CAPITOLO UNDICESIMO - parte 1

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-No, no, tu non verrai con me- disse Tim freddo, affondando le mani nelle tasche dei pantaloni. Il suo sguardo adesso era rivolto a terra, ed il suo corpo si era irrigidito.
-E invece verrò- ripose decisa Asya, senza pensare neanche un secondo. -Se andrai a cercare quel mostro, verrò assieme a te-.
Lui si voltò e la guardò dritta negli occhi, con uno sguardo che lasciava trasalire preoccupazione, ma anche tanta paura.
-Asya... Io non so che cosa accadrà- le disse con voce fredda -Per questo non puoi venire... Se dovesse reagire in modo.... Ostile... Non voglio che tu sia lì-.
Ma la ragazza scosse la testa in modo deciso. -Io verrò-.
Tim emise un rumoroso sospiro, estraendo le mani dalle tasche per poi farle scivolare lungo i fianchi. -E se cercasse di uccidermi? Non posso mettere in pericolo anche te!-.
Fu allora che Asya afferrò Tim per un polso, e posizionò la sua faccia a due palmi da quella di lui. -Se la situazione fosse inversa? Se io ti stessi chiedendo di lasciarmi andare a morire? Tu lo faresti?-.
Il ragazzo tacque.
Certo che no, questa era la risposta. Ma cosa avrebbe dovuto fare, a quel punto? Permetterle di andare con lui, ed affrontare, insieme, ciò che sarebbe accaduto? Oppure rinunciare, e continuare a far finta di niente sperando che mai a causa del controllo dell'operatore lui stesso le avrebbe fatto involontariamente del male?
-Se dobbiamo fare questa cosa, Tim, la faremo insieme- concluse la ragazza, lasciandogli un bacio sul collo. Non lo avrebbe mai lasciato andare incontro a quel mostro da solo, mai. E forse questo Tim lo realizzò subito dopo, perché annuì vagamente come a dirle che poteva seguirlo.
Un'alternativa, infondo, non c'era.

..................

Il bosco sembra molto più silenzioso e misterioso di quanto non lo sia davvero, quando si ha tanto silenzio nella testa. Quei due ragazzi camminavano l'uno accanto all'altro, tenendosi per mano, senza dire una sola parola.
A cosa stavano andando incontro non lo sapevano neppure loro; ma né l'incertezza né la paura li avrebbe fermati. Per quanto duro e difficile sarebbe stato ciò che avrebbero dovuto affrontare, loro sarebbero stati insieme.
E così avanzavano lenti, percorrendo quel sentiero stretto che si allungava davanti a loro passando tra alberi e cespugli. L'operatore si sarebbe fatto vivo, prima o poi; Tim ne era certo.
La sua presenza in quel bosco era come un'esca per quel mostro maledetto.
E quel gesto disperato sarebbe stato la fine di tutto, o l'inizio di qualcosa di nuovo.
Era finalmente arrivato il momento di guardare in faccia il mostro che gli aveva rovinato la vita, e se possibile di liberarsene per sempre.
In un modo o nell'altro doveva porre fine a quella battaglia a senso unico, anche se ciò significava rischiare di perdere più di quanto potesse guadagnare.
Ciò che lo faceva soffrire, era il fatto di aver coinvolto Asya in tutto questo; se quel mostro l'avesse uccisa, non si sarebbe mai potuto perdonare quella scelta sbagliata.
Avvolto in questi pensieri, Tim si voltò di scatto. Il rumore disturbante e statico che echeggiava nell'ambiente, o forse nella sua testa, notificava la vicinanza dell'uomo alto.
Ed eccolo apparire davanti a loro, a pochi metri di distanza. La sua figura alta e snella era immobile al centro del sentiero; la testa leggermente storta di lato, e le lunghe braccia distese lungo i fianchi.
La sua presenza oscura ed imponente si innalzava tra i tronchi degli alberi.
Tim strinse forte la mano di Asya, prima di lasciarla.

Masky - La fineWhere stories live. Discover now