22•capitolo -So che è uno sbaglio, ma voglio farlo di nuovo-

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Ana

Santiago se n'è andato e io ho perso la voglia di ballare da qualche minuto. Il suo comportamento non ha senso: prima ricambia il bacio, poi accusa me di averlo baciato. Ma io la foga che ha avuto nel baciarmi l'ho sentita tutta e può negarlo fino allo sfinimento, ma lo abbiamo voluto insieme quel bacio ed è stato fantastico. Pure se adesso non lo sopporto per come si sta comportando, soprattutto perché sembra che gli dia fastidio il mio avvicinamento con Torres.

«Ce ne andiamo?» dico proprio a lui, ormai stanca di fingere che mi sto divertendo. Lui annuisce, mi guardo intorno prima di andare via e mi accorgo che pure Felipe non c'è più.

Rimaniamo io e Torres e il ritorno a casa lo passiamo in un religioso silenzio.

«Torres...»

Lui mi guarda per un attimo prima di voltare il suo sguardo verso la strada.

«Non verrò a letto con te stasera. Perciò andiamo a mangiare qualcosa?»

«Lo avevo già capito» sorride e mi volto ad osservarlo. È un bel ragazzo e in un altro momento non ci avrei pensato nemmeno un secondo a portarmelo a letto, eppure quel ragazzo biondo che tanto non sopporto ha il potere di scombussolarmi. Non so che pensare di queste nuove emozioni, ma non posso neppure fingere che non esistano. Quel bacio ha suscitato in me una reazione inaspettata e adesso devo capire di che si tratta.

«Ah si?»

Annuisce e scrolla le spalle, dopo si passa la mano tra i capelli scarmigliandoli.

«È Felipe?»

La domanda mi lascia spiazzata e lo fisso, mordendomi le labbra.

«Cosa?»

«È Felipe il motivo che ti ha spinto tutta la sera a strusciarti su di me? È ovvio che non hai mai avuto l'intenzione di venire a letto con me. Si, lo avevo capito che ci sarebbe stato questo risvolto»

Trattengo il respiro e penso che sia normale non pensare minimamente possa essere Santiago. Lo sanno pure i muri che io e lui ci odiamo, figurati se si possa pensare che ci sia lui di mezzo.

«Si» ride.

Si ferma in un fast food e mi invita a scendere.

«Vuoi che lui pensi che tu sia venuta a letto con me!» scrolla le spalle.

«Non sarà difficile per lui pensarlo. Pensa che io sia una poco di buono!»

«Oh, no... non penso. Al massimo è Santiago a dare dei giudizi. Ma lui è fatto così!»

Ecco, appunto. Senza saperlo mi ha dato la risposta.

«Lo ha detto lui?»

Torres adesso mi sta osservando, anzi mi sta proprio scrutando e mi domando se abbia capito.

«Oddio... è Santiago? Non è Felipe... è Santiago!»

Non rispondo, non ne ho le forze e inoltre non gli dirò nulla. Non posso confidarmi con qualcuno che domani gli andrà a spifferare tutto.

«Credevo vi odiaste»

«Infatti è così»

Affermo con tutta la calma del mondo, un angolo delle sue labbra si alza.

Però c'è anche quella chimica che mi porta a volerlo da quando ci siamo baciati e non riesco a smettere di pensare a come sarebbe baciarlo ancora.

Ma questo ovviamente non glielo dico, me lo tengo per me.

Per fortuna cambiamo discorso, o almeno sono io a virare su altro e ci mettiamo a parlare della sua ex. Così, per passare il tempo. E si, lo faccio perché voglio che Santiago pensi che ci sono andata a letto. Almeno avrà un motivo per pensare che sono una poco di buono e non per i suoi pregiudizi. Anche se lo so che non gli importa niente di me.

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