CAPITOLO 11

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Questo è un capitolo diverso dagli altri, è in parte solo dialogato.

Louis fece una strana faccia a quella richiesta, non credeva che gle lo avesse chiesto sul serio.

Fece un respiro profondo e si strinse nelle spalle -E cosa vuoi sapere?-
-Tutto.- sibilò Harry tenendo lo sguardo saldo in quello di Louis.
-Fammi delle domande, non sono bravo a parlare di me se non ho richieste precise...- propose Louis, non sapendo da dove cominciare.
Harry ci pensò su qualche secondo, gli ingranaggi della sua mente cominciarono a ruotare e prese a torturarsi il labbro inferiore -Mh ok, allora Louis, sei nato qui a Londra?-
-No, sono nato a Doncaster ma per motivi di lavoro di mio papà mi sono trasferito quì.- rispose Louis chiaramente, sintetizzando alla perfezione senza dover tenere nascosto nulla.
Era curioso di sapere se anche Harry abitasse a Londra da sempre così -E tu?-
-Sono nato ad Holmes Chapel e per lo stesso motivo mi sono trasferito qui.- fu la risposta di Harry.
-Per via del negozio?- aggiunse Louis.
-Esatto, per il negozio.-confermò.
-Ci avrei scommesso!- scherzò Louis, battendo il palmo della mano nel tavolo, mentre sorseggiava dalla sua lattina.
A Harry non sfuggì una risatina e quella bastò a far calmare Louis dall'agitazione improvvisa che lo stava prendendo.
H-Cosa ti sarebbe piaciuto fare come lavoro?-
L-A me piace cantare. Anzi, amo cantare.- ammise un pò imbarazzato. Il canto significava molto per lui e forse se ne vergognava a dirlo ad uno "sconosciuto"
H-E sei bravo?-
L-Credo di sì, tutti quanti mi dicono che ho una bella voce.-
H-Lo dico anch'io, ma voglio sentirti cantare.-
L-Me ne vergognerei troppo.-
H-Andiamo! Ti vergogneresti anche di cantare di fronte ad un pubblico di 70.000 persone?-
L-Sarebbe diverso allora...-
H-E perché?-
L-Perché avrei la certezza che quelle 70.000 persone verrebbero a sentirmi cantare perché gli piacciono come canto.-
H-Io sarei tra quelle persone, in prima fila con un cartellone gigante.-confermò Harry, tenendo quella sicurezza che solo lui sapeva fare.
L-E che cosa ci sarebbe scritto su quel cartellone?-chiese Louis con un sorriso maldestro, ipotetizzando mentalmente sciocchezze.
H-I love you, Louis.-disse Harry dolcemente, facendo tremare ancora il più grande.
L-Oh. Non sono ancora a quei livelli però.-
H-Non devi mica essere famoso per essere amato.-
L-Nemmeno essere nessuno però.-
H-Tu credi di essere nessuno, Louis?-
L-Il fatto è che per me essere amato significa essere amato solo dalla mia famiglia, non da persone come ragazzi. Non ho mai avuto fortuna in amore e credo mai ne avrò. Capisci?-
H-Capisco..capisco che le persone che fin ora non hanno capito quanto tu sia speciale e che amarti sarebbe un obbligo, non hanno capito niente dalla vita.-
L-Cosa vorresti dire?-
H-Voglio dire, qualsiasi persona si innamorerebbe di te, è un dato di fatto.-
Louis tremò nuovamente.
L-A me non lo sembra...per quanto ne so io, l'amore fa schifo se non è corrisposto e forse è per questo che mi ha sempre fatto schifo.-
H-Non vorrai dirmi che non sei stato ricambiato in passato...-
L-Non volevo dirtelo, ma si.-
H-Io non capisco. Come si può non amarti?-
L-Non spetta a me dirlo.-
H-Anche questo è vero ma...-
L-Perfavore, non parliamo più di questo, okay?-
H-Certo, scusami. Com'è?- chiese Harry sentendosi troppo invadente per ciò di cui stavano parlando, gettando un'occhiata alla lattina che Louis stava stringendo tra le sue piccole mani.
L-Come la tua, credo, non lo so.-scherzò Louis.
H-Mh hai ragione.-
L-E se fossi io a chiederti i parlare di te?-
H-Puoi farlo.-
L-Bene. Harry, mi parli un po' di te?-
H-Vuoi essere più specifico?-
L-I tuoi genitori cos hanno detto quando hanno scoperto che sei attratto dai maschi?-
H-Nulla, gle l'ho detto io tranquillamente e fortunatamente non mi sono venuti contro con le parole. Mi hanno accettato e basta. E tu?-
L-Lo stesso.-
H-Perche questa domanda Louis?-
L-Non lo so, non sapevo cosa chiederti forse.-
H-Avresti potuto chiedermi tante altre cose-L-Ok..è che vorrei veramente sapere se ti interessa qualcuno al momento ma mi vergognavo a chiedertelo.-
H-Tu con me sentiti libero di dirmi o chiedermi qualsiasi cosa. Per rispondere alla tua domanda ti dirò...sì. Mi interessa qualcuno.-
L-Ah. Okay, non voglio sapere altro.-
H-Lo sai vero che quel qualcuno lo sto guardando proprio ora..-
L-Come?-
H-Pensavo l'avessi capito che mi interessi,-
L-No..sì..forse...non lo so.-
H-Si.-
L-Okay.-
H-Ora credo dovresti dire anche tu qualcosa a riguardo.-
L-La cosa è reciproca.-
H-Mi fa molto piacere.-
L-Anche a me.-
Harry sorrise.
L-Sai, forse una delle cose più belle del matrimonio di mia sorella è il fatto di averti conosciuto.-
H-Lo credo anch'io.-
L-E il bouquet mi è veramente piaciuto.-
H-Meno male, ci sono stato dietro fino a tarda sera. Ho cambiato un sacco di volte la composizione.-
L-E credimi, mi sento in colpa per questo, ma tu hai detto che non è stato un problema.-
H-No infatti, non dirlo nemmeno.-
L-Grazie ancora-
H-Tutto, per te.-
L-Dimmi la verità, è la prima volta che esci con un cliente?-
H-Si.-
L-E perchè proprio con me?-
H-Non lo so..sei diverso tu.-
L-In che senso?-
H-Tu mi hai colpito.-

