22 - Il nostro piccolo segreto

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VALERIE

Sono accaldata, molto, molto accaldata. Per un attimo credo di avere la febbre e muovo le braccia per sentirmi la fronte, ma nel farlo riaffiorano i ricordi.

Mi sono addormentata.

Mi sono addormentata nuda, senza vestiti e l'odore che sento è proprio il suo: quello di Heric.

Batto piano le palpebre perché devo abituarmi alla poca luce che c'è. La prima cosa che vedo è pelle candida. Sono nascosta nell'incavo del suo collo mentre lui dorme beatamente avvinghiato a me.

Il mio corpo è infagottato in una coperta, mi fa sembrare una piadina al kebap. Accidenti che fame!

Mi meraviglia il mio stomaco che brontola perché di solito non ho mai troppo appetito, soprattutto negli ultimi mesi.

Piano, molto piano, alzo la testa e scivolo sul cuscino.

I miei occhi si incantano a guardare il volto di Heric addormentato. Ha i lineamenti rilassati, le ciglia lunghe, così dritte e chiare. Ha le labbra leggermente dischiuse, sono un po' arrossate e il mio stomaco si incendia al solo ricordo di dove siano state ore fa. Di che cosa abbiano provocato al mio corpo, al tumulto che hanno creato nel mio petto.

Un brivido mi assale, non riesco a trattenerlo. Adesso, il cuore mi batte forte e sono agitata.

Heric ha trascorso la notte nel mio letto dopo che la sua bocca ha fatto l'amore con me.

Maledizione.

Un'emozione violenta mi colpisce la pancia e faccio fatica a respirare.

Fuori sorgono le prime luci del mattino e io vorrei che tutto questo non fosse solo la follia di una notte. Vorrei che al suo risveglio Heric non mi respingesse perché ormai è l'alba e non è più vulnerabile come lo era ieri.

Lo eravamo entrambi, ieri, ma adesso io lo sono di più.

Il suo braccio mi cinge la vita. Con estrema delicatezza gli afferro il polso e provo a liberarmi dalla sua presa, nella speranza che abbia il sonno pesante e non si svegli proprio adesso che mi sto alzando.

Heric mugugna qualcosa. Emette un lamento, si inumidisce le labbra, si sistema meglio sul materasso. Con i suoi movimenti involontari, ne approfitto per sgattaiolare via. Porto con me la coperta e me la avvolgo meglio attorno al corpo. Quando sono in piedi, mi fermo a fissarlo un attimo per essere certa che non si sia svegliato.

Non lo ha fatto e sorrido silenziosamente.

Prendo un'altra coperta dall'armadio e gliela sistemo addosso, poi recupero dei pantaloni della tuta neri e un crop top a maniche lunghe. Mi sento stupida anche solo al pensiero che stia scegliendo dei vestiti adeguanti per stare con lui quando si sveglierà.

Magari, quando tornerò dal bagno se ne sarà già andato.

Non so se la mia sia una speranza o una terribile paura.

Lo lascio lì, in camera mia mentre io raggiungo il bagno comune sul mio piano e mi concedo una lunga doccia. Insapono i capelli e il corpo più volte e questo mi fa sentire doppiamente stupida.

Dopo essermi asciugata e vestita, lavo i denti e resto a fissare il mio riflesso per un po'. Sono pallida come sempre, ma le occhiaie si notano di meno oggi. Le lentiggini coprono il mio naso, soffio via una ciocca di capelli dalla guancia e sbuffo.

E se Caius scoprisse di ieri notte?

Ci penso mentre torno in camera, con l'accappatoio sotto braccio e il beauty stretto al petto.

NON INNAMORARTI DI HERIC MCLANEWhere stories live. Discover now