CAPITOLO DECIMO - parte 2

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Le foglie che ricoprivano le chiome degli alberi si muovevano lentamente, ed avevano colori che variavano dal verde scuro a sfumature più accese. Sui rami intrecciati si posavano uccellini cinguettanti, la cui presenza era celata dalla gran quantità di fogliame e cespugli.
Tim aveva il braccio destro avvolto sulle spalle di Asya, e camminava con fatica senza però dire una sola parola. Più volte la ragazza si voltò verso di lui per dire qualcosa, ma finì sempre per tacere incontrando uno sguardo vuoto e pensieroso.
Gli occhi del ragazzo, fissi a terra, lasciavamo trasalire una profonda preoccupazione.
Camminarono finché la strada non fu più visibile neppure all'orizzonte, inoltrandosi nel bosco per diversi metri; stavano ancora avanzando, quando Tim si fermò di colpo.
-Stai bene?- chiese subito Asya, poggiando una mano sul suo petto.
Ma il ragazzo non rispose; rimase semplicemente immobile, con lo sguardo basso e la fronte aggrottata.
-Tim...- farfugliò la ragazza sempre più preoccupata. Era stanco? Gli facevano male le ferite? L'uomo alto stava avendo qualche influenza di di lui?
-Tim!- richiamò infine la sua attenzione, scuotendo con delicatezza le sue spalle.
Lui sollevò la testa lentamente, come se fosse troppo pesante per essere retta dal collo, e puntò i suoi occhi in quelli di Asya. -Questa cosa deve finire adesso- disse con voce decisa.
-Che stai dicendo?- chiese lei, con aria preoccupata.
-Tutto questo... Non ce la faccio più, devo cancellare quel mostro dalla mia vita-.
I secondi che seguirono quella frase furono lunghi, e riempiti solo da un silenzio che era però così pesante da creare un frastuono. Asya affogò i polmoni d'aria, prima di tentare di dire qualcosa. Ma dalla sua bocca, adesso semiaperta, non uscì una sola sillaba.
Tim alzò gli occhi al cielo, come cercasse rinforzo in quel luogo ove i rami intrecciati degli alberi si univano all'azzurro, e disse ancora: -Non posso continuare così... Finirò per farti del male, e farlo a chissà quante altre persone-.
-Che vuoi fare?- chiese la ragazza a quel punto, con un filo di voce. Per qualche motivo, in quel momento aveva il brutto presentimento che avrebbe presto perso Tim.
Forse era solo uno stupido pensiero, una paranoia. O forse una realtà per lei inaccettabile. Ma si disse che qualunque decisione avrebbe preso lui, lo avrebbe assecondato.
Se voleva andare in pasto a quel mostro sarebbe andata con lui, se fosse fuggito sarebbe fuggita assieme a lui, se si fosse suicidato... Sarebbe morta con lui.
-Lo affronterò di petto- rispose il ragazzo, sospirando pesantemente.
-Che significa?- non poté fare a meno di chiedere lei, con voce traballante.
Tim strinse la mandibole, e si voltò verso la ragazza. La sua maglietta era ancora intrisa del sangue di Jason, ed il suo collo sporcato della medesima sostanza rossa ed appiccicosa.
-Mi ribellerò, ma.... Non so a che cosa porterà questo-.
Asya deglutì, ed ebbe l'impressione di ingoiare sassi. -Ti ucciderà, non è vero?-.
A quella domanda, il ragazzo scosse la testa. -Non lo so... Non posso saperlo....-.
-Non farlo Tim-. Quella fu l'ultima frase che Asya riuscì a pronunciare, prima di gettarsi d'impulso tra le sue braccia. Non poteva sopportare neanche la vaga idea di perderlo, e solo questo la faceva cadere in mille pezzi.
-Devo- disse lui, stringendola a sé.
Asya appoggiò dolcemente la guancia sulla sua spalla, chiudendo gli occhi per qualche interminabile secondo.
-Allora verrò con te-.

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