Louis non capiva. Chiese spiegazioni con gli occhi a cui Harry si lasciò andare e -Saranno i tuoi splendidi occhi azzurri, la tua voce, il tuo nasino piccolino tanto carino, le tue piccole mani, le tue labbra sottili, i tuoi capelli setosi, il tuo profumo, il tuo modo di gesticolare quando non sai cosa dire, la tua splendida risata, ogni singola cosa di te mi ha colpito e non so nemmeno io come sia possibile. So solo che non posso fare a meno di te, ormai.-
Louis non riusciva a rispondere.
H-Non devi rispondermi per forza, volevo solo che lo sapessi.- intervenne Harry, vedendo come Louis lo stava guardando perso nelle sue parole.
L-Mi sento così stupido, tu mi hai appena detto tutte queste belle cose e io..sono uno stupido-
H-No no no,non dirlo neanche per scherzo Louis, non sei uno stupido e mai ti giudicherò come uno stupido. Sei una persona bellissima, esteriormente e interiormente. Promettimi una cosa..-
L-Cosa?-
H-Rimani così. Sempre. Voglio portarmi dietro questa tua immagine che ti descrive esattamente così come sei.-
L-Lo farò.-
H-Ci conto. È finita?- chiese gettando un'occhiata alla lattina.
L-Mh si.-
H-Ti riporto a casa.-
L-Al negozio vorrai dire- scherzò correggiendolo.
H-Al negozio.-
Si alzarono entrambi e prima che Louis potesse estrarre il suo portafoglio, Harry aveva già messo delle banconote sopra al bancone senza lasciargli il tempo di aprir bocca.
L-Non dovevi..-
H-Sshh, andiamo?-
L-Grazie.-
Uscirono dal bar ancor più vicini di quando erano entrati.
Harry si era preso la libertà di stringere a se Louis dalla vita e gle l'aveva lasciato fare, appoggiandosi per un breve tratto contro la sua spalla.
Arrivarono alla macchina di Louis, soffermandosi ad un metro di distanza dal mezzo che da li a poco li avrebbe divisi, nuovamente.
Harry lasciò la vita di Louis ma si mise immediatamente di fronte a lui, separandolo così dall'auto.
-Grazie per essere stato con me stasera.- gli disse gentilmente e sinceramente Harry, cercando di trovare lo sguardo di Louis.
Louis scosse la testa e sorrise, ribattendo un -Grazie a te per avermi chiesto di uscire-.
-Ti va se ci..se ci vediamo dom- stava per chiedere Harry ma Louis lo battè nel tempo annuendo gioso e con un sonoro -Sì!-, mettendo in risalto i suoi occhioni azzurri illuminati dalla luna.
Harry sorrise, soddisfatto e contento, spostandosi per far passare Louis e farlo entrare in macchina.
-Ci vediamo domani allora.- disse timidamente Louis, aprendo pian piano lo sportello dell'auto.
-Ci vediamo domani.- confermò Harry, tenendo gli occhi luminosi puntati in quelli del maggiore.
Louis sorrise in cenno d'acconsenso e mentre stava pensando a rientrare in auto, Harry si chinò quel poco che bastò per depositargli un dolce bacio nella guancia, forse un pò troppo prolungato per un saluto.
Louis sentì immediatamente la pelle bruciare e il suo cuore accelerare i battiti, come ormai gli erano solito fare ogni volta che avvenivano minimi contatti.
-Buonanotte Loueh- disse Harry, tornando alla sua altezza, chiamandolo in modo carino e confidenziale.
Louis era imbarazzato, fortuna che non lo si vedeva bene in viso altrimenti Harry si sarebbe accorto del rosso delle sue guancie.
-Buonanotte, Harreh- rispose salendo in macchina, tenendo un sorriso sottile che lo contradistingueva dal suo sguardo normale.
Per Louis era stata una serata indimenticabile, e non si stupì quando, nel suo letto, pensò solamente alle fossette di Harry e a quel dolce bacio che gli aveva depositato nella guancia.
Non fece altro che pensare a quello, e a ogni singola parola scambiata.
I complimenti che aveva ricevuto, quello che aveva scoperto ma sopratutto quel "Pensavo l'avessi capito che mi interessi".
Per Louis, quella frase era stata la cosa più bella che gli fosse capitata, dopo l'incontro bizzarro con Harry.
Il problema era che a Louis, non solo gli interessava Harry, ma era certo di provare qualcosa.
Qualcosa che avrebbe continuato a tenere nascosto all'interessato, e che pian piano si stava evolvendo in molto più che un banale "Qualcosa".
Aveva paura a dirlo, aveva paura anche solo a pensarlo, ma ormai ne era quasi certo: Quel banale qualcosa si stava trasformando in amore.

||Tell me with a flower||- Larry StylinsonWhere stories live. Discover now