7 Capitolo.

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Non rividi Marco per un paio di settimane dopo il nostro incontro, e poi mi scrisse su Facebook chiedendomi il numero e mi chiamo e parlammo molto.
Secondo lui quando si è al telefono si riesce a capire se l'altra persona è attenta o ti risponde per simpatia, i sui discorsi e i suoi concetti erano pazzi, forse non tanto quanto me ma era pazzi comunque.
Mi racconto che in quelle settimane era stato pieno di verifiche ma che avrebbe voluto rivedermi ma se mi avesse chiamato prima avrebbe potuto mandare a quel paese lo studio per bersi un caffè con me.
Mi piaceva il suo coraggio, pure io ero coraggiosa ma in maniera differente perché io non sarei mai riuscita ad ammetterli che l'avevo pensato ma non gli avevo scritto per paura di disturbare, lui invece non si faceva problemi a esteriorare i suoi sentimenti.
Mi chiese se ci potevamo vedere l'indomani e pranzare insieme e io accettai, non avrei rifiutato per nulla al mondo.
Il problema fu però inventare una scusa per mia madre perché diceva sempre che ero troppo piccola per avere una relazione perché se no finivo come lei che si era sposata con papà troppo giovane, non che non lo amasse ma rimpiangeva la sua adolescenza perché mentre io a diciotto anni non sapevo organizzarmi e andare avanti lei a diciannove era già sposata e aveva me.
Fu un po' anche colpa sua se sono sempre stata scettica riguardo ai ragazzi perché mi diceva che non dovevo mai fidarmi e l'avevo notato anche nelle relazioni delle mie amiche perciò me ne stavo in disparte ad aspettare qualcuno che mi avrebbe salvato da me stessa.
Dissi a mia madre che mi sarei fermata da un amica e sarei tornata sul tardi, casa mia distava quasi un ora in bus dalla città ma mi piaceva perché quando tornavo a casa tutto attorno era calmo e c'era aria pulita mentre in città era un caos totale un po' come me ma a volte pure io amo scappare da me stessa.
Il giorno dopo ero agitata, non sapevo come mi sarei dovuta comportare ma dopo vari messaggi dalla mia amica optai per essere la solita testa di cavolo che ero.
Dovevo incontrarci davanti a un parco vicino al ristorante ma quando uscì fuori da scuola Marco era lì, era lì con una rosa blu, io amo le rose blu.
Lo guardai e feci uno dei primi veri grandi sorrisi che inizia poi a fare accanto a lui, mi abbraccio e disse che gli ero mancata e siccome non vedeva l'ora di vedermi era uscito da scuola prima per potermi venire a prendere.
Non sapevo che dire, non ero abituata a tanto, o forse non ero mai stata abituata ad accettare tanto e l'unica cosa che riuscì a dire era grazie ma lui sembrava capire tutto quello che invece avrei voluto dire, forse era per quello che mi innamorai di lui, perché quando eravamo insieme riusciva a capirmi anche se non dicevo molto.
Mi passo un casco e sali dietro di lui in moto, adoravo la velocità ma solo quando al volante c'ero io perché sapevo fin dove potevo lanciarmi.
Mi strinsi stretta alla sua giacca ma quando arrivamo a un semaforo mi prese le mani e le posiziono in modo che lo abbracciassi da dietro,non ricordo di aver sentito così tanti brividi come quel giorno. La sua mano che sfiorava la mia,era come quando vedi i fuochi d'artificio in cielo e ti dimentichi di chi hai attorno perché cosa più bella non c'è.
Poco dopo arrivamo al ristorante ma mi dispiaceva non poterlo più abbracciare, mi sentivo al sicuro appoggiata alla sua schiena come i bambini si sentono al sicuro attorno alle braccia delle loro madri mentre li cullano.
Risi molto, e scopri molte altre cose sul suo conto, era l'opposto di me,sta cosa mi spaventò molto. Poche volte due opposti si riescono a mischiare bene fra loro.
Lui amava il giorno e io la notte, lui le cose dolci e io le cose aspre, lui adorava stare sempre accanto alle persone io detestavo avere molta gente attorno, lui sapeva cosa fare della sua vita mentre io non sapevo nemmeno che facoltà scegliere, lui amava i colori accessi mentre io quelli cupi, lui rideva sempre mentre io sorridevo sempre.
Ma si dice che gli opposti si attraggono, giusto?
Si gli opposti si attraggono, si amano e si cercano ma non sempre ci riescono a stare insieme ma almeno noi ci abbiamo provato.
Mi divertì quel giorno, ma arrivò il momento di lasciarci e Marco, be Marco mi abbraccio così forte che chi ci vedeva pensava che ci stessimo dicendo addio, mentre noi ci stavano dando il benvenuto uno nella vita dell'altro.

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