12. Tempo che scorre, sorriso che rimane

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- She's such a rock and roller but she's exotic.
Chris Brown, Party Hard.

- Così si imparava in maniera del tutto automatica che tutto quello che è permesso è terribilmente insulso e che tutto quello che è vietato è molto divertente.
Christiane F. – noi, i ragazzi dello zoo di Berlino.

Harry

"Ma mannaggia la puttana."

Io ancora non ho aperto gli occhi che già sto imprecando. La mia mano raggiunge la sveglia: la scaglio sul pavimento, come ogni mattina. E, esattamente ogni mattina, mi chiedo come sia possibile che non abbia smesso ancora di funzionare.

10.20 a.m. e mi sale su un sorriso, quando ricordo del mio appuntamento.

Jade è una rompicoglioni – o almeno è ciò che mi ha dimostrato – perciò non penso apprezzi i ritardatari. Anche se, identificando il tipo, probabilmente sarà lei stessa a far tardi.

Mi crogiolo ancora per un po' tra le lenzuola. Sfrego il viso sul cuscino nel sorriso meno probabile che da Harry uno si aspetterebbe al mattino. Sono ancora stanco, ho bisogno di fare una doccia e, soprattutto, ancora non posso crederci. Ho pensato così spesso a lei che adesso dovrei averne la nausea. Ho mollato disegni, tele, ritratti a metà e solo perché il suo stesso viso mi spingeva troppo nei pensieri portandomi oltre il mio livello di sopportazione. Inoltre la pensavo e poi non la vedevo, non la potevo neanche ricordare bene. Adesso è così concreto che non riesco neanche a percepire il tempo scorrere. Voglio solo smetterla, di pensare a lei, e piuttosto andarla a incontrare.

Un frammento di un sogno che ho fatto qualche sera fa mi torna in mente. Non lo ricordo bene, non completamente, ma a volte mi capita; in pratica è un'immagine fugace, di quel sogno. E' lei in questo letto e, quando mi piombano addosso certe immagini – come fossero dei flash – mi si ribalta lo stomaco e mi pizzica il petto. E stringo le labbra per non sorridere.

10.27 a.m. e io non posso far tardi, perciò malgrado l'erezione che vorrei lenire, sollevo il torace dal letto, pronto a ficcarmi in doccia e scappare e – "Dio mio è tardissimo!"

Voce stridula e femminile nel lato opposto del corridoio mi fanno sorridere. La sorella di Niall; è in ritardo anche lei, magari perderemo entrambi poco tempo in convenevoli. Metto qualcosa addosso prima di uscire e andare verso il bagno, e poi la cucina – non ho intenzione di mettermi a litigare con Niall soltanto perché mi sono presentato a sua sorella in mutande.

Sul ripiano in cucina, quello sotto il finestrone a nastro, trovo un biglietto con la grafia di Niall.

Sono andato a fare delle commissioni per Tim, al locale serve una mano anche la mattina: ho accettato, che mi serve il cash.
Sarò a casa per pranzo, comunque! Voi due presentatevi e trattatevi bene. Harry? Non essere il solito stronzo e, Josephine? Non essere la solita... stronza. Hahaha, ciao belli.

Non posso credere alla presenza del cuoricino storpio che segue il messaggio. Dev'essere davvero entusiasta, questa mattina.

Abbandono il messaggio sulla superficie per bere un sorso d'acqua. Mi attacco alla bottiglia mentre una porta, chiaramente quella degli ospiti, emette un rumore. Poi scalpitio di piedini svelti e scalzi contro il pavimento.

Okay, è arrivato il momento delle presentazioni e allora mi volto; quando lo faccio, però, non c'è più nessuno. Solo la porta del bagno che fa boom.

"Magari piano, eh?"

Perché sbatte le porte? Non è a casa sua. Già m'innervosisce, 'sta qui.

Dopo aver messo su il caffè per due, che almeno voglio sembrare gentile e ospitale, prendo a camminare verso la mia stanza e "Benvenuta Josephine!" Urlo, una volta che sono lì davanti la porta chiusa del bagno.

The Runaway (Harry Styles AU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora