28•capitolo -Mi fai sentire vivo, ogni volta che respiro-

87 22 39
                                    

Ana

Negli ultimi giorni io e Santiago ci siamo avvicinati moltissimo e questo mi ha scosso dentro. Non posso negare che tutte le volte che ce l'ho vicino, sento una forza che mi attira verso di lui.

La voglia di baciarlo è tanta e vorrei scoprire cosa succederebbe se ci lasciassimo andare all'attrazione. So che è fidanzato e ho promesso che non supererò i confini, ma questo non vuol dire che se lui mi baciasse mi negherei. So che lo voglio e sento che anche lui è attratto da me, pure se lo negherebbe fino alla morte. Sta diventando davvero difficile stargli vicino e fingere che non mi scuota qualcosa dentro. Ma c'è da dire anche un'altra cosa: non voglio perdere quello che si è creato tra noi, mi accontenterei pure se decidesse di non lasciarsi mai andare a questa attrazione pur di averlo vicino.

È innamorato di Nieves, me l'ha detto in tutti i modi possibili e io devo semplicemente accettarlo. Anche se non è facile!

È da un po' che non mi lascio andare alle mie serate, che non bevo e non faccio uso di stupefacenti, sospetto che sia la sua vicinanza a farmi questo effetto, a non farmi desiderare di rifugiarmi in quella roba. Sto resistendo, anche se a volte è difficile perché quando lo faccio, smetto di pensare a tutto quello che vorrei dimenticare.

Questa sera il signor Jhonson mi ha invitato ad un party esclusivo e io voglio andarci perché sicuramente avrò la possibilità di conoscere delle persone che mi aiuteranno con il mio brand. Da quando Santiago ha preso ad aiutarmi, i follower sono aumentati e alcuni vorrebbero ordinare dei vestiti.

Mentre penso a tutto questo, dalla porta entra Santiago e non appena lo vedo, gli mostro uno dei miei migliori sorrisi che però, lui non ricambia e non ne capisco il motivo.

«Ciao» allora gli dico. Ma lui rimane in silenzio, ha le mani conficcate nelle tasche e gli occhi piantati nei miei con una nota di disappunto.

«Sei diventato di nuovo scontroso?»

Sorrido, cercando di addolcirlo e mi avvicino a lui. Santiago però tace, prende un lungo e profondo respiro che poi butta fuori dalle labbra e si scontra sul mio viso.

«Che succede?»

«Dovresti dirmelo tu!» scrolla le spalle e ha gli occhi iniettati di sangue. «Dove vai stasera?»

Spalanco gli occhi e indietreggio prendendo le distanze da lui.

«Ad una festa. Perché? Qual è il problema?» sbotto, stringendo le labbra.

«Me l'ha detto il signor Jhonson quando sono andato a prendere i soldi delle ultime foto. Che diavolo ci vai a fare lì?» alza il tono di voce.

«Che ti importa, Santiago? Devo dire a te cosa faccio?»

Santiago impone la sua presenza e sfiora il mio viso col suo alito caldo. Da questa distanza, nonostante la rabbia, è difficile non desiderarlo. Io impazzisco per le sue labbra.

«No, non devi dirmi niente. Ma non penso sia il caso andare in un luogo del genere»

Rido, amaramente. Mordo forte l'interno guancia fino a sentire il sapore metallico del sangue.

«E che ti importa?» ripeto.

«Nulla!» urla. «Ma tu non ci vai!»

Resto con la bocca aperta e gli occhi spalancati a guardarlo.

«Come ti permetti di dirmi quello che devo fare?»

«Ana, lo faccio per te, ok? Ultimamente hai smesso di andare in quei posti che ti danneggiano solamente, hai smesso di ubriacarti ogni sera e non solo...» con questa frase mi fa ben capire che sospetta che non mi ubriaco solamente quando vado a ballare. «E adesso vuoi andare ad un party dove ci sarà alcol e droga, dove ci sarà gente che neppure conosci. È pericoloso!»

Photograph Donde viven las historias. Descúbrelo ahora