17. Non merito il tuo amore.

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Fissai la sua schiena mentre lui con passo deciso e disinvolto entrò in casa mia, proprio come se fosse una cosa normale.

E invece era tutt'altro che normale.

I suoi capelli era più corti, sempre castani come i suoi occhi.
Il suo viso era incorniciato da un po' di barba chiara che lo faceva sempre più adulto, o forse era perché non portava più il piercing al naso.
Sembrava solamente più uomo.

25 anni.

Ormai aveva 25 anni.

Lo osservai mentre si guardava intorno, fissando le foto mie e di mio fratello appese per la casa.

In quel momento tutti quei ricordi che riavevano preso vita negli ultimi giorni si fecero più vivi che mai.
Averlo lì davanti a me sembrava una cosa così surreale, non lo credevo possibile.

Avevo mille cose per la testa, ma non riuscivo ad emettere un suono.

Logan, il ragazzo a cui avevo dato il mio cuore per la prima volta, era lì in carne ed ossa dopo anni e mi stava guardando.

Forse avrei dovuto essere arrabbiata, infuriata con lui.
Forse quella era stata la mia possibilità per fargli pagare tutto quello che mi aveva fatto.
Ogni cosa.

Ma il mio cervello non riusciva a connettersi con la mia bocca e con il resto del mio corpo.
Ero immobilizzata con ancora la porta aperta alle mie spalle.

Lui non poteva essere qui! Era impossibile!

Cosa voleva?

Logan fece qualche passo verso di me e non appena fu davanti a me, trattenni il fiato e iniziai a tremare.

Cosa voleva farmi?

Alzò una mano e la avvicinò al mio viso, aspettai impaziente di sentire la sua pelle sulla mia, ma lui superò il mio viso, posò la mano sulla porta e con una spinta la chiuse.

Non appena si riallontanó buttai fuori tutto il fiato che avevo trattenuto.

Logan entrò in cucina sparendo dalla mia vista.
Cercai di muovere i piedi per raggiungerlo, ma suonó il campanello e io sobbalzai

Mi rigirai verso la porta e posai nuovamente la mano sulla maniglia.

Chi poteva essere ora?

Non sapevo se potevo essere in grado di sopportare ancora la visita di qualcuno, non dopo che per una settimana non avevo visto nessuno tranne il fattorino della pizza.

Aprii la porta e un uragano biondo mi investì entrando in casa mia.

"Zitta! Non voglio sapere cosa hai da dirmi! Fammi parlare! Sono qua in veste di tua migliore amica per aiutarti ad uscire da questo letargo.. - disse Alexis muovendo le mani freneticamente per aria e andando verso la cucina, avrei tanto voluto fermarla perché non sapeva chi ci fosse al di là di quella porta, ma non feci in tempo - non puoi restare qui a crogiolarti nel tuo dolore, solo per tuo padre e per quello stronzo di... Logan"

Alexis si bloccò e tutta la sua energia si affievolì, sapevo cosa aveva visto, o meglio chi aveva visto.
Lo stronzo Logan.

"Logan.. - biascicò Alexis in preda ad un infarto, continuava a spostare lo sguardo tra me e lui senza riuscire a dire altro se non i nostri nomi.. - Sasha.."

Mi avvicinai a lei e mi aggrappai al suo braccio, guardai davanti a me e lo vidi.

Logan era tranquillamente appoggiato al bancone della cucina, si era tolto la giacca marrone posandola su una sedia.
Ora indossava dei jeans scuri e stretti che gli cadevano perfettamente sui fianchi e una camicia bianca.

Pazza di te.Where stories live. Discover now