32. Quando si parte?

26.7K 1.4K 142
                                    

Restai insieme a Cam ancora per qualche giorno, poi decidemmo insieme di tornare io a Chicago e lui all' università.
Avevo bisogno di tornare alla mia normalità, anche se ormai Cam era diventata la mia normalità.
Ma il motivo più importante era per parlare con mio fratello, dovevo assolutamente discutere con lui di tutto quello che era successo.

Volevo sapere dove era stato per tutto questo tempo.
Volevo sapere perché non era tornato qualche volta..
Mi era mancato così tanto e avrei tanto voluto sapere se gli ero mancata anch'io tanto quanto lui era mancato a me.

Quando arrivai a Chicago, dopo le solite ore estenuanti di viaggio, posteggiai stanca davanti a casa e cercai velocemente le chiavi nella borsa.
Aprii la porta di casa con il cuore che batteva a mille felice di vedere finalmente Ash a casa, ma trovai ancora una volta, la casa vuota.

Entrai richiudendo velocemente la porta dietro di me e lasciai cadere la borsa a terra.
La casa era buia, tutte le finestre erano chiuse e il silenzio ne era il padrone.

Corsi nelle camere e spalancai le porte cercandolo, ma nulla.
Tornai in salotto e poi in cucina.

Nulla, la casa era vuota.
Se n'era andato ancora una volta, senza dirmi niente.
Mi lasciai cadere frastornata sulla sedia e mi appoggiai senza capire al tavolo.
Perché?

Dov'era andato?
O meglio dov'erano andati?
Sapevo che Jo era con lui, ma perché erano partiti così all'improvviso?

La testa iniziò a farmi male, tra la stanchezza del viaggio e quell'amara delusione.
Mi passai le mani tra i capelli chiudendo gli occhi e cercando di calmarmi un secondo.

Non potevano essere spariti nel nulla, doveva avermi lasciato un messaggio o qualcosa d'altro.
Mi alzai di scatto e corsi all'entrata, rovistai nella borsa e trovai poco dopo il mio cellulare alla ricerca di un suo messaggio.
Ma niente.
Provai a chiamarlo, ma scattò la segreteria telefonica.

Ributtai il cellulare in borsa senza curarmene e tornai in cucina.
Dovevo calmarmi, così presi un bicchiere e mi versai un po' d'acqua fresca.
Bevvi e poi posai il bicchiere sul tavolo davanti a me.

In un primo momento non ci feci caso, ma quando riportai per la seconda volta lo sguardo sul tavolo, lo notai.
Vicino al bicchiere c'era un bigliettino ripiegato su di sé.
Ci misi un secondo per elaborare ciò che mi trovai davanti.

Come avevo fatto a non vederlo?

Mi avvicinai e lo presi con mani tremanti, lo aprii trattenendo il fiato e poi non resistendo più lo lessi, senza aspettare.

-Ciao Sasha, so che ti avevo promesso che sarei restato, ma.. insomma sono partito con Jo, tu non puoi capire come è bello riaverla insieme a me, mi sembra di essere tornato a respirare. Torneremo presto, non ti preoccupare e sì mi sei mancata sorellona..-

Lo rilessi 5 o 6 volte prima di comprendere veramente ciò che c'era scritto.
Lo posai al suo posto e camminai fino in camera di Ash.
C'era qualcosa che non mi quadrava e l'avrei scoperto.

Aprii la porta e accesi la luce.
Il letto e la stanza erano in ordine come avevo già visto prima.
Tutto era al suo posto, a parte un piccolo post-it accartocciato sul comodino.
Mi avvicinai e lo presi in mano.

Ciò che lessi mi lasciò senza fiato.

-20th Avenue, San Francisco California-

Per tutti quanti sarebbe stato un semplicissimo indirizzo come tanti altri nel mondo, ma per me no.
Sapevo a chi apparteneva, lo sapevo fin troppo bene.

Elizabeth.

Riguardai il biglietto e notai ciò che non avrei voluto.
Quella non era la scrittura disordinata e storta di mio fratello.
Quella era una scrittura senza dubbio femminile e l'unica ragazza che era stata in quella casa oltre me tanto da poter rovistare e trovare quella lettera che io e Ash tenevamo nascosta da sempre, era solo Jo.

Pazza di te.Where stories live. Discover now