CAPITOLO 28

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Poi..il cellulare suonò.
Mi fiondai immediatamente nel letto, preso il telefono.
Louis, finalmente!

Da: Louis♡
Beh, spero tu ti sia divertito con tua madre oggi.
O dovrei dire George? Infondo, era una cosa importante, vero?

--
Cosa?
Oddio, no.
Non l'aveva scritto sul serio. Louis non poteva aver pensato male.
Oddio oddio oddio. Oddio.

Beh, almeno sapevo il motivo per quel suo totale cambiamento.
Mi incuriosì il fatto che avesse sbirciato nel mio telefono..anzi, no.
Quando ero tornato dalla camera delle sue sorelline e l'avevo lasciato in salotto, il cellulare già stava lampeggiando, quindi sicuramente aveva dato un'occhiata alla notifica del messaggio.
Perchè lo aveva fatto? Non si fidava di me?
Pazienza, di questo ne avremmo riparlato in futuro.
L'unica cosa che mi interessava era chiarire questo frainteso.
Ero già vestito per quello che alla fine si stava rivelando un pessimo appuntamento, ma non avevo nè voglia nè tempo di cambiarmi.
Louis prima di tutto.
Sospirai, passandomi le mani nei capelli per cercare di alleggerire l'ansia e l'agitazione. Metodo efficace.
Poi basta, raccolsi il cellulare e le chiavi e senza dire niente ai miei genitori, entrai in negozio, tanto dovevo passarci lo stesso per uscire di casa. Dalla fretta che avevo inciampai negli ultimi tre scalini che dividevano il negozio dalla mia casa, così mi ritrovai i perfetti pantaloni tutti spiegazzati. Perfetto.
Feci il giro delle mensole e mi fermai a raccogliere una rosa bianca ed una Calendula.
Avevo iniziato a corteggiarlo regalandogli dei fiori e ora ho intenzione di farmi perdonare con dei fiori.
Avvolsi la rosa nell'involucro di plastica apposito e la Calendula, che poi le avrei separate, ma per il breve viaggio andava bene così.
Uscii e salii in macchina.
Corsi in macchina e in poco tempo fui da Louis.
Provai a mandargli un messaggio, dicendogli che ero fuori casa sua perchè volevo chiarire quella pessima idea che si era messo in testa.
Niente.
Scesi dall'auto e corsi alla porta d'entrata scivolando nella terra umida del viale, cadendo a terra in ginocchio, sporcandomi sia i pantaloni e sia le mani.
Pessimo.
Non mi interessò nemmeno pulirmi, ormai ero lì.
Bussai, nell'attesa spostai il peso da una parte all'altra del corpo. Non riuscivo a stare fermo.
Nascosi i fiori dentro allo smoking, nel petto.
Poco dopo mi aprì sua madre.
Mi guardò dalla testa ai piedi, pareva sorpresa di vedermi ma, allo stesso tempo, interessata a quella visita improvvisa.
-Sapevo che saresti venuto.- mi disse subito in un misto di serietà e quasi divertimento.
-Posso vedere Louis?- le chiesi direttamente, senza nemmeno dirle "hey, come stai?". Molto maleducato da parte mia, ma non avevo tempo.
-No.- rispose tranquilla.
Mi accigliai a fissarla, preoccupato.
-Cioè, se fosse per me ti lascierei passare, ma Louis mi ha detto che non vuole vederti. È successo qualcosa?-
Oh benissimo. Proprio quello che mi voleva!
Dirglelo o no?
Massì.
-Lo immaginavo. È successo che..niente, è tutto un frainteso gigantesco e non me ne ha dato la possibilità di spiegare. Per favore, devo vederlo. Ho bisogno di parlare con lui.- supplicai, la voce che non ne voleva sapere di rilassarsi.
Lei si appoggiò allo stipite della porta e mi guardò a lungo rimanendo in silenzio. Le braccia incrociate e l'ombra di un sorriso maligno nelle labbra.
Deglutii, non capendo quella sua espressione.
-Mi dispiace tanto Harry, veramente non posso. Me lo ha chiesto Louis e se ti facessi entrare non mi perdonerebbe più, lo capisci?-
Quella povera donna stava solo cercando di non disubbidire al figlio, sapendo che avrebbe perso la sia fiducia, se così si può chiamare.
Ci rimasi male, ma la capii. Non volevo insistere, ma dovevo pur parlare con Louis!
Sospirai rassegnato e sussurrai un -Buona serata, scusami tanto.-, prima che lei mi disse -Aspetta.-
Alzai gli occhi pieni di speranza a lei.
-Louis ha la finestra in camera.-
Non capii.
-Ed è molto facile arrivarci.- continuò.
Non mi stava mica dicendo che avrei potuto irrompere dalla finestra?
-Vuole dire che dovrei..- lasciai in sospeso apposta, sperando che mi assecondasse.
La vidi annuire, poi mi fece l'occhiolino e aggiunse -Vai a riprenderti il tuo ragazzo, mh?-
Probabilmente avevo gli occhi illuminati, il solo grazie a quella frase.
-La ringrazio di cuore. Ci vado. Grazie e ancora grazie.- le dissi sul serio.
Lei annuì e chiuse la porta, mimando prima un -Ciao-, che dopo io ricambai.
Bene.
Dovevo solo andare nel retro e...arrampicarmi su per..qualcosa.
Feci il giro della casa e arrivai sotto la finestra di Louis.
La luce era accesa, ma non riuscii a sentire alcun rumore, probabilmente per l'impossibilità.
Non era molto alta, diciamo che con una scala sarei riuscito ad arrivarci ma purtroppo non l'avevo portata con me. Che stupido.
Aveva, però, una grondaia.
Mi sarei ammazzato, lo sapevo, ma tentar non nuoce.

||Tell me with a flower||- Larry StylinsonWhere stories live. Discover now