24•capitolo -Se ci sei tu, respiro un'altra ora-

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Ana

Mi sveglio con un forte mal di testa, la causa è tutto l'alcol che ho ingurgitato ieri sera e non solo quello. Mi strofino il viso e prendo il telefono che è sul mio comodino, trovo diversi messaggi tra cui uno che mi colpisce di più. Anche se non è una novità visto che ultimamente ha ripreso a scrivermi di continuo.

Victor mi ha scritto che gli manco e che ha bisogno di vedermi, che sta impazzendo senza di me e che questi ultimi mesi sono stati un inferno senza potermi sentire.

Anche a me manca, inutile negarlo. Vic è una parte importante della mia vita, tuttavia... tuttavia nelle ultime settimane la mia mente è stata affollata da pensieri su un'altra persona.

La stessa persona che adesso è in cucina e sta mangiando un cornetto, quando mi vede alza semplicemente lo sguardo con indifferenza. La stessa indifferenza che mi riserva da una settimana, da quando ci siamo confrontati e ci siamo detti che quel bacio non deve più ripetersi. È a petto nudo, gli occhi assonnacchiati e i capelli scompigliati. Lo so che non hanno senso i miei pensieri, ma io penso che sia bellissimo, e non posso fare a meno di pensarlo.

«Ciao» fa un cenno, ricambio e mi siedo di fronte a lui. Ci ignoriamo per tutto il tempo della colazione finché non arrivano Felipe e Celestial che stanno parlando tra loro.

«In ogni caso facciamo così, almeno non ci scordiamo...» dice Felipe rivolto a Celestial.

«Hai ragione. Se no rischiamo di rimanere digiuni» ride lei e mi accorgo che il mio amico la fissa fin troppo. Si vede chiaramente che è cotto di lei, peccato che ogni volta che ho provato ad accennare a questo fatto Celestial ha sempre detto che sono solamente amici.

«Qual è il problema?» domanda Santiago, poi sbadiglia e pure questo è sexy se fatto da lui.

Okay devo smetterla di avere questi pensieri su di lui.

«Io e Celestial abbiamo pensato una cosa...» guarda prima Santiago poi me. Un po' mi preoccupa il suo sguardo. «Facciamo un calendario su chi deve andare a fare la spesa.»

Solo a me non sfugge il modo imbarazzato in cui ci sta guardando, Santiago invece sembra non essersene accorto e annuisce.

«Per me va bene!» dice Santi.

«Okay, però... ecco...»

«Il problema è che non c'è più niente» prende la parola Celestial. «E se non vogliamo morire di fame, qualcuno oggi deve andare a fare la spesa.»

Santiago la guarda come a dire che non c'è problema, poi però Felipe riprende a parlare.

«Andate tu e Ana, va bene?» si conficca i denti sul labbro inferiore mentre Santiago spalanca gli occhi come se gli avesse fatto il peggiore di tutti i torti.

«Posso andare da solo!» interviene subito Santiago. L'idea di andare con me non lo entusiasma per niente.

«È meglio in coppia!» chiarisce Felipe. «Con tutta la roba che c'è da comprare, non potresti fare tutto da solo!»

Le braccia di Santiago si afflosciano e i suoi occhi per un attimo si spostano verso di me come a chiedere se va bene. Io gli faccio un cenno di assenso.

«Non c'è problema!» chiarisco. Felipe sorride e nel suo sorriso vedo qualcosa, ho come l'impressione che l'idea di noi due insieme non gli dispiaccia.

In ogni caso qualche minuto dopo siamo al supermercato e anche se siamo insieme, fingiamo di essere da soli.

«Prendiamo la nutella?» domando a Santiago che mi lancia solo un'occhiata furtiva.

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