18•capitolo -Senti il mio cuore fa così boom boom boom-

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Ana

Questi giorni sono stati un vero casino. Da quando sono tornata da Madrid, ho ripreso a uscire tutte le sere, a farmi tutte le sere. E non riesco a smettere perché voglio solo non pensare. Casa mia non mi fa bene, tutte le volte che torno lì i ricordi mi piombano addosso e non so come gestirli. Inoltre, vedere Victor con un'altra ragazza mi ha ferita e non posso fare niente per impedire questa cosa. So che è giusto che lui si rifaccia una vita, so che non ha senso che continui a tenerlo legato, eppure non ce la faccio a fingere che non mi faccia male saperlo con un'altra. Lui è sempre stato vicino a me nonostante io gliel'abbia sempre negato.

Vic continua a mandarmi messaggi dicendomi che gli manco, pure oggi lo fa mentre apro gli occhi e la testa mi vortica per via di tutto l'alcol che ho ingurgitato ieri sera. Non posso non pensare a Santiago, al fatto che benché dica di non voler aver niente a che fare con me, non mi abbia lasciata sola ieri sera; eppure l'ho scacciato, perché lui mi giudica e pensa di potermi salvare, ma nessuno può.

Vado in cucina a prendere qualcosa da mangiare ed è solo dopo qualche minuto che arriva pure Felipe. Mi fa un piccolo sorriso e mi stampa un bacio sulla guancia.

«Buongiorno» mi tocca i capelli e poi prende dal frigo il latte e dal mobile i cereali, dopodiché mi affianca.

«Va tutto bene?» mi domanda. Mi limito ad annuire perché il mal di testa mi sta uccidendo.

«Sei di molte parole, oggi» ride. Non mi ha più chiesto di andare in camera sua, è probabile che si sia reso conto da solo che non ne avevo più voglia. Dopo un po' arriva pure Celestial.

«Buongiorno!» È già attiva, prende una fetta di pane bianco e lo porta alle labbra. «Sono in ritardassimo» nel frattempo che lo dice, gli occhi si posano su Felipe e lui le rivolge un sorriso complice.

«Vuoi un passaggio?» le domanda premuroso. Perché lui è così, si prende sempre cura di tutti.

Scuote la testa la mia amica e si sistema i ciuffi che ribelli le erano caduti sulla fronte.

«No, grazie, sta venendo a prendermi un mio amico» Felipe sembra rimanerci male, si vede dallo sguardo ma si limita ad annuire. Poi lei se ne va e lui rimane a fissare la porta per un po'.

«Ti piace Celestial?» Gli domando facendo questa constatazione.

Rimane un attimo intontito, poi si volta verso di me in un'espressione incerta.

«Cosa?»

«Hai capito: ti piace Celestial?» ripeto e lui si gratta la nuca.

«Non te l'ha mai detto nessuno che non devi farti gli affari degli altri?» ovviamente non è Felipe a rispondere, bensì quello stronzo di Santiago che arriva in cucina con un pantaloncino a fasciargli perfettamente le cosce e una maglia dei Coldplay. Lo guardo un minuto di troppo perché ammetto che con i capelli scompigliati e assonnacchiato è perfino più bello. Quando mi rendo conto del pensiero, scuoto la testa e mi maledico.

«Anche tu ti stai immischiando. Che c'è, sei ancora arrabbiato per il fatto che ho detto alla tua fidanzata che stai con due ragazze?»

«Ecco. Un'altra opportunità che hai sprecato per non farti gli affari tuoi!» sbotta, nervoso. Felipe nel frattempo ha abbandonato la postazione vicino a me. Sbuffa esasperato per questa situazione, ma non gli do conto perché i miei occhi sono infuocati e posati su Santiago.

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