2 Capitolo.

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L'ultima volta che sorrisi prima di conoscere lui, la mia vita aveva un qualcosa che in poche parole si può chiamare famiglia felice, ora invece siamo la solita famiglia che sembra meravigliosa esteriormente mentre dentro è morta.
La mia vita, la mia famiglia, io, eravamo tutti cambiati da quando lui se ne era andato via, mio zio era uno di quelle persone che quando lo conoscevi avevi solo paura che un giorno potesse andarsene.
Con me l'aveva fatto. Se ne era andato.
La solita frase che solitamente si sente da piccoli è che la famiglia ci sarà sempre,mio zio non aveva mantenuto la promessa.
Mio zio, aveva preso e se ne era andato, pensando solamente a se stesso e forse è quello che dovevo imparare a fare pure io, forse ora le cose sarebbero diverse.
Mi ricordo ancora i pomeriggi passati insieme a lui, quando mi faceva ridere e pochi minuti dopo era lì che mi prendeva in giro per qualche suo stupido scherzo riuscito.
Ogni volta che lo guardavo, vedevo in lui il mio punto di arrivo, come se sapessi già dove sarei dovuta arrivate, sembrava tutto più facile.
Poi una sera, una sera non era più tornato, aveva deciso che era più facile arrendersi e scappare che rimanere e lottare.
In meno di due anni l'avevo visto cambiare, prendere e andare.
Ora che ci penso non ricordo l'ultima volta che l'ho visto, lui ha deciso di cambiare vita e cambiare continente per trovare la sua strada e io avevo deciso di spegnere il suo nome e cancellare ogni suo ricordo dentro di me.
Tutti cambiano, ma c'è chi lo fa ma non abbandona le persone che ama, poi c'e mio zio che ha preferito fare la valigia e cercare un posto migliore. Che in sé non capisco cosa sia andando a cercare se qui era tutto perfetto, c'ero io, questo non poteva bastarli ?
Dopo che era scappato, perché in effetti era scappato da qualcosa che io dovevo ancora comprendere , mi ero ritrovata a terra, distesa, sfinita.
Ma con il passare del tempo me ne ero fatta quasi una ragione.
Mi ero costruita un castello dove nessuno riusciva mai a salire, la strada per arrivarci era in salita ed era piena di ostacoli, ogni tanto abbassavo la porta e facevo entrare qualcuno, quel qualcuno mi procurava quasi sempre dolore e faceva in modo che il castello si alzasse ancora di più e vietasse l'accesso ad altri "visitatori".
Mi ricordo ancora quando prima di essermi vista abbandonata il castello era pieno di persone che riempivano il suo interno ma poi con il tempo avevo perso fiducia in chiunque si avvicinasse e avevo vietato l'accesso a chiunque per molto ma molto tempo.
La mia voglia di riprovarci era svanita, é starmene da sola sembrava la cosa migliore.

Dear Me. Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon