40. La strada del ritorno.

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Quando il giorno seguente mi svegliai mi ritrovai stretta tra le braccia di Cam e dopo aver dormito per due mesi da sola, essere lì con lui era come essere finalmente tornata nel posto giusto.
Nonostante fossi sveglia, rimasi lì ancora per un po' a guardare il soffitto godendomi il calore di Cam e ascoltando il suo respiro regolare.

Sentivo perfettamente il suo cuore battere e in quell'istante mi venne in mente di quando da piccola dopo un brutto sogno Elizabeth mi prendeva tra le sue braccia e io riuscivo a calmarmi sentendo il suo respiro sulla mia pelle e il suo cuore sotto la mia pelle.

Mi ricordai di come era stata una brava madre i prima anni, prima che iniziasse a bere. E io ora potevo capire bene quanto il bere potesse rovinare i rapporti con le persone che ami e rovinarti.

Ripensai alle parole di Ash.

"Sembrava così dispiaciuta..."

"Vorrebbe tanto vederti Sasha..."

Dovevo ammettere che sapere che Elizabeth volesse rivedermi mi aveva sconvolto tanto che come al solito avevo deciso di accantonare il problema fin quando non sarei stata pronta. Ma anche su quel campo avevo capito che era la mia natura evitare i problemi e non affrontarli mai. Ciò mi aveva fatto sbagliare molto nella vita e non avrei sbagliato anche quella volta.

Il momento giusto per rivederla non sarebbe mai arrivato se non avessi preso in mano la situazione una volta per tutte.

In fondo avevo superato così tanti problemi, ero stata determinata a risolverli e dopo averli superati mi ero sentita molto meglio. Nonostante avessi rimesso a posto le cose con mio padre, avessi chiuso con Logan, mi fossi fatta perdonare da Cam, sentivo che ancora avevo quel piccolo tassello da mettere a posto per vivere finalmente bene.

Avevo capito di non poter dimenticare, ma potevo accettarlo e risolverlo.

Presa dalla determinazione mi alzai dal letto cercando di non svegliare Cam e senza pensarci due volte entrai in camera di mio fratello. Solo quando vidi Jo dormire stesa tra le coperte nere che la ricoprivano fino al collo mi ricordai che ormai non eravamo solo io e mio fratello. Chiusi piano la porta e andai in cucina.

Quando entrai trovai chi stavo cercando. Mio fratello mi dava le spalle e stava guardando fuori dalla finestra il sole nascere. Aveva le braccia incrociate e sembrava molto concentrato. Sapevo di avergli dato molti pensieri nell'ultimo periodo e mai avrei voluto che lui si sentisse male per me.

"Ehi..." dissi piano per non spaventarlo, ma lui sobbalzò lo stesso e poi quando si accorse che ero solo io si rilassò sorridendomi.

"Sasha, ciao..." disse e si avvicinò abbracciandomi. Mi tenne stretta a lui come aveva fatto tante volte quando eravamo solo dei bambini indifesi che neanche capivano chi fosse e cosa fosse ciò che li stava attaccando.

Quando mi lasciò mi sedetti e lui si sedette vicino a me.

"Come mai già sveglio?" gli chiesi guardandolo curioso. Il giorno li avevo sentiti tornare a casa e parlare, ma poi Jo e Ash si erano chiusi in camera e non avevo capito se avessero continuato a litigare o se si fossero riappacificati.

"E tu, come mai?" mi chiese lui evitando la mia domanda, uno dei piccoli trucchi che aveva sempre usato contro di me quando era appena entrato nella fase dell'adolescente ribelle.

"Ehi! Non funzionano più questi trucchetti con me! Non hai più quattordici anni sai?" gli risposi dandogli una spinta sulla spalla.

"Oh lo so, ma ci ho provato lo stesso..." disse ridendo e facendo ridere anche me. Per un istante mi sembrò di essere veramente tornata adolescente, quando lui si comportava come il fratello noioso che era, senza dimenticarmi di consolarmi e di starmi accanto quando era il momento.

Pazza di te.Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz