Le vite di alcuni ragazzi, che frequentano l'Università di Seoul, si incrociano, dando vita a profondi legami. Così diversi, eppure così simili, si troveranno ad affrontare insieme nuove sfide, fantasmi del passato, nuovi e vecchi amori.
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"Ehi...stai bene?" – il ragazzo, sentendosi trattenere per la manica, si voltò preoccupato.
"Io...non credo di farcela, sono troppo agitata..."
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"Yumi, tesoro, guardami..." – disse, prendendole il viso fra le mani – "...tranquilla, andrà tutto alla grande, fidati di me...nessuno di loro sa che stiamo insieme e poi non siamo soli! Ci saranno anche Anya, Moon e Jin...ho solo detto di aver invitato degli amici a passare il Natale con me...tutto qui, non sentirti sotto pressione..."
"Si...ma..."
Joonie le lasciò un bacio sulla fronte e sorrise, immergendosi nei suoi occhi blu – "Aspettiamo che arrivino gli altri ed entriamo tutti insieme, okay?"
Yumi annuì, continuando a torturarsi le mani nervosamente – "e cosa facciamo se i tuoi se ne accorgono?"
"Se i miei si accorgono di cosa? Che ho portato la donna che amo a cena da loro per Natale? Beh, credo che impazzirebbero di gioia probabilmente...non ho mai portato una ragazza a casa..." – rispose, sfoderando un enorme sorriso e passandosi una mano sui capelli.
"Tu, cosa?"
"Io cosa, cosa?" – bisbigliò, sorridendo all'altezza delle sue labbra prima di sfiorarle.
"Sono...la donna che ami?" - chiese lei, abbassando lo sguardo.
"Ho detto la donna che amo? Scusami, volevo dire la donna con cui mi diverto ad uscire di tanto in tanto e con la quale faccio del sesso fantastico"
"Ah sì, eh?" – Yumi iniziò a punzecchiarlo sull'addome e tirargli dei piccoli calcetti, finché Joonie la prese in braccio, caricandosela in spalla, e cominciò a percorrere il vialetto verso l'entrata della casa – "ma sei pazzo? Mettimi giù, potrebbero vederci!!" - urlò, scalciando.
Il ragazzo la fece scendere, scoppiando a ridere – "Non è casa mia, abito due case più avanti"
"Sei proprio un str..." – Joonie la interruppe con un bacio, stringendola a sé e facendola retrocedere pian piano fino a farla poggiare sullo sportello di un van che era parcheggiato accanto al marciapiede.
"Uno straordinario fidanzato, stavi per dire questo, giusto?!" - sorrise, allontanandosi da lei e dondolandosi sul cancello alle sue spalle.
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