Capitolo 4

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Sono ormai due settimane che io e lui non ci parliamo, guardiamo, tocchiamo o qualsiasi altra cosa.

Vado ad allenarmi in orari diversi, mi siedo dall'altra parte della stanza rispetto al suo banco, ho anche cambiato strada di casa perché ho scoperto che passavo davanti a casa sua.

Mi sento meglio dato che non ho nessun ragazzo odioso tra i piedi, ma la curiosità non mi abbandona e le domande cresco sempre di più.

Perché è cambiato quando gli ho detto che mi faceva male?
Perché ha nascosto la sua città natale?
Perché mi ha voluto spiegare a chi l'aveva detto?
E perchè lo stava dicendo al suo migliore amico?
Chi è questo amico?
Lui saprebbe rispondere ai miei dubbi?

La testa mi scoppia per le troppe domande, quindi decido di andare ad allenarmi per smettere di pensare.

"Ciao Erich, oggi colpisco un po' il sacco con la musica, voglio sfogarmi"
"Va bene Cristy, io sono nell'altra stanza ad allenare una persona, se mi vuoi chiama" e scompare.

Musica e boxe insieme sono una cosa rilassante e che amo davvero tanto. Le mie passioni unite.

"Erich sai dov'è la mia bottiglietta?" Urlo per farmi sentire, ma non ricevo nessuna risposta. Riprovo due o tre volte ma niente.
Allora vado verso la stanza ed apro la porta, ma mi pento subito di averlo fatto.
"Ehm, scusate, non volevo interrompervi" e chiudo velocemente la porta.
Dopo tutti questi giorni ho rivisto i suoi occhi ed oggi sono davvero pieni di dolore.

Mi rivesto e torno a casa, non voglio vedere quel faccino carino ancora per molto.

Sono passati un po' di giorni da quando l'ho visto in palestra e per quanta curiosità io avessi nel sapere che gli era successo ho continuato con il mio "non calcolare l'odioso ragazzo".

Siamo arrivati a sabato e Sam mi ha letteralmente obbligato ad andare ad una festa con lei, il perché non lo so, ma è probabile sia per un ragazzo.

Vestito, tacchi, trucco e capelli.
Sam è bellissima, come sempre ed io bhe, sono carina, penso..

Ci passa a prendere un amico di Sam, così mi ha detto e sono curiosa di conoscerlo.

Sento suonare il campanello, così mi fiondo alla porta per aprire e mi ritrovo davanti un bel ragazzo alto, capelli molto scuri, due occhi marroni e una corporatura da sportivo.
È figo, ma sono sicura di averlo già visto da qualche parte.

"Piacere, sono Cristy " e gli porgo la mano. La sua stretta non è esagerata, ma decisa.
"Gabriel"
"Sam sbrigati che è arrivato Gabriel " urlo per farmi sentire.
Sam scende dalle scale in tutta la sua bellezza e vedo la faccia del suo amico letteralmente incantata, siamo sicuri siano solo amici?

Saliti tutti in macchina Sam accende la musica e a Gabriel questo non piace molto.
"Piccola te l'ho già detto milioni di volte, non toccare la mia macchina."

Piccola?!

"Va bene, scusami"
"Ah, Cristy al ritorno ti porta Lucas a casa perché io e Sam siamo impegnati" e si guardano con un sorrisetto furbo.
Bene, sono più che amici.
Ma aspetta, Lucas?
Ora mi ricordo dove l'ho già visto questo Gabriel, era nel gruppo "cool" a prendermi in giro.

"Sam, io e te dobbiamo assolutamente parlare." E dal mio tono capisce che sono seria e quasi arrabbiata, anzi, lo sono.

Arrivati alla festa noto che la casa è enorme, chi ci abita qui?

Prendo da parte Sam perché voglio subito chiarire la situazione.

"Davvero Sam, uno del gruppo "cool" dovevi prenderti?"
"Cristy mi dispiace, è il figlio di un amico di mio padre ed è venuto a cena da me, abbiamo legato subito e mi piace un sacco"
"Perché non me l'hai detto?" Dico con un tono più tranquillo
"Avevo paura che ti arrabbiassi, mi dispiace"
"Va bene, tranquilla, ma perché mi deve portare Lucas a casa?"
"Ehm" si guarda un po' intorno come se volesse scappare dalla mia domanda "devo andare mi stanno chiamando, a dopo" e fugge in mezzo alla gente.

Due mondi oppostiWhere stories live. Discover now