16 Capitolo.

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Quando finimmo il film ognuno andò nella sua stanza ma prima si diedero un bacio ciascuno, e baciarono pure me. Sembrava quasi avessero paura di non potersi rivedere il giorno dopo e come ultimo ricordo avessero il bacio di ognuno.
La serata sarebbe finita meravigliosamente, avrei dormito tra le braccia di Marco,ero così felice che niente avrebbe potuto rovinarmi la serata.
Niente tranne Marco.
Cominciò a baciarmi sempre più intensamente, mi tocco ovunque ma sta volta avevo capito che bramava di qualcos'altro, qualcos'altro che io non volevo darli.
Per le mie amiche l'importante era sempre stato che la prima volta fosse con la persona che le amava veramente, ma con queste persone era sempre finita.
Non credevo nel per sempre, non alla mia età ma ero sicura che un giorno quella persona sarebbe arrivata e sarebbe stata il mio domani all'infinito.
Amavo Marco si, molto, ma sarebbe finita prima o poi, tutto finisce.
Forse invece saremo potuti durare e forse ci saremo sposati e avremo avuto dei figli.
Ma io volevo che la mia prima volta fosse con la persona con cui ero sicura che avrei passato il resto dei mie giorni, forse non è una cosa che pensano in molti ma io ero fiera della mia idea.
Per i ragazzi è più facile ma per una ragazza secondo me è molto di più.
La vedevo una tutela per me stessa, era già straziante dare a una persona il proprio cuore e vederla andare figurarsi la propria verginità, ciò che ci rende donne.
Fui tentata molte volte pure io di lasciarmi andare, di amarlo fino alla fine ma la cosa che amavo di me era il fatto che prima di agire pensavo sempre alle conseguenze, ero razionale,ero decisa a portare avanti i miei ideali e sapevo frenare le mie voglie.
E forse era arrivato il momento di parlare a Marco chiaramente, all'inizio avevo paura di come l'avrebbe presa ma non mi importava più perché avevo capito che se ami una persona non per forza ci deve essere un rapporto intimo che ti leghi a lei.
Presi coraggio e dissi a Marco che dovevamo parlare, si fermò e mi guardò capendo di cosa volessi parlarli.
Mi disse che se era per quello, che se non ero pronta bastava che glielo. dicessi ma che non pensava fossi ancora insicura perché stavamo insieme da un po' e dopo quella serata con la sua famiglia credeva che fosse chiaro quanto mi amasse, mi disse che se ero spaventata perché era la prima volta ci sarebbe andato piano.
Piano con cosa? Con i miei sentimenti? Con il tempo? Con le mie idee?
Forse avrebbe fatto male, ma avevo imparato che il dolore fisico prima o poi cessava sempre, era il dolore interiore il problema.
Quello restava sempre, con il tempo ti abitui ma ciò non toglieva di fatto che alla primo ricordo saltava tutto fuori.
Forse non mi sarei mai pentita che la prima volta fosse stata con Marco, alla fine fu il mio primo 'ti amo", il mio primo ragazzo, fu il mio primo in tutto ma era come se mancassi alle mie promesse.
La vedevo come se una persona dovesse cambiare il suo sogno di diventare qualcuno solo perché alla persona che ama non andava bene la sua scelta o si aspettava altro.
L'esempio non rispecchiava in tutto ma ne dava una piccola idea.
Presi coraggio e ne parlai a Marco,che rimase in silenzio e non mi domando nulla per tutto il tempo in cui gli spiegavo a cosa era dovuta la mia scelta di castità, forse perché stava accettando la mia riflessione.
Ma poi Marco mi guardo e mi chiese -"lo fai perché lo dice la religione è sei molto credente o perché ci credi fino infondo ed è una tua scelta?"-.
Forse non si aspettó la mia risposta perché poi mi guardo con stupore.
Gli sorrisi forse come non avevo mai fatto e lo guardai negli occhi prima di rispondergli - "amo la mia religione, perché la vedo come uno stile di vita, perché mi da dei limiti per tutto ciò che di male esiste, e credo che una cosa influenzi l'altra perché molti dei miei ideali sono portarti dalla mia religione, e come se fosse un tutt'uno, sono quella che sono anche grazie a ciò che prevede la mia religione"-.

Dear Me. Where stories live. Discover now