38. Sorprendi te stessa.

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Posai l'ultima maglia nell'armadio e riposi la valigia, grata di aver avuto una mezzoretta da sola per risistemarmi nella mia camera.
Essere tornata nel luogo in cui mi ero da sempre sentita a casa mi tranquillizzò.

Mi girai guardando la mia stanza che era rimasta vuota per troppo tempo. Mi spostai verso la finestra e guardai fuori: Chicago affollata e piena di vita.

Sorrisi inconsapevolmente felice di essere tornata.

Poco dopo sentii bussare alla porta così mi voltai e vidi entrare mio fratello e Jo per mano.

Entrambi entrarono piano e cauti come se avessero timore di ferirmi qualche modo.
Odiavo come mio fratello mi guardava. Nei suoi occhi vedevo la pietà e la colpa, aveva pietà per me e si sentiva in colpa per non essere riuscito ad aiutarmi.

Era sempre stato così, troppo protettivo per assumersi la colpa per ogni mio sbaglio.

"Possiamo?" chiese Jo sorridendomi piano, io annuii e lei richiuse la porta alle sue spalle. Sapevo perché era lì, perché mio fratello aveva paura, io e lui non eravamo poi tanto diversi, volevamo sempre sembrare forti e sicuri, ma alla fine eravamo fragili e bisognosi di qualcuno a cui chiedere aiuto nei momenti più difficili.

Jo lasciò la mano di Ash e lui si girò verso di lei disorientato. Lei con un solo sguardo lo incoraggiò a fare da solo, poi uscì dalla stanza lasciandomi da sola con mio fratello. Non appena la porta si richiuse Ash si voltó verso di me e si avvicinò al mio letto sedendosi su un lato e incoraggiandomi a raggiungerlo. Così mi voltai e mi sedetti al suo fianco.

"Perché hai voluto affrontare tutto da sola?! - mi chiese guardandomi con quegli occhi così simili ai miei - Avrei potuto aiutarti, l'avrei fatto senza giudicarti.."

"So che mi avresti aiutata, ma non sai che cosa si prova, per questo mi avresti giudicata... Lo vedo come mi guardi, non voglio la tua pietà Ash."

Ash chiuse gli occhi sentendo le mie parole e li riaprì subito dopo cambiando il suo sguardo. Tornò a guardarmi con quell'affetto incondizionato che aveva sempre avuto per me.

"Siamo sempre stati noi due, Sasha, noi due contro tutto e sai che questo non cambierà mai ok? Io non ti lascerò mai.." mi disse posando una mano sulla mia e stringendola. Mi morsi il labbro cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di cadere dai miei occhi.

"Ho fatto un gran casino Ash... ho rovinato la relazione più importante della mia vita per una grande stupidaggine, ho rovinato Cameron. Mi sono sentita così oppressa, mai nulla nella mia vita è andato bene e quando mi sono ritrovata in tutta quella perfezione, ho avuto l'impressione di essere in gabbia. Non riesco neanche a spiegarlo, so che sembra assurdo, ma non sono fatta per le cose perfette, sono troppo brava a rovinarle. Mi dispiace così tanto. Non avrei mai voluto ricominciare a bere..." la mia voce tremò sull'ultima frase e io non riuscii più a trattenere le lacrime.

Ash mi attirò prontamente a sé e mi strinse lasciando che mi sfogassi senza fare domande, senza pretendere spiegazioni, solo capendomi.

"Tranquilla, shh... Ora è tutto passato Sasha, ce l'hai fatta l'hai superato tutto da sola e sei tornata a casa, intorno a persone che ti amano e che ti adorano per come sei. Tutti noi facciamo degli sbagli, ma siamo umani è normale, la perfezione non esiste..." disse Ash e io alzai il viso dal suo petto per guardarlo.

"Grazie, fratellino... tu si che sai sempre cosa fare con me.." dissi piano sorridendo. Ash mi diede una piccola scossa giocosa.

"Ricordi? Sono cresciuto per tutta la vita con te, so come prenderti..." disse ridendo e io sorrisi a mia volta asciugandomi le lacrime, lacrime amare che non avrei versato mai più.

Pazza di te.Where stories live. Discover now