11. Corri corri ma tanto l'attimo non lo acchiappi

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- Sono quasi sicuro che mi gridò «Buona fortuna!» Spero di no. Accidenti, spero proprio di no. Io non griderei mai «Buona fortuna!» a nessuno. E' tremendo, se uno ci pensa.
J.D. Salinger, Il Giovane Holden.

Josephine

Coperta soltanto dal mio asciugamano, apro la porta della stanza e, che profumasse, questo era chiaro, ma il letto è sfatto. Potrei giurare di vederci la forma di un viso, in quel cuscino.

Adesso sono invidiosa.

Devo ammetterlo; questa sì che è una camera, vorrei prenderla io, che non voglio la mia vuota e cupa. Questa è vissuta, ha un buon odore malgrado la finestra chiusa e la presenza di tanti cuscini e le lenzuola bianche e stropicciate sul materasso, che sono invitanti al riposo – quasi ho voglia di saltarci dentro e rotolarmi in quel piumino. Poi ci sono vestiti abbandonati su una sedia e una scrivania angolare, ma per arrivarci devo oltrepassare i jeans che stanno sul pavimento. Camicie e T-shirts sono sparse sul parquet; bianche, nere, grigie, con fantasia. Di tutti i tipi. La finestrona è a golfo, uguale a quella nella mia stanza, eccetto che la mia è quasi a pavimento. Invece, in questa camera, la finestra possiede un'imbottitura chiara lungo la superficie sulla quale sedersi; è color panna e sembra essere comoda anche quella. Vorrei poter prendere un caffè lì, seduta a guardare il cielo attraverso la vetrata.

Le tre tazze vuote e il posacenere pieno lì accanto, sono un lampante segno che, questo ragazzo, lo fa di certo.

Muri puliti, eccetto per un poster di The Wall, in tono con le pareti bianche, poi un portait di Audrey Hepburn con un post-it giallo a coprirle l'acconciatura e una tela non troppo grande lì accanto. Su quest'ultima c'è una riproduzione astratta; azzurro e arancio sono i colori che prevalgono e sembrano essere solo schizzi confusi, ma allo stesso tempo stupendi. Osservando meglio carpisco la meraviglia del disegno, è accattivante; un tramonto sul mare, ma è al contrario. E' geniale. Strepitoso, pure, perché è come se le onde s'infrangessero e spegnessero un sole fiammeggiante. Incantata e inebetita, cerco di decifrare la calligrafia del post-it appiccicato sulla faccia della bellissima Audrey. Avvicinandomi, scopro che non è una foto stampata, ma è un ritratto disegnato col carboncino, probabilmente. Sul foglietto riconosco la citazione della stessa donna che è stata ritratta impeccabilmente:

"Ricordati se mai dovessi aver bisogno di una mano che ti aiuti che ne troverai una alla fine del tuo braccio... Nel diventare più maturo scoprirai che hai due mani. Una per aiutare te stesso, l'altra per aiutare gli altri."

La grafia è disordinata, casuale, ha un nonsoché di maturo. E gli occhi di Audrey al di sotto mi guardano, ma non abbastanza intensamente perché io non mi accorga di quell'altro paia d'occhi magnetici ritratti su un foglio di bianco, appeso disordinatamente accanto a un punto in cui due pareti s'incontrano in una.

Ci stanno questi occhi a risaltare nel bel mezzo dell'intonaco – e questa bocca in grigio, solo matita e nient'altro, ma sono curve eccezionali. Bocca e sguardo femminile senza ombra di dubbio. Una forma ricercata, quella della bocca carnosa. Le increspature al di sopra della carne sono incredibilmente realistiche, gli occhi apatici e ancora vuoti di colore sembrano saper parlare.

ldn3613 è inciso proprio al di sotto, sul lato destro del foglio.

Non bado, però, alla didascalia. Sono solo impressionata dal talento di questo ragazzo.

Tra libri e cartacce e quaderni, credo ci sia un album da disegno; la curiosità di conoscere meglio quegli occhi si prende gioco di me, ma obbligo la mano a mezz'aria prima di poter raggiungere l'album.

No. Non devo.

La privacy del tizio che se ne sta al lavoro, inconsapevole del fatto che ci sia una sconosciuta a frugare tra le sue cose, non verrà violata!

The Runaway (Harry Styles AU)Where stories live. Discover now