26. Insieme a te.

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Scesi dalla macchina e mi guardai intorno, sentendomi di nuovo a casa.

Non avevo mai dubitato di ciò, Chicago era da sempre stata la mia città, ma in quel momento mi sentii perfettamente nel posto giusto.

Alzai lo sguardo e osservai i grattacieli e il cielo azzurro nonostante fosse quasi Novembre.
In quel momento sentii una mano intrecciarsi alla mia e sorrisi.

Abbassai lo sguardo sulle nostre mani unite e non potei fare a meno di sentirmi felice e amata.
Feci scorrere il mio sguardo fino agli occhi dell'uomo che amavo.

Come sempre Cam mi accolse con amore e io mi avvicinai per baciarlo.

Avevo sempre fatto fatica a dimostrare i miei sentimenti, e l'unico modo con cui ci riuscivo erano i fatti, le cose materiali.
Baciarlo, mi dava la possibilità di fargli capire quanto io lo amassi.

E lui lo sapeva.

"Lo so, Sasha.." disse in mezzo ai nostri baci, io annuii e dopo averlo baciato ancora mi staccai e lo accompagnai verso casa mia.
Cercai le chiavi e aprii la porta rientrando nel mio mondo, dove ero riuscita a proteggermi da tutto se non da Cam.

Posai le borse a terra e rilasciai un sospiro.
La casa era ancora vuota e per un istante anch'io mi sentii così.

Cosa avrei dovuto fare ora?
Avevo ritrovato mio padre, avevo Cam, ma non avevo più un lavoro, né una migliore amica e mio fratello non c'era.

Guardai Cam al mio fianco e lui lesse le mie domande.

"Una cosa per volta.. vorrei tanto conoscere Alexis sai?" mi disse lui indicandomi la strada più semplice da seguire.

Io annuii e dopo aver aperto tutte le finestre per cambiare un po' l'aria, insieme a Cam mi sedetti sul divano e composi il numero di Alexis.

Mi ero così concentrata su Logan e sul mio passato che avevo tralasciato una delle persone più importanti della mia vita, la persona che mi aveva sempre sostenuta nel bene e nel male.

Il telefono squillò e io riconobbi senza difficoltà la sua voce quando rispose.
Era totalmente sorpresa.

"Sasha?!!"

"Ciao Alexis.." le dissi cercando di trattenere le lacrime.

Non aveva ancora iniziato a parlare e io stavo già piangendo.
Mi mancava veramente tanto e il modo in cui ci eravamo lasciate non era stato uno dei migliori..

"Non piangere..  - mi disse con il magone - non ci può dividere niente,Sasha, sarei sempre la mia migliore amica..."

"Anche tu non piangere!" le dissi ridendo leggermente e asciugandomi le lacrime.

"Mi manchi sei a casa?"

"Sì, raggiungimi ti devo presentare una persona.." le dissi sorridendo.

Io e lei eravamo sempre state così, tanto diverse, ma tanto uguali.
Passavamo due giorni separate e tornavamo sempre l'una dall'altra, senza orgoglio, in fondo ognuno di noi sbagliava e la cosa migliore da fare era perdonare.
Ormai l'avevo imparato.
Avevo perdonato Logan, mia madre, ma non sarei mai riuscita ad andare oltre a tutto il dolore che mi avevano procurato.

"Va bene, arrivo.." e poi come il suo solito senza neanche aspettare la mia risposta chiuse il telefono.
Io sorrisi impaziente di vederla.
Posai il cellulare e poi mi girai verso Cam.

"Sta arrivando.." gli dissi senza riuscire a smettere di sorridere.

Lui era lì, al mio fianco e questo mi sembrava così surreale.
Lui era la mia roccia, senza di lui sarei caduta giù senza rimedio.
Cam mi aiutò a rinchiudere le finestre e mi raccontò come un giorno una piccola Jo di 4 anni era riuscita a chiudere la coda del loro gatto in mezzo ad una finestra.

Pazza di te.Where stories live. Discover now