CAPITOLO 34

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Per comodità scriverò questo capitolo in terza persona.




-LOUIS, ESCI DA QUELLA STANZA. ORA!- Harry si trovò a sbraitare per l'ennesima volta dietro a Louis, il quale si era rinchiuso in camera da ben un'ora e mezza.
Motivo? Non voleva farsi vedere in smoking.
Erano giunte le nozze di Lottie, dopo mesi e mesi passati a preparare e a definire ogni dettaglio, il gran giorno era arrivato.
Tutti si erano dati da fare negli ultimi tempi, ognuno aveva contribuito a metterci del suo, anche Harry, l'ultimo invitato.
Oltre ad aver compiuto il suo lavoro di fioriao, si era preso cura anche delle gemelline di Louis, creando due splendide coroncine di fiori facendole sembrare due principesse, più di quanto lo erano già nel loro abitino lilla.
-Non voglio farmi vedere in questo stato! Rimandiamo il matrimonio!- piagnucolò Louis, ormai quasi arreso a dover uscire.
Aveva inventato ogni scusa plausibile, ma tutte erano state scartate da Harry in poco tempo.
-Ma che dici Loueh! Tua sorella si deve sposare tra meno di un'ora!- provò nuovamente Harry, appoggiandosi allo stipite della porta, esasperato nel suo bello ed elegante completo che gli fasciava perfettamente le gambe toniche e lunghe, i boccoli lasciati a cadere nelle spalle, la camicia bianca al di sotto della giaccia permetteva di intravedere le rondini tatuate nel petto che sembrava stessero per spiccare il volo.
Louis sbuffò, stufo di tutta quella scenata, perché anche lui lo sapeva: stava facendo una grande scenata.
-Okay! Arrivo!- urlò combattuto, facendo scattare la serratura della porta.
Harry fece qualche passo indietro, giusto per non dare l'aria di essere esausto per la questione "Louis nonvogliovenirealmatrimoniodimiasorella Tomlinson".
Louis uscì dalla camera di sua madre, dove aveva gelosamente custodito gli abiti fino a quel giorno per paura che si rovinassero, tenendo la testa bassa, non permettendo a Harry di guardarlo in viso.
Quello che guardò Harry, invece, fu come quel completo blu si modellava perfettamente sul corpo di Louis, rendendolo ancora più affascinante di quanto non lo fosse già.
Si trovò a trattenere il respiro alla vista di tanta bellezza, dimenticandosi dell'aria amareggiata e sconsolata di Louis che aveva preso di mira un punto fisso del pavimento.
-Louis..- sussurrò appena, dopo aver studiato nei minimi dettagli ogni mossa su come strappargli di dosso quel completo, una volta finita la cerimonia.
Magari lo avrebbe rinchiuso in una stanza qualunque.
Louis alzò lo sguardo su Harry, incrociando quegli occhi verde speranza che fino ad allora gli avevano dato proprio questo: speranza.
-Non mi piaccio.- farfugliò, distogliendo lo sguardo subito dopo aver notato gli occhi di Harry vagare nel suo corpo, affamato.
-Ti rendi conto che se non usciamo di casa nel giro di trenta secondi, sarò costretto a ri-sbatterti dentro la camera e strapparti di dosso quel completo?- domandò ironico Harry, senza nascondere quel suo lato perverso che raramente lasciava uscire.
Vide Louis arrossire, questo significava che aveva centrato il colpo.
-Smettila- bisbigliò Louis, con un sorriso per nulla sforzato. -Allora..sto bene?- chiese poi, insicuro e bisognoso di una risposta affermativa.
-Sei sempicemente incantevole Loueh.- sentenziò Harry, poggiando le sue grandi mani nelle guancie arrossite di Louis per poi dargli un veloce bacio.
-Ora andiamo, eh? Di sotto stanno tutti aspettando te, non vorrai far arrivare in ritardo tua sorella al matrimonio, vero?-
Louis annuì, per una volta convinto, nascondendo l'aria da colpevole e stringendo la mano di Harry.
Harry gli sorrise e si incamminarono giù per le scale, nel mentre Louis fece in tempo a dire -Comunque sei bellissimo Haz- che subito Jay comparve dal salotto con un'aria meravigliata, osservando suo figlio-e Harry-.
-Cielo, se non sapessi di chi è il matrimonio, giurerei che sarebbe il vostro. State benissimo ragazzi. Ora andiamo, Lottie è già in auto qui fuori-
Inutile negare che Harry e Louis si scambiarono un veloce sguardo prima di arrossire a quelle parole.
Uno sguardo che passò innosservato, ma non per una persona.
Mark, padre di Louis, aveva assistito a quelle parole, aveva assistito a quello sguardo che valeva più di mille parole e un sorriso fece capolino dalle sue labbra, ma quello non venne notato.

||Tell me with a flower||- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora