41. Come il nostro primo bacio.

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Mi rigirai nel letto non volendo alzarmi, non dopo la serata che avevamo passato al pub.

Erano passati quasi due mesi e mezzo da quando io e Ash avevamo fatto visita a nostra madre a San Francisco e da allora le cose si erano stabilizzate. Tutto era tornato alla normalità e Cam mi aveva chiesto di trasferirmi nel suo nuovo appartamento lì a Chicago e così avevo fatto.  Grazie a lui e grazie all'aver sistemato ogni mio dubbio o problema avevo iniziato a sentirmi più leggera e spensierata.

Cam mi era stato accanto come mai nessuno lo aveva fatto, era stato attento ad ogni minimo dettaglio, cogliendo ogni mia piccola sfumatura. Era stato ore e ore a sentirmi parlare della mia infanzia, di cosa mi aveva sempre fatto sentire male, di tutti i miei rimorsi e di tutti i miei rimpianti.

La sera prima avevamo deciso di festeggiare, niente di particolare, solo per uscire tutti insieme  e così eravamo andati al Cobain's, ovviamente eravamo finiti per restare fino alla 5 di mattina aiutando Luke a chiudere e io anche senza toccare alcool mi ero trovata ubriaca, ubriaca di tutti gli abbracci che ci eravamo scambiati, dei balli con Jo e Alexis , della musica, delle risate.

Mi girai ancora una volta aspettando che quel fastidioso suono finisse, ma non appena nella stanza tornò il silenzio, esso ripartì. Così mi feci forza e mi staccai da Cam per alzarmi e prendere il telefono sul comodino.  Risposi senza neanche guardare chi fosse.

"Pronto?" dissi con voce ancora impastata dal sonno. Non capivo chi potesse essere a quell'ora del mattino. Sentivo di aver dormito solo poche ore ed ero sicura, anche senza controllare, che fossero appena passate le 9 di mattina.

"Ehi Sasha, ti ho svegliata?" disse Jo dall'altro lato del telefono. Cosa ci faceva già in piedi? Io mi sentivo stanca morta e lei sembrava fresca come una rosa.

"Sì, ma non sei stanca? Sono solo le nove di mattina e siamo tornati a casa giusto 3 ore fa..." dissi sbadigliando e cercando di non svegliare Cam. Mi girai a guardarlo e quando notai che stava ancora dormendo sorrisi osservando il suo viso rilassato.

"In realtà è appena passata l'ora di pranzo..." disse Jo sogghignando un po'. Non appena il mio cervello elaborò l'informazione che Jo mi aveva appena dato, mi girai di scatto e fissai l'orologio appeso sopra la scrivania di Cam.

"Pensavo di aver dormito di meno, sono stanchissima da ieri sera..." dissi cercando di trattenere un sbadiglio. Jo rise dall'altra parte del telefono e io decisi di alzarmi e di uscire dalla stanza per non disturbare Cam.

Mi sedetti sullo sgabello in cucina e mi appoggiai con i gomiti all'isola di marmo che mi fece sobbalzare da quanto fosse fredda.

"Avevi bisogno di me Jo?" le chiesi e ora più sveglia cercai di concentrarmi sulla sua voce.

"Sì, volevo solo chiederti se ti andava di uscire con me e Alexis questo pomeriggio... avevo voglia di un' uscita solo tra ragazze, ma se sei stanca nessun problema..." non appena Jo mi fece la proposta tutto il mio corpo si riaccese. La stanchezza passò in due secondi all'idea di fare un bel pomeriggio di shopping.

"Ovvio che sì, piccola Jo!" le dissi e nonostante fossimo al telefono mi sembrò di vedere il sorriso sul suo viso. Sapeva di aver toccato il tasto giusto con me.

"Va bene, allora alle 3 da me ok?" mi disse felice.
"Perfetto a dopo!!" chiusi la telefonata e appoggiai il telefono sull'isola. Rimasi un secondo lì a fissare la finestra davanti a me e a fissare fuori.

Improvvisamente due mani si posarono sui miei fianchi e io sobbalzai allarmata, ma solo per un secondo prima che le mani si spostassero delicatamente dai miei fianchi fino al mio collo. Molto lentamente mi spostarono i capelli sulla spalla destra e poi due labbra calde si posarono sulla parte scoperta del mio collo. Allora in quel momento rabbrividì e non di certo per il freddo.

Pazza di te.Where stories live. Discover now