Capitolo 20

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La sua assenza di risposte mi fa capire di dover tornare al tavolo e lasciarlo da solo, anche se penso che abbia bisogno di sfogarsi, sembra abbia tanta rabbia repressa da dover tirare fuori.

"No" dice piano mentre mi sto girando per andare via. "Non andare" continua.

Sono presa alla sprovvista, pensavo non mi volesse e adesso non so che dire.

Mi siedo lentamente accanto a lui e lo guardo fino a spostare i miei occhi al fiore che è cresciuto nel praticello proprio sotto i nostri piedi.

"È bello vero?" Chiede sempre sottovoce, come se non volesse disturbare nessuno.

"È meraviglioso" commento anche io il fiore.

"Mi ricorda tanto una persona"
"Chi?"
"Una persona importante"

Capisco che non mi dirà il nome, quindi evito di insistere.

"Era una persona molto allegra e vivace, proprio come i colori giallo e rosso di questo fiore" continua raccontando "ma anche forte e combattiva, come il blu scuro che contorna i petali"

"Perché era?"
"Perché era."

Non so più cosa dire, cosa fare, mi limito ad osservare i movimenti di Lucas mentre afferra il gambo del fiore e lentamente lo strappa dal terreno.

"Perché sei scalza?" Chiede leggermente confuso e divertito.

"Non riuscivo a rincorrerti con i tacchi"
"Potevi non seguirmi"
"Volevo farlo"
"Perché?" Chiede alzando lo sguardo ed osservandomi negli occhi.

"Per parlare"
"Non abbiamo niente da dirci" risponde mentre distoglie le sue iridi dalle mie.

"Io penso che dobbiamo parlare invece" affermo decisa.

"Io no"
"Non mi importa, ho il diritto di avere delle spiegazioni"
"Su cosa?"
"Su ieri"
"Non è successo niente ieri di cui io debba dare spiegazioni"
"Perché devi essere sempre così difficile?" Chiedo al limite della sopportazione delle sue risposte.

"Ti fai troppi problemi"
"Tu me li crei" urlo alzandomi.

"Allora stammi alla larga" risponde levandosi in piedi anche lui.

"C'ho provato, ma appari sempre ovunque"
"Adesso è colpa mia?"chiede sempre con un tono alto della voce indicandosi.

"Non sono stata io a cercare di baciarti per poi ignorarti completamente"rispondo incrociando le braccia.

"Bene, ho cercato di baciarti e quindi? Deve davvero diventare un immenso problema? Dimenticati di ieri sera e fine, proprio come ho fatto io"
"Non posso scordarmi tutto se tu continui a rispondermi male da ieri"
"Ti rispondo nello stesso modo in cui risponderei a qualsiasi altra persona"
"È questo il punto, sono davvero una persona qualsiasi per te?"
"Si"

Questo fa male, tanto. Speravo che dopo tutto fossimo qualcosa, anche miglior nemici, ma non persone qualsiasi.

"E allora perché diavolo hai cercato di baciarmi"chiedo abbassando la voce.

"Mio Dio perché volevo, fine, volevo e basta. Non è successo, pace, bacerò qualcun'altra "

Rimango basita dalla sua insensibile risposta.

"Non ti permetto di trattarmi come una troia, non lo sono"
"Ho visto e infatti mi hai rifiutato, ma non ne sto facendo un dramma, perché devi arrabbiarti sempre per tutto?"
"Perché tu cambi ogni volta. Prima sei gentile, poi un mostro, dopo le sorprese e dopo ancora mi dai buca, picchi Phil e poi mi vuoi in casa tua, cerchi di baciarmi e in seguito non mi parli più, non capisco che cazzo ti prende" urlo quasi disperata gesticolando come una forsennata.

"Mi prende che non voglio avere niente a che fare con te, ma non ci riesco"
"E cosa vorrebbe dire?"
"Non lo so, io non lo so" risponde smettendo di urlare, quasi in modo disperato.

"Vai al diavolo e portaci con te la tua lunaticità e stronzaggine. Stammi alla larga e devi riuscirci, non voglio più niente a che fare con te fino a quando non decidi cosa cazzo vuoi dalla tua vita e da me. Pensa prima di fare le tue cazzate, non esisti solo tu, influenzi anche chi hai intorno, soprattutto me se continui ad avvicinarti sempre per poi scappare all'improvviso. Sono stanca di rincorrerti, prendi una decisione e fatti vivo solo quando hai le idee più chiare. "

Finisco il mio monologo di arrabbiatura con un enorme respiro e me ne torno dentro per cercare di calmarmi e festeggiare felicemente il Natale che proprio fra un'ora arriva.

Mi sento più libera, finalmente sono riuscita ad esprimere tutto quello che avevo dentro, tutti i miei pensieri.

Forse gli ho scaricato tutto troppo insieme, ma la mia pazienza ha un limite ed io voglio essere contenta, voglio vivere la mia vita senza rimpiangere di non averlo fatto a pieno.

Ho 17 anni ed uno stupido ragazzo non potrà rovinarmi queste vacanze e soprattutto la mia esistenza, l'ha già fatto per troppo tempo.

"Hei cara, dov'eri finita?" Chiede Sam.

"In giro"
"Mmh non me la bevo, lo sai"
"Possiamo fare un'altra volta?"
"Certo, ma non mi sfuggi"
"Grazie" rispondo sorridendo.

La serata prosegue bene, io e Sam conversiamo insieme alle nostre mamme, mentre gli uomini parlano di sport e cose che non mi interessano.

Lucas è tornato dopo poco che sono rientrata io e non ci siamo degnati di uno sguardo e di nessuna parola.

Mi dispiace un po', ma forse è meglio così.

Appena arriviamo tutti in casa mia mancano solo 10 minuti a Natale e sono contenta perché subito dopo mezzanotte apriremo i regali, dato che siamo insieme.

Normalmente festeggiamo in famiglia e dopo un pranzo abbondante ci mettiamo intorno al tavolo di vetro che è al centro del salotto e ci scambiamo i regali, ma questa volta mamma voleva coinvolgere anche la famiglia di Sam, dato che ultimamente hanno avuto qualche problema con il lavoro del padre, così da distrarli un po' e farli passare una bella serata.

Siamo tutti a fissare l'orologio e appena mancano 10 secondi iniziamo a fare il conto alla rovescia.

"3..2..1.." Tutti urliamo come se fosse capodanno e felicemente ci mettiamo a sedere ognuno con in mano i regali che ha comprato.

Sono tutti bellissimi e ci ringraziamo tra noi.

Qualche volta il mio sguardo finisce su Lucas, che sta in silenzio e ci osserva.

Mia mamma gli ha comprato un adesivo da mettere sulla sua moto, ma non sono sicura gli sia piaciuto, anche se il disegno era davvero bello.

Vederlo con noi, però, mi fa venire altre mille domande. Perché non sta festeggiando con la sua famiglia?

Finito lo spacchettamento ci salutiamo e gli altri tornano nelle proprie case lasciandoci stanchi e assonnati.

Corro subito in camera mia per dormire, ma appena entro trovo una scatola sul mio cuscino.

Incuriosita mi avvicino e sopra il coperchio c'è un biglietto.

*When this world is no more
The moon is all we'll see
I'll ask you to fly away with me
Until the stars all fall down
They empty from the sky
But I don't mind
If you're with me, then everything's alright*

Sono completamente senza parole, wow.

Mi asciugo una lacrima per la commozione ed apro la scatola trovando un bellissimo braccialetto con tre ciondoli: una nota musicale, un guanto da boxe e un cuore.

Riguardo la lettera e mi accorgo che non c'è scritto il nome, chi mi ha fatto questa stupenda sorpresa?

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Ed ecco un nuovo capitoloo.

Mi scuso se non è molto lungo, ma in questi giorni non sono stata bene e ieri sono andata all'ospedale, quindi non ho avuto molto tempo.

Vi ringrazio come sempre per tutte le visualizzazioni e i voti, mi rendete davvero felici.

Lasciate qualche commento e votate per farmi sapere se la storia vi piace.

Un bacio 💕

Due mondi oppostiWhere stories live. Discover now