34. Solo noi due.

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Non potei fare a meno di guardarmi intorno, girare su me stessa ed assaporare la bellezza di Parigi.
Non mi accorsi neanche che Cam aveva già scaricato le nostre valigie e che le aveva portate nella hall dell'hotel.

Solo quando tornò fuori e intrecció la sua mano con la mia mi risvegliai dal meraviglioso sogno che Parigi mi aveva fatto vivere per un momento.

Gli sorrisi e insieme entrammo in albergo.

Cam riuscì farsi capire dalla ragazza alla reception masticando qualche parole di francese e mischiandolo all'inglese.

Dopo aver preso la chiave della camera, presi la valigia e raggiunsi l'ascensore.
Entrai con la mia valigia e subito dopo entrò Cam.

Schiacció il quinto piano e poi si mise dietro di me circondandomi la vita con le braccia e facendo aderire la mia schiena al suo petto.
Ci guardai riflessi nello specchio dell'ascensore e non potei fare a meno di sorridere.

Mi ero sempre chiesta cosa mi avesse riservato il futuro, avevo sempre provato ad immaginarmi, a vedere la mia vita, ma non ci ero mai riuscita.

E mai mi sarei aspettata di incontrare una persona come lui.
Più ci guardavo e più riuscivo a vedere una persona sola, due anime, due cuori, fusi grazie ad un unico amore.

Mi girai verso di lui e dopo avergli accarezzato le guance unii le mie labbra con le sue lentamente, finché Cam non reagì al bacio.

Strinse le mani sui miei fianchi e sospirò sulle mie labbra facendomi fremere.
Mi girò dolcemente contro le pareti dell'ascensore e continuò a baciarmi mandando a fuoco il mio cuore.

Ad ogni suo tocco, ad ogni sua carezza il mio corpo reagiva prontamente.
Fremevo dall'averne sempre di più.

In quell'istante l'ascensore fece bip fermandosi al quarto piano, così noi ci staccammo evitando di fare figuracce.

Al di là delle porte vidi una donna di bassa statura con un uniforme bianca e azzurra e un carrello delle pulizie.

Fece per entrare con il carrello, ma poi ci vide e fece nuovamente un passo indietro nel corridoio sogghignando leggermente e facendo richiudere le porte dell'ascensore.

Io mi voltai nuovamente verso lo specchio e vidi le mie guance rosse e i segni del rossetto rosa che avevo sul viso di Cam.

Entrambi scoppiammo a ridere e aspettammo l'ascensore che dopo poco si fermò al nostro piano.

Cam prese la sua valigia in una mano e intrecció l'altra mano con la mia.
Con la mano libera presi le mie cose e uscimmo sorridenti dall'ascensore.

Ci fermammo davanti alla camera 531 e Cam cercò le chiavi che aveva messo in tasca.
Aprì la porta ed entrammo posando le valigie vicino al muro nell'entrata.
Notai il grande letto bianco girato verso le grandi vetrate e poi mi girai verso Cam.

Incrociai i suoi occhi e quando ci vidi la mia stessa sensazione, mi avvicinai velocemente a lui aggrappandomi al suo collo e baciandolo nuovamente in modo passionale.

Lui non aspettó neanche un secondo, mi alzò da terra e dopo aver chiuso con un calcio la porta mi portò sul letto.
Le sue labbra non si staccarono dalle mie neanche per un secondo togliendomi il fiato.

Mi stese sul letto e lanciò le chiavi della camera per terra, mettendosi sopra di me.
Tra un bacio e l'altro Cam mi spoglió e io feci lo stesso con lui impaziente di sentire i nostri corpi completamente uniti.

Non riuscii a sentire ne a vedere più nulla, tutto ciò che vidi e che sentii fu Cam.
Le sue mani, i suoi baci, il suo amore, lui.

Cam mi lasció per un secondo e poi tornato sul letto finalmente unì i nostri corpi.
E proprio in quel momento fu come se l'intero mondo non esistesse più, come se ci fossimo solo io e Cam.

Pazza di te.Where stories live. Discover now