39. Perfettamente tua.

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*Se volete potete leggere questo capitolo con la canzone "Mercy" di Shawn Mendes*

Non appena le porte dell'ascensore si aprirono sentii, come mi ero aspettata, tutti gli sguardi su di me.
Gli sguardi che un tempo erano appartenuti ai miei colleghi, alle persone con cui avevo passato ore in ufficio sperando di fare bene il nostro lavoro.

Camminai in mezzo alle scrivanie e rilasciai un sospiro di sollievo quando notai che la scrivania a poca distanza da quella di Alexis era ancora vuota.
Non mi avevano rimpiazzato, forse ero ancora in tempo per riconquistare il mio lavoro.

"Sasha.." sentii Alexis sussurrare mentre passavo davanti alla sua scrivania. La sorpresa sul suo volto di vedermi lì, si sostituì con la preoccupazione.

Le sorrisi, cercando di tranquillizzarla, non volevo che si preoccupasse ancora per me, non dopo tutto l'aiuto che mi aveva dato in quei mesi. Ero pronta a riprendermi la mia vita, anche se da fuori poteva non sembrare così.

Sapevo di aver vissuto una situazione difficile, che mi aveva reso fragile e vulnerabile, ma dentro di me non mi ero mai sentita così determinata ad ottenere ciò che volevo.

Arrivai davanti alla porta dell'ufficio del mio capo e bussai due volte per poi aspettare una risposta.

"Avanti.." rispose poco dopo, così posai una mano sulla maniglia e senza esitare un momento di più entrai.

"Signorina Carter - disse sorpreso non appena alzò lo sguardo dai vari documenti che aveva sulla scrivania - che cosa ci fa qui?"

Sobbalzai un poco quando lo sentì pronunciare il cognome che mi era appartenuto per tutta la vita, ma che non era mai realmente stato mio. Presi un respiro profondo e poi mi sedetti su una delle due sedie posizionate davanti alla sua scrivania di legno scuro.

"Sono qui per chiederle scusa, ho lasciato il lavoro senza un minimo di preavviso e so che ciò le ha creato dei problemi. Ho dovuto risolvere dei problemi familiari e personali, mi dispiace di essere stata assente per tutto questo tempo, ma mi deve credere che ora non succederà più nulla di tutto ciò. Ho bisogno realmente di questo lavoro, è ciò che voglio fare nella vita: essere una giornalista. Mi dia un'opportunità." lo implorai cercando di non sembrare troppo patetica, anche se alla fine un po' era così.

"Lei mi sta implorando di riprenderla nell'azienda e di offrirle nuovamente il suo lavoro?" mi chiese guardandomi negli occhi.

"Sì, la prego.." gli risposi e poi abbassai gli occhi. Sapevo come era fatto. Voleva sempre sapere i desideri dei suoi dipendenti e se poteva li soddisfava, ma non superava mai il limite e non voleva che anche i dipendenti lo superassero. Io gli avevo esposto la mia richiesta e non potevo fare altro che aspettare.

Passarono alcuni secondi di completo silenzio e poi sentii la voce del mio capo.

"Va bene, ma mai dovrà succedere una cosa del genere... il suo posto di assistente dei migliori giornalisti è stato preso da Alicia, dovrà ricominciare da capo e riguadagnarsi tutto. " disse restando assolutamente serio.

"Grazie mille, signore, non la deluderò ancora..." dissi e poi mi alzai, non gli piaceva perdere tempo e nemmeno a me.

Mi avvicinai alla porta e la riaprii senza riuscire a smettere di sorridere.

"Signorina Carter?" mi girai sentendo nuovamente la voce del capo.

"Sì?" chiesi con un piede già fuori dal suo ufficio.

"Bentornata!" disse e sorrise sincero, lo ringraziai con un cenno e poi uscii definitivamente dal suo ufficio. Mi avvicinai subito ad Alexis che vedendomi uscire dall'ufficio si era alzata in piedi. Le presi una mano e la strinsi forte. Solo da quel gesto riuscì a capire che ero tornata e allora mi strinse forte.

Pazza di te.Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum