45. Sangue che ribolle

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- Una cosa è certa: il peggiore dei pompini sarà sempre meglio, per dire, della più profumata delle rose... del più fantastico dei tramonti. Delle risate dei bambini. Io non credo che leggerò mai una poesia bella quanto uno di quegli orgasmi che ti mandano a fuoco, ti fanno venire i crampi al culo, ti inondano le budella. Dipingere un quadro, comporre un'opera, sono tutte cose che fai per riempire il tempo tra una scopata e l'altra.
Chuck Palahniuk, Soffocare.

Harry

Quando c'è qualcosa di troppo intenso a corroderti dentro, non è che puoi semplicemente imparare a gestirlo. Si può solo assorbire. Berne fin l'ultima goccia, avvelenandoti di tutto quel nero che inquina e niente altro; va a finirti nei pensieri, fino ad allagarti la testa.

E la mia Josephine, la mia Joss dalla quale ormai non potrei mai allontanarmi, mi ha costretto proprio a dovermene separare.

E' il mio paradosso, è quella parte di me che si è incastrata tra le ossicine delle falangi, quell'estrosità che influenza tanto le mie dita fino a guidarle prepotentemente quando sotto la mia mano si trova un foglio bianco che non aspetta altro se non di essere ghermito di colori. E quando poi voglio colorare anche i suoi occhi scuri di una tonalità di turchese più chiaro, mi ricordo che poi, assomiglierebbero troppo a quegli occhi che sento di star tradendo, quelli del mio migliore amico.

Non so bene cosa mi stia guidando a tutto questo, ad affondare nei sensi di colpa senza alcun fottuto ritegno; ma quando lei mi guarda e c'è il mio migliore amico lì, con noi, io non posso semplicemente andare da lei. Non posso goderne, di quella pelle liscia e unica. E non posso essere me stesso, il solito Harry vero e sincero con colui che non mi ha mai mentito e che mai lo farebbe.

Ed ecco perché ho dovuto, con un chiudo pungente nel cuore, passare gli ultimi giorni fuori da quella cazzo di casa. Ho sentito il bisogno intenso di allontanarmi, altrimenti avrei rovinato tutto. Se fossi rimasto ancora un po' in quella casa avrei davvero rischiato di perderla, quella ragazza stramba. O di perdere il mio migliore amico. O entrambi, perché non è poi così facile mantenere un segreto! Come fanno i falsi e i bugiardi a vivere con sé? E per sempre? Come fanno a stare bene, lì con loro stessi?

Io sono dovuto scappare – come avrebbe fatto una certa ragazza che conosco fin troppo bene ormai – pur di non fare errori della quale mi sarei pentito; ho dovuto prendermi un piccola pausa dalla realtà.

Ma ora eccomi qui, a sferragliare la chiave nella serratura del nostro appartamento con una piccola ragazza strepitante e vagamente sbronza accanto a me.

Quanto mi è mancata.

"Entra dentro, testina di merda." Sto cercando di prendere la sua nuca nelle mie dita. Con quel gesto la accompagno dentro, mentre lei continua a fissarmi con un sorriso.

"Sei arrabbiato. Lo sapevo, io."

"Il viaggio in macchina ti ha fatto salire tutto l'alcol o sbaglio? Bevi del caffè e ti riprendi." Metto la moca sul fornello per lei. "E sì, lo sono. Non devi bere, se sei da sola."

"C'era Niall. E poi, non puoi dire sul serio."

"Certo che posso, sono..." Sono, cosa? Non ho alcun tipo di autorità su di lei. E mai permetterebbe nulla di simile da nessuno, conoscendola.

"Sei cosa?" Singhiozzo. "Te lo dico io, Harry: sei sparito, ecco cosa. Sei andato 'affanculo via per troppi giorni, ed io avevo bisogno di sballarmi un po'."

"Sballarti, eh?" Quelle parole mi bruciano la gola mentre le pronuncio, perché lei ha visto tutto sbagliato: Harry non è qui e io ho bisogno di bere, ed ecco tutto. No, no e ancora no. Questi erano gli errori che avrebbe fatto una teenager sola in una grande città che, pur di riempire gli spazi vuoti della sua vita avrebbe bevuto via tutta la sua sobrietà.

The Runaway (Harry Styles AU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora