Capitolo 34

9.6K 518 230
                                    


La festa continua, anche se la mia testa viaggia da un'altra parte.

Come è possibile che lo stesso ragazzo del pic nic mi abbia appena dato della puttana per un vestito rosso, ha visto la biondina cosa indossava? Ah già, dimenticavo, lei non è vestita.

"Cristy tutto ok?" chiede qualcuno risvegliandomi dai pensieri.

"Sì, ma torno a casa, sono molto stanca"
"Sicura?"
"Certo Sam, ti chiamo domani, saluta Valery".

Esco velocemente da questa casa, ma mi rendo conto di non avere nessun mezzo per andare via.

"Ti sei persa?"
"Eh?"

Mi giro e un ragazzo ubriaco fino al midollo mi sta osservando con troppa insistenza.

"Hai bisogno di aiuto?" biascica.

"Fatti un giro"
"Nervosa? So io come rilassarti" ammicca avvicinandosi a me.

"Senti è meglio se torni dentro"
"Qui è più tranquillo"

Sono praticamente appiccicata al muro e il corpo del ragazzo blocca ogni mio movimento.

L'odore di alcol invade le mie narici e mi pento di essere uscita.

Provo a spingerlo, ma mi afferra i polsi stringendoli forte.
Ho bisogno di qualcuno.

"Ti prego staccati" chiedo sottovoce.

"Nah, fra un pochino, adesso voglio divertirmi" annuncia sorridendo.

"Ti ha detto di allontanarti, porco bastardo" urla qualcuno alle sue spalle.

"Ehi amico, possiamo dividercela, aspetta" scherza il ragazzo voltandosi.

Un pugno lo colpisce in pieno volto e riconoscerei  la mossa ovunque, Lucas.

"Cristy non smetterai mai di metterti nei guai eh?!" sbuffa scocciato.

"Non ti ho chiesto aiuto"
"Ma ne avevi bisogno"
"Non ti ringrazierò"
"Mai pensato tu lo facessi"
"Bene"
"La prossima volta non indossare quel vestito, ti ho avvisato di ciò che pensano"
"Fanculo"
"Non ti salverò più la vita se questo è ciò che guadagno"
"Grazie di avermi dato della puttana, ne sono onorata" dico ironicamente.

"So che non lo sei"
"Non la pensavi così prima"
"Non pensavo e basta" sussurra.

"Questo non ti da il diritto di offendermi"
"E tu non metterti più questo vestito"
"Ma perché?" urlo ormai stanca.

"Ti sta troppo bene, cazzo" risponde con tono alto.

Cosa?

Non spiccico parola, mi giro ed inizio a camminare, non capisco più nulla della situazione.

"Almeno fatti accompagnare da Phil"
"Posso andare da sola" rispondo continuando a percorrere la strada.

"Non essere ridicola, ci metterai minimo un'ora ed è tardi"
"Chiamalo" sbuffo.

Phil mi riporta a casa molto gentilmente e finalmente posso distendermi per dormire.

Ho detto dormire? Che scema, ovviamente non faccio altro che pensare.

Cosa intendeva con quella frase?

--

è ormai ora di andare a scuola e per quanto io sia uno zombi devo alzarmi e affrontare questa giornata.

Questa mattina prima che Lucas si dilegui a scuola al mio arrivo, mi fissa e mi fissa, mi fissa ancora e non so se ho qualcosa in faccia o semplicemente si è addormentato con gli occhi aperti.

Due mondi oppostiWhere stories live. Discover now