Capitolo 38

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Leggete lo spazio autore, graazie.

Sono tornata a New York con Lucas ringraziando mio padre per essersi accordato con lui e soprattutto per avermi concesso di ripartire per casa.

Credo che il nostro rapporto sia migliorato grazie a questi giorni passati insieme, sarò felice di rivederlo presto, anche se mi piacerebbe stesse con noi.

Io e Lucas non abbiamo ancora definito la nostra relazione, ci frequentiamo, se così si può dire, anche perché sono ancora fidanzata con Phil e non ho il coraggio di lasciarlo.

Non sono codarda, ma ho paura che faccia del male a Lucas e poi quando sono tornata abbiamo litigato animatamente urlandoci contro perché non lo avevo avvisato che me ne sarei andata.

Il colmo, lui non si fa sentire e poi è colpa mia, ovvio.

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"Allora ragazzi, volevo proporvi un progetto" annuncia il professore di storia felice.

Odio solo la parola, non potete immaginare quanto non voglia fare sta cosa.

"Dato che abbiamo davvero tanto da studiare e presto ci sarà una gita, vi dividerò in gruppi o coppie ed ognuno esporrà un argomento" spiega.

Io e Sam ci guardiamo complici decidendo già che lavoreremo insieme, peccato che il professore non sembra molto d'accordo con la nostra idea.

"Allora, maschi e femmine mischiati e dato che vi conosco i gruppi li creo io"

Sto urlando interiormente perchè sono sicura che la mia sfiga si farà presente ancora.
"Tomnson e Dixon insieme" annuncia.

Non me lo aspettavo, davvero, che strano.

Niente contro Lucas, ma non sapere cosa siamo è qualcosa che mi fa innervosire e stressare. Non so come comportarmi, cosa dire e soprattutto se Phil scopre che dovrò andare da Lucas ci uccide entrambi.

Finite le ore di scuola esco tranquillamente prima di prendermi un infarto per colpa di un cretino che mi pizzica i fianchi con le dita.

"Ma sei scemo?" urlo.

"No, Lucas, piacere" risponde mostrando il suo meraviglioso sorriso porgendomi la mano.

"Per me non lo è"
"Stronza"
"Ovviamente solo con te"
"Allora, contenta per il progetto?" chiede cambiando argomento.

"No" sbuffo.

"Mi ritengo offeso"
"Non è per colpa tua, odio i lavori di gruppo e poi sappiamo entrambi che io farò tutto il lavoro mentre tu cazzeggerai" spiego.

"Ehi, non è vero, ti aiuterò"
"Convinto tu"
"Vieni da me ed iniziamo subito allora, così sarai tranquilla" propone.

"Ma va consegnato fra due settimane"
"Sono sicuro che il tempo ci basterà preciso" risponde guardandomi maliziosamente.

"Porco" sputo prima di aumentare il passo.

"Eddai scherzavo" urla "Però vieni comunque da me" ordina appena mi ha raggiunto.

"Perché dovrei?" domando.

"E perché no?"

Sbuffo e lo seguo in macchina senza parlare
1-0 per Lucas.

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"Ordiniamo una pizza?" chiede dopo essersi seduto sul divano accanto a me.

Annuisco solamente.
Giuro che in questo momento sono solo a disagio. Non so neanche cosa ha intenzione di fare Lucas.

Due mondi oppostiHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin