26•capitolo -Ho un dubbio dopo l'altro ma so che voglio te-

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Ana

Ci sono qui io.

Queste parole mi rimbombano nella mente mentre apro gli occhi e scopro che sono ancora avvinghiata a Santiago da ieri sera. Ho le braccia e le gambe aggrovigliate alle sue. Sta dormendo beato e mi perdo per un attimo a guardarlo. Ripenso a ieri sera, al modo che ha avuto di starmi accanto e anche se ho ricordi confusi visto che non ero lucida, l'unica cosa che ricordo è che lui c'era.

Lui era con me.

Non mi sono mai sentita così protetta da nessuno.

Vorrei rimanere per sempre così, perché so che non appena aprirà gli occhi e si renderà conto di aver dormito vicino a me, non la prenderà bene. E invece io sto cominciando ad accettare che la sua presenza mi fa, in qualche modo, bene. E allora perché dovrei privarmene?

Ad un certo punto apre gli occhi, si guarda intorno roteandoli e si sofferma su di me. In un primo momento rimane imbambolato, poi come sospettavo avrebbe fatto, si scosta dal mio corpo facendomi sentire d'un tratto il gelo.

«Che... che ore sono?» si passa le mani sul viso, poi si alza dal letto come se la mia vicinanza cominciasse a stargli stretta.

«Devo... devo andare» dice e nello stesso istante il suo telefono comincia a squillare. Lo prende dalla tasca e quando lo guarda gli si legge dentro il senso di colpa. Capisco subito di chi si tratta. Senza nemmeno dirmi una parola, esce dalla stanza e risponde al telefono. Io mi lascio scivolare sul letto e mi strofino il viso. La porta si riapre e penso che sia tornato Santiago, ma non è così perché vedo apparire Celestial.

«Penso di aver appena avuto un'allucinazione»

«Ovvero?» rido perché ho già capito dove vuole andare a parare.

«Santiago... cioè Santiago che esce da camera tua a quest'ora della mattina!»

Scoppio in una fragorosa risata poi mi lascio ricadere a peso morto sul letto.

«Ha dormito qui...» confesso alla mia amica. È l'unica a cui lo posso dire, l'unica che non mi farà pesare questa cosa.

«Tu e lui avete...» tentenna e io non la lascio finire.

«Oh Dio, no!» mi sistemo i capelli e poi mi siedo per guardarla meglio. «Ieri sera non stavo molto bene e Santiago mi ha fatto compagnia. Ci siamo addormentati»

«Il temporale...» si ricorda, e vedo un po di rammarico nei suoi occhi. Probabilmente perché questa volta lei non c'era. Non ho potuto nasconderle la mia paura per i tuoni, lei c'è sempre stata in questi mesi e mi è stata accanto nei momenti di paura. «Scusami, Ana, sarei dovuta tornare a casa non appena...» ancora una volta non la lascio finire.

«Stai tranquilla. C'era Santiago» un sorriso spontaneo nasce sulle mie labbra.

«Lui ti piace davvero eh?»

«Che dici? Non penso, spero di no. Insomma, dai... Santiago? Quel borioso, antipatico, pieno di sé...?» scoppio a ridere. «Credo che lui mi piaccia, si!» ammetto. Non sono una che scappa quando si rende conto che c'è qualcosa di strano: questo sentimento l'avevo cominciato a sentire solo con Victor, ma non è mai andato avanti perché a quel tempo ci siamo allontanati. E adesso penso che stia accadendo con Santiago, ma in maniera ancora più forte. C'è qualcosa che ci lega e so che lo ammetterò solo io.

«Sono nei casini, Celestial!»

🦋🦋🦋

Sono al computer e sto facendo un video per proporre dei vestiti che ho disegnato e cucito io. Anche se ammetto che i video che faccio non sono mai belli, dovrei imparare a farli meglio. È da ieri che Santiago non si fa vedere ma ciò non mi stranisce, sapevo che sarebbe scappato come un codardo. Anche se capisco che ha una fidanzata e non vuole mettere in pericolo il suo rapporto con lei. Dopo un po' sento aprire la porta e spero sia lui, ho voglia di vederlo e a casa non c'è nessuno visto che Felipe è andato a studiare da una sua compagna e Celestial ha trovato un lavoro notturno.

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