambino>> dice.
<< posso ascoltarlo con te?>> dico.
<< no non puoi>> dice convinta.
<< voglio solo sapere com'è andata la visita>> dico preoccupato.
<< tutto bene per tua sfortuna>>.
Non può dire una cosa del genere, lei non sa quanto io stia soffrendo per questa situazione, quanto io sia preoccupato per lei.
Senza pensarci due volte entro in camera e vedo lei sul letto con il telefono in mano.
Non riesco a sentire il battito perché spegne subito il telefono.
<< ma sei pazzo? E se fossi stata nuda?>> dice
<< perfavore, come se non ti avessi già vista>> dico.
<< che c'è?>> dice lei.
<< perché piangi?>> dico preoccupato.
<< non sono fatti tuoi, esci>> dice arrabbiata.
<< mi devi dire che hai>> dico preoccupato
<< ho solo sentito il battito del bambino>> dice
<< quindi è un maschio?>> dico.
<< cosa te lo fa pensare?>> dice lei
<< hai detto bambino, tu sai già il sesso>> dico.
<< non te lo dico, dovrai soffrire>> dice lei.
<< soffrire? Lo sto facendo già abbastanza cazzo>> dico urlando.
<< sei entrato qui per urlare?>> dice
<< no, voglio solo che tu mi parli>> dico guardandola negli occhi.
<< io ti ho amato, ti ho dato il mio cuore cazzo e tu l'hai distrutto, l'hai buttato via>> dice urlando.
<< io non posso amarti, non posso avere una relazione stabile, io... ti farei solo soffrire>> dico
<< Adam, ti prego vattene, vattene da qui>> dice.
<< stasera che vuoi mangiare? Siamo solo io e te>> dico
<< non lo so vedi tu>> dice lei.
<<ma non credo che tu sappia le mie allergie e oggi mi farai morire>> dice.
Ma per chi mi ha preso? Ovvio che so le sue allergie, io la osservo e so tutto di lei e stasera la stupirò.
<< come dici tu>> dico.

Sto cucinando e Margot è ancora chiusa nella stanza, non vuole uscire per non incontrarmi e mi sembro un mostro ma non sono così, io sto cercando di fare del meglio ma questo non basta.
Sto preparando il polpettone di spinaci con patate al forno e pollo alle mandorle per me, invece a lei senza mandorle perché è allergica, così saprà che io conosco bene le sue allergie.
<< è pronto>> dico bussando alla porta della camera.
La porta si apre e finalmente la vedo dopo un po' di ore.
<< hai cucinato tu?>> domanda lei sorpresa
<< si>> dico io.
<< vieni siediti qui>> dico facendola accomodare con una sedia comoda.
<< hai messo i cuscini>> dice lei
Si, ho messo i cuscini allo schienale perché so che a lei fa male la schiena.
<< oh si non ci ho fatto caso>> dico io facendo il vago.
<< so che ti piace tanto il polpettone con gli spinaci>> dico tagliando alcune fettine per poi metterle nel suo piatto.
<< si>> dice lei.
Iniziamo a mangiare ed io la guardo, è così bella, perfetta. Mi alzo per prendere il pollo e mi arriva sotto le narici il suo profumo, chiudo gli occhi per sentirlo meglio e cazzo questo per me è il paradiso. Vorrei solo baciarle il collo per poi bassare alle sue labbra, ma so che è off-limits per me.
<< ecco il pollo>> dico.
<< sono aller>> non le faccio finire di dire la parola che interrompo io.
<< allergica alle mandorle lo so, per questo te l'ho fatto senza mandorle>> dico.
<< Grazie>> dice lei.
Lo sapevo, è rimasta stupita, non se lo aspettava.
<< so bene le tue allergie>> dico avvicinandomi a lei
<< beh ti ringrazio>> dice lei molto schiva
<< ok senti. Non so più che fare, io sto provando in tutti i modi di cercare una conversazione con te ma tu mi eviti>> dico esausto.
<< tu non ti rendi conto... hai portato una donna qui a casa e te l'hai scopata mentre io ero a visita, ho sentito i vostri orgasmi te ne rendi conto o no? Inoltre tu non volevi questo bambino e ora non c'è bisogno di far finta che ti interessi>> dice arrabbiata.
<< per il bambino ripeto mi dispiace, ma io ho paura di perdere te>> dico
<< tu mi hai già persa>> dice
Non può dirlo sul serio, io la amo e non posso vivere senza di lei cazzo...
<< ok va bene>> dico facendo finta che non mi importi nulla.
<< quindi tu puoi stare con chi vuoi ed io con chi voglio. Anzi.. ti spingo proprio io a fidanzarti con qualche donna>> dice
Come può chiedermi una cosa del genere? È diventata pazza!
<< non c'è bisogno che tu mi dica nulla>> dico
<< certo, questo perché tu non ami nessuno, non riesci a farlo>> dice
<< si hai ragione, non amo nessuno, sono proprio senza cuore>> dico urlando e buttando per terra ciò che mi ritrovo sotto gli occhi rompendo tutto.
Lei mi guarda con gli occhi spalancati e le escono le lacrime.
<< aia>> dice lei
<< che succede?>> dico preoccupato.
Abbassa lo sguardo e vedo sangue.
<< sei scalza>> dico.
Cazzo ha pestato i vetri ed io sono il colpevole, mi sento in colpa, non posso prendermi cura della donna che amo, combino sempre qualche danno.

